sabato 14 gennaio 2023

SAN GERASIMO E IL LEONE

 

Gerasimo è stato un anacoreta, venerato come santo dalla Chiesa Ortodossa. Nato in Licia, nell'Asia Minore, visse ai tempi dell'imperatore Zenone e fondò una comunità monastica nei pressi del fiume Giordano.

San Gerasimo del Giordano fu un grande asceta e padre del deserto, un angelo nella carne.

Un giorno San Gerasimo incontrò lungo le rive del Giordano un leone feroce che ruggiva con grande dolore a causa di una spina che gli si era conficcata nella zampa. La bestia gli mostrò la zampa ferita. Allora, San Gerasimo ricolmo della stessa compassione che Dio ha per tutte le creature, gli tolse la spina, disinfettò la ferita e congedò la bestia che piena di gratitudine non se ne volle andare ma iniziò a seguire il santo eremita come se fosse un suo discepolo. Abbandonò addirittura la sua ferocia, diventando vegetariano e per questo San Gerasimo dopo avergli dato il nome di "Giordano", gli affidò l'incarico di proteggere e guidare gli asinelli del monastero. Diventò così amico di tutti i monaci.

Un giorno alcuni predoni rubarono un asino che il leone custodiva. Gerasimo, pensando che il leone avesse mangiato l'asino, lo incaricò di trasportare l'acqua, il leone accettò docilmente. Qualche tempo dopo i ladri tornarono portando con sé l'asino e tre cammelli, il leone li assalì mettendoli in fuga, poi prese le briglie dell'asino e dei cammelli e li portò dal santo, che si scusò con lui per la punizione ingiusta che gli aveva dato. Il leone visse con i monaci per cinque anni.

Il Leone simboleggia il Cristo nella sua seconda venuta, tornato a custodire il suo umile popolo rappresentato dagli asinelli simbolo di umiltà. I predoni rappresentano i fascisti che invasero il Regno del Signore e uccisero i santi del suo popolo costringendo il Cristo al giogo dell'esilio sulle sue spalle. In accordo con le Scritture il Cristo dopo cinque anni riconquista il suo Regno sconfiggendo l'aggressore fascista. Il Leone ritorna umile su un asino. I tre cammelli confermano che è opera di Dio. Il cammello simboleggia lo Spirito Santo e il Regno del Signore, e che siano tre vuol dire che è opera della Trinità che come il Leone conduce l'asino, Egli torna umilmente sul Trono del suo Regno.

Quando San Gerasimo morì, il leone Giordano non era presente. Al suo ritorno i monaci lo misero al corrente della morte del Santo eremita. Il leone in preda alla disperazione si rifiutò di mangiare e di essere consolato, infine i monaci lo condussero al luogo dove era sepolto il Santo, e lì il leone si fermò sulla sua tomba battendo il muso a terra, senza mangiare né bere fino a morire.

Tutto questo accadde perché Dio ha voluto glorificare Colui che lo a glorificato, mostrando che le bestie selvagge mangiavano erba ed erano sottomesse ad Adamo prima che egli trasgredisse il comandamento di Dio e fosse cacciato dal Paradiso. E i Santi con la loro ascesi e conversione, insegna la Chiesa Ortodossa, hanno riacquistato lo stato di Adamo, prima della cacciata del Paradiso.

🌿 Gli umani e gli altri animali differiscono in modo significativo. Ma riguardo al fatto che abbiano un'anima, la Bibbia è chiaramente affermativa - "A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde"(Gen. 1:30). Inoltre, vengono usate esattamente le stesse parole su Adamo e gli animali. In ebraico è la parola nephesh in combinazione con hayyah, che è esattamente la stessa formulazione della descrizione dell'anima nella creazione di Adamo in Genesi 2:7 "allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.": נֶ֣פֶשׁ חַיָּ֔ה. In altre parole, sebbene qui nephesh sia tradotto solo come "vita", l'ebraico parla dell'anima. Gli animali hanno quindi un nephesh hayyah proprio come Adamo.