Come un dialetto proto-albanese è stato appropriato come "greco".
Il dialetto dorico rimane uno dei grandi enigmi della linguistica antica. Con solo 30-40 parole note e una sorprendente somiglianza con i termini albanesi, sorge spontanea la domanda: perché questo dialetto è stato classificato come "greco"? Molte parole doriche sono completamente assenti nel greco moderno, eppure hanno forme e significati identici in albanese. Questa discrepanza non solo evidenzia una falsa rappresentazione storica, ma rivela anche un'appropriazione culturale deliberata.
1. Il numero limitato di parole note: una lacuna evidente
Il dialetto dorico sopravvive oggi solo in frammenti. Solo 30-40 parole sono state conservate attraverso iscrizioni, riferimenti letterari e reperti archeologici. Questo piccolo corpus non è sufficiente per fare classificazioni linguistiche definitive. Tuttavia, il dorico è stato etichettato come dialetto greco per secoli, una decisione guidata più dalla politica che dalla linguistica.
2. La sorprendente somiglianza con l'albanese
• Bardh (bianco) – greco moderno: lefkos
• Mal (montagna) – greco moderno: vouno
• Guri (pietra) – greco moderno: petra
• Plis (tappo) – greco moderno: kalimavchi
Queste parole non sono solo lessicalmente identiche, ma hanno anche una continuità proto-balcanica (pelasgo-albanese), che le collega direttamente alle origini illiriche e albanesi.
3. Nessuna connessione con il greco ellenico
I termini dorici mostrano una somiglianza minima con i dialetti greci consolidati come lo ionico o l'attico. Invece, sembrano appartenere a una famiglia linguistica proto-balcanica strettamente legata agli illiri, gli epiroti, i macedoni e ai loro discendenti, gli albanesi. Non ci sono prove linguistiche che giustifichino la sua classificazione come greco.
4. Perché il dorico è stato classificato come "greco"
• Narrazioni filelleniche: nel XIX secolo, i filelleni europei cercarono di idealizzare l'antica cultura greca e di ampliarne il significato. Tutto ciò che era culturalmente rilevante nelle regioni dell'Egeo e dei Balcani veniva etichettato come "greco" per rafforzare la legittimità dello stato greco moderno.
Soppressione dell'identità proto-balcanica (pelasgo-albanese): le radici illiriche, epirote, macedoni e cioè albanesi del dorico furono deliberatamente ignorate o sovrascritte per fabbricare un'identità greca unificata.
5. Un chiaro caso di frode
• La maggior parte delle parole doriche note sono di origine proto-balcanica (plasgo-albanese).
• La maggior parte di questi termini è assente nel greco moderno ma sopravvive nell'albanese.
• Il dorico non condivide caratteristiche significative con altri dialetti greci come lo ionico o l'attico.
Anche uno scolaro riconoscerebbe l'assurdità di questa narrazione: come può un dialetto con parallelismi prevalentemente albanesi essere considerato "greco"?
6. Conclusione: un'eredità proto-albanese, non una lingua greca
Il dorico non è una lingua greca. Fa parte di un'eredità proto-balcanica profondamente legata agli Illiri e agli Albanesi. L'appropriazione politica e culturale di questo dialetto rivela come la storia sia stata manipolata per affermare un presunto predominio greco nella regione. È tempo di rivisitare queste narrazioni e riconoscere la vera identità del dorico e dei suoi parlanti. Solo così facendo possiamo onorare la storia e le persone che hanno plasmato questa eredità linguistica e culturale.
La connessione tra il nome dorico e l'albanese
L'etimologia del termine "dorico" getta ulteriore luce sulle sue radici proto-balcaniche (pelasgo-albanesi). Linguisticamente, il nome dorico si collega più strettamente alla parola albanese "dërru" (che significa legno o bosco) che alle derivazioni greche. Le prove linguistiche includono:
• Contesto geografico: i dori erano associati a regioni boscose e montuose, allineandosi più alle popolazioni proto-balcaniche che alle società di lingua greca.
• Derivazione greca forzata: alcuni linguisti greci hanno collegato il nome a doru o dori a come i Dori chiamavano l'asta della lancia, ma questa spiegazione è meno logica rispetto alla sua controparte albanese più semplice e naturale, perché la stessa parola "dor" non è una parola greca ma è proprio una parola puramente albanese che significa mano, ad indicare come e con cosa l'asta della lancia veneniva impugnata, "me dorin", con la mano, e lo stesso appiglio del manico di un'asta in albanese si chiama "doreza".
Una visione più chiara dell'inganno
• Lingua dorica: un dialetto con caratteristiche proto-balcaniche e un vocabolario che pende fortemente verso l'albanese piuttosto che verso il greco.
• Identità dorica: l'etimologia del loro nome, radicata in termini naturali e geografici coerenti con l'eredità illirica e albanese.
Analizzando sia i dati linguistici che quelli storici, diventa sempre più evidente che i Dori erano di origine proto-balcanica (pelasgo-albanese), non greca. L'etichetta di "greco" applicata a loro è un costrutto moderno nato da una falsa rappresentazione storica.
Di seguito alcuni estratti da due studi imporanti per rivelare alcune falsità storiche, di quando gli storici sono coerenti e non influenzati da moderni rimaneggiamenti:
📜 "Gli albanesi vivono in quella che oggi è chiamata Grecia interna fino al Peloponneso fin dall'invasione dorica del XII secolo a.C. I reperti archeologici hanno stabilito affinità tra i teschi delle montagne albanesi settentrionali e quelli trovati a Creta nello stesso periodo. Il che suggerisce abbastanza che Sparta sia stata fondata dagli antenati degli albanesi. Soprattutto perché il fondatore di Sparta era Illo. Un nome che gli albanesi usano ancora oggi nella forma di Yll, che significa stella. (The Dorian Invasion reviewed in the light of some New Evidence, The Antiquaries Journal, Cambridge University Press, Pagina 220, 08 gennaio 2012)
📜 "Disperdendosi gli Achei erano diventati pericolosamente deboli. Andando verso ogni sponda del Mediterraneo hanno lasciato dietro di loro molte lacune. A poco a poco gruppi della stessa razza [Pelasgo-albanesi], che parlavano un dialetto della stessa lingua [Antico Albanese], uscirono dall'Illiria e si fecero strada attraverso il Pindo, spingendosi sempre più verso sud. I Dori stavano entrando nella storia...
...Ciò che accadde al mondo miceneo dopo l'invasione del 1200 non può in alcun modo essere paragonato a ciò che era accaduto a Creta duecento anni prima. Gli Achei, adattati alla civiltà cretese, ne avevano preservato l'eredità, anche se l'avevano lasciata diminuire. I Dori, provenienti dalle terre selvagge dell'Albania, ne distrussero tutto ciò che ne restava." (The Aegean Civilization, dello storico francese Gustave Glotz, 17 febbraio 1862)
Insomma:
Logicamente, l'Illiria e quella che sarebbe l'attuale Albania è il fondamento della gloria dell'antica "Grecia" che non è mai stata una nazione ma un gruppo di tribù della stessa origine albanese... Le tribù Doriche non erano altro che gli antichi abitanti autoctoni della penisola balcanica (Pelasgi-albanesi). Lo stile dorico proveniva dall'"Albania" come afferma testualmente Glotz, gli Achei e i Dori erano tribù originari dell'Albania. L'invasione Dorico-illirica dell'anno 1200 aC, prese gli Achei, gli Ittiti, ecc., e si fermò in Egitto. Ramses diceva di loro: "Non c'è nessuno che li tenga".
📷 Nella foto:
- Comparazione di parole doriche con l'albanese e il greco.
- Nel 1999 davanti al tempio dorico di Capo Sunio insieme al mio papà. Capo Sunio è un promontorio situato sulla punta meridionale dell'Attica in Grecia, a circa 69 km da Atene. La zona era fin dai tempi antichi densamente popolata da Albanesi (Arvaniti-Arbëresh).
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