Innumerevoli pellegrini occidentali che visitarono Atene nel diciannovesimo secolo notarono una realtà che non avevano mai visto nei loro fandom filoellenici.
Il fascino romantico che si nascondeva dietro le visioni del passato era fortemente turbato dall'esperienza vissuta dai viaggiatori non appena arrivavano ad Atene: a parte le rovine dell'acropoli e le greggi di pecore che pascolavano pacificamente, tutto somigliava a un villaggio Albanese.
Basti pensare alla parte antica della città di Atene.... essa si chiama Plaka, che in albanese significa La Vecchia, L'Antica; ed è la parte più antica di Atene il luogo dove vivevano e vivono tuttora gli antichi Ateniesi prima dell'ellenizzazione, un quartiere interamente abitato fin dall'antichità da Albanesi. Se andate lì vedrete che parlano Albanese ed erano lì prima degli Elleni, quindi gli Albanesi erano gli antichi Ateniesi. Gli Elleni sono solo una tribù divisa dagli auTokToni che già erano lì, cioè gli Arvaniti di oggi. La stessa cosa vale per gli albanesi di oggi, perché gli Epiroti albanesi esistevano prima degli Elleni. La nazionalità odierna è diversa dall'etnia originaria.
Questa è l’ampia testimonianza dello storico tedesco Jakob Philipp Fallmerayer (1790-1861). Carriera accademica sviluppata negli ambienti scolastici bavaresi, si affermerà in Europa per la sua conoscenza enciclopedica della storia della Grecia medievale.
La sua opera monumentale "Storia della Morea nel Medioevo", pubblicata a Stoccarda pochi anni dopo la creazione del moderno stato Grecia, suscitò indignazione in tutti gli ambienti filoellenici d'Europa.
La rivoluzione "greca" in realtà fu una rivoluzione Albanese e in seguito i "Greci" hanno perseguitato la lingua Arvanitika cioè Albanese e ancora oggi non ė riconosciuta come minoranza linguistica (che prima era la maggioranza) come accade in Italia con gli Arbëresh, ma sempre più ogni anno viene cancellata dal ricordo.
Al centro del pensiero di Fallmerayer c'era l'idea che i greci del suo tempo non erano altro che discendenti di Albanesi ellenizzati. In altre parole, secondo lui, non esisteva alcuna continuità genetica tra la vecchia e la nuova Grecia.
L'opera dello storico tirolese contiene storie interessanti sull'insediamento dei primi gruppi albanesi nella Grecia bizantina, le sue conseguenze e altri aspetti interessanti.
Atene, ai tempi di Fallmerajer, era tutta Albanese.
"Oggi Atene, la capitale del nuovo regno, è più albanese di quanto lo fosse durante la rivolta, perché dopo la cacciata degli odiati ottomani, la popolazione albanese abbandonò i villaggi e si stabilì nelle città.
Lì si è dovuto istituire un tribunale speciale in lingua Albanese per amministrare la giustizia nei confronti dei cittadini non greci di Atene", scrive Fallmerayer.
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