sabato 15 gennaio 2022

INCENDIO DI ROMA 64DC


 Il grande incendio di Roma scoppiò nell'antica città di Roma nel 64, al tempo dell'imperatore romano Nerone. L'incendio scoppiò la notte del 18 luglio del 64, nella zona del Circo Massimo e infuriò per nove giorni complessivamente, propagandosi in quasi tutta la città. I morti furono migliaia e circa duecentomila i senzatetto. Numerosi edifici pubblici e monumenti andarono distrutti, insieme a circa 4.000 insulae e 132 domus. Al momento dell'incendio, Roma era una delle maggiori metropoli del mondo antico. L'incendio di Roma oggi verrebbe forse chiamato "FALSE FLAG". Anche allora dei "feroci complottisti" OSARONO pensare che qualcuno poteva avere ordito qualcosa di oscuro. Poteva forse LA BESTIA DELL'IMPERO avere ordito qualcosa di tanto crudele e subdolo? Poteva FORSE Nerone avere costruito un piano così perverso? Le "voci" furono subito ZITTITE e vennero PERSEGUITATI E MASSACRATI i cristiani. Questa pericolosissima "setta" era ritenuta colpevole non tanto dell'incendio quanto di "odio del genere umano" ("igitur primum correpti qui fatebantur, deinde indicio eorum multitudo ingens haud proinde in crimine incendii quam odio humani generis convicti sunt"). Tacito riporta qualche "fatto di cronaca" dell'epoca: "Alla pena vi aggiunse lo scherno: alcuni ricoperti con pelli di belve furono lasciati SBRANARE DAI CANI, altri furono crocifissi, ad altri fu appiccato il fuoco in modo da servire d'illuminazione notturna, una volta che era terminato il giorno. Nerone aveva offerto i suoi giardini per lo spettacolo e dava giochi nel Circo, ove egli con la divisa di auriga si mescolava alla plebe oppure partecipava alle corse con il suo carro. . . .

[I cristiani] erano annientati non per un bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di un individuo. "Erano infatti terribili questi cristiani... da Plinio possiamo leggere alcune loro TERRIFICANTI ABITUDINI: "Essi avevano l'abitudine di incontrarsi in un certo giorno prestabilito prima che facesse giorno, e quindi cantavano in versi alternati a Cristo, COME A UN DIO, e pronunciavano il voto solenne di non compiere alcun delitto, né frode, furto o adulterio, né di mancare alla parola data, né di rifiutare la restituzione di un deposito; dopo ciò, era loro uso sciogliere l'assemblea e riunirsi poi nuovamente per partecipare al pasto, un cibo di tipo ordinario e innocuo" (Plinio, Epistole, trad. di W. Melmoth, revis. di W.M.L. Hutchinson, vol. II, X,96). La PERSECUZIONE non ottenne però l'effetto sperato, al contrario. Noi vi RICORDIAMO. Calunniati, sbranati, messi a fuoco, torturati, spellati, uccisi. VI RICORDIAMO e ricordiamo quell'Uomo che avete portato nella vostra TESTIMONIANZA coraggiosa. Siamo fragili, indegni e peccatori certamente... ma RICORDIAMO e vi ringraziamo per quello che avete portato a NOI. Vi RICORDIAMO e raccontiamo quello che VOI raccontavate sul Vostro Maestro e Salvatore, il Nostro Maestro e Salvatore. Egli è VIVO. E' RISORTO. Nel "Testimonium Flavianum", (libro 18, capitolo 3, paragrafo 3)possiamo leggere: "Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se è lecito chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, NON CESSARONO coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno NUOVAMENTE VIVO, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d'altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani" - (Giuseppe Flavio, Antichità XVIII, 63-64) - 

Quella "tribù" continua a TESTIMONIARE che Iyasus (Gesù) é il Cristo, il Figlio di Dio. "Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno".

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