martedì 3 maggio 2022

L'ANTICA CALABRIA ORTODOSSA CHE NESSUNO CONOSCE:

(da un post dell'amico Franguzzo)

Si contavano ben 1.500 monasteri romano-ortodossi (maschili e femminili) esistenti nella Grande Grecia... prima dell’avvento delle orde papiste-normanne.

LA TEBAIDE MONASTICA DEL MERCURION (CALABRIA)

"Il carattere originario della civiltà calabrese affonda le sue radici nella lunga presenza romana-ortodossa (bizantina), in quella cultura che ancora ci parla dalle absidi e dalle cupolette di tante chiese, dense di testimonianze di pittura arcaica. La Calabria umile e remota, più propriamente sé stessa nonostante l’incalzare dei tempi, riposa su quelle remote ascendenze cinque volte secolari. Al turista che voglia, se pure superficialmente, cogliere l’anima di questa regione, occorrerebbe proporre di lasciare da parte, per qualche tempo, lo sfolgorio del mare e della costa, per addentrarsi in quel mondo senza tempo che è il prezioso retaggio della civiltà bizantina. Il cuore della Calabria è tutto nel suo profondo impianto Magno greco e romano-ortodosso. Dalla prima metà del VI alla seconda metà dell’ XI secolo l’Impero dei Romei (Costantinopoli)  fu titolare di diritti di sovranità su ampie porzioni del Mezzogiorno peninsulare d’Italia. Quando “le chiese (della Magna Grecia) sono state riunite (dall’imperatore romano Leone III) al Sinodo di Costantinopoli, dacchè il papa dell’antica Roma, è sotto la dominazione dei Barbari. [monaco Basilio (armeno - IX sec.]”
      Alla fine del IX secolo, al culmine dell’espansione bizantina, questo spazio geografico giunse a coincidere con le attuali regioni di Basilicata, Calabria e Puglia. Ancora oggi, nella toponomastica di alcuni luoghi, si trovano termini bizantini. Bisanzio svolse in Calabria, Basilicata e Puglia un’opera di riorganizzazione e di assimilazione: i Bizantini favorirono nel Meridione d’Italia il miglioramento delle condizioni generali di vita sociale ed economica, salvarono dall’abbandono molte città antiche, ne fondarono di nuove e promossero dappertutto il recupero delle terre incolte e l’ampliamento degli spazi abitati.
     La Magna Grecia ha lasciato in Calabria gli innegabili segni della sua presenza, dalle scienze, alla letteratura, all’arte, ma sono senza dubbio i Bizantini che, con i loro monaci, hanno dato molto alle nostre popolazioni, con la loro sapienza e l’esempio di santità. La Calabria divenne allora per l’Italia quello che erano stati nei primi secoli cristiani la Tebaide e il deserto d’Egitto. Come ci ricordava lo storico Pietro Pompilio Rodotà: “Si contavano ben 1.500 monasteri romano-ortodossi (maschili e femminili) esistenti nella Grande Grecia.” E tutto questo prima dell’invasione dei predoni normanni-papisti.
     E’ nel sec. X che il monachesimo calabro-greco raggiunge il massimo splendore ascetico. Quando intorno al 940, al Mercurion arrivano s. Nilo il Nuovo di Rossano, i S.S. Saba e Macario di Collegano, la vita cenobitica e quindi i monasteri sono già in pieno sviluppo. Tra i più fiorenti e ricercati figurano quelli dei tre grandi maestri s. Fantino, s. Giovanni e s. Zaccaria. Tenteremo ora di fare un elenco di questi monasteri:

1. S. GIOVANNI DI MERCURIO: In territorio di Aieta (Cosenza). Igumeno era lo stesso s. Giovanni già citato.

2. S. GIOVANNI DI CUCZA: In territorio di Laino (Cosenza)

3. S. ZACCARIA: In località Balconata in territorio di Aieta. Nel 982 vi è come igumeno s. Luca

4. S MICHELE ARCANGELO: In territorio di Laino, fu fondato da san Saba era retto anche da s. Cristoforo.

5. S. MERCURIO: In territorio di Orsomarso (Cosenza)

6. THEOTOKOS DEL MERCURE: In territorio di Orsomarso (in cui si trovano resti nell’attuale chiesetta di san Leoluca).

7. MONASTERO O CASTELLANO: Citato nel Bios di san Nilo e di san Saba. Doveva essere vicino alla grotta di san Michele Arcangelo, dove san Nilo trascorse i suoi anni di eremitaggio. Biagio Capelli lo identifica col menzionato monastero di s. Mercurio (in territorio di Orsomarso), o forse in territorio di Laino Castello o di Castelluccio (Cosenza)

8. MONASTERO DI SAN NICOLA: Fondato da monaci esuli da Siracusa dopo la caduta della città in mano saracena nell’878. Situato nei pressi di Scalea (Cosenza), fu visitato da san Saba.

9. MONASTERO DEI TAORMINESI: In territorio di Scalea, non lontano dal precedente. Forse dedicato a San Lucia. Fu fondato intorno al 902 da monaci esuli da Taormina (Sicilia).

10. MONASTERO DI SAN FANTINO: Difficilmente identificabile come sito, doveva essere vicino ai monasteri di s. Giovanni e di s. Zaccaria, già citati, vista la facilità con cui i tre igumeni si frequentavano per comunicare tra loro. Qui san Nilo venne accolto e fece i suoi primi passi da
monaco. Dopo san Fantino passò a suo fratello san Luca.

11. S. STEFANO PROTOMARTIRE. In territorio di Papasidero (Cosenza)

12. S. TEODORO. Vicino a Papasidero.(Cosenza)

13. S. FILIPPO. Costruito da san Macario. Se ne ignora l’ubicazione.

14. S. NICOLA DE TYPA o DI PERTUSIO. Tra Laino e Mormanno (Cosenza)

15. S. PIETRO in Marcanito nella valle del Mercurio.

16. S. NICOLA dell’igumeno Clemente

17. S. BASILIO O DELLA S.S. TRINITA’. In territorio di Avena. Fondato da san Leoluca di Corleone (Sicilia), che vi morì nel 947

18. DEI SANTI QUARANTA MARTIRI: Presso Aieta (Cosenza)

19. SANT’ELIA. Sulle pendici dei monti Aieta.

20. SANT’ELIA. Presso Brahalla nel comune di Altomonte (Cosenza)

21. MONASTERO VITIRANO. Presso Acquaformosa (Cosenza)

22. SAN NICOLA di CREMULO O TREMULO. Tra Papasidero e Aieta verso s. Domenica di Talao.

23. SAN CRISTOFORO. In territorio di Mormanno (Cosenza)

24. SANTA MARIA DI PERTUSA. In territorio di Mormanno

25. SAN PANTALEONE. In territorio di Laino

26. SAN NICOLA DE DIGNA. Da ricercare, forse, nell’isolotto di Dino, nel mare di Praia a Mare (Cosenza)

27. MONASTERI DI SANT’ELIA E ANASTASIO del Carbone. Fondato da san Luca di Demenna. In territorio Lucano Di difficile individuazioni dei siti sono i moltissimi monasteri presenti nella diocesi di Cassano Jonio o di Castrovillari (Cosenza)

28. MONASTERO DI SAN BASILIO. Sorto nel X secolo. Oggi presente nel territorio di San Basile (Cosenza).

29. SANTA MARIA DELLE ARMI. Romitorio con grotte naturali in territorio di Cerchiara di Calabria. 3. Dei tanti altri restano solo i nomi

30. SANTA MARIA DEL LAURO o DELLA LAURA. Sorto a Castrovillari sul colle opposto a quello dell’attuale santuario della Madonna del Castello.

31. SAN PIETRO a Frascineto (Cosenza)

32. SANTA MARIA DEL LAURO. In territorio di Cassano Jonio (Cosenza), in cui venne costruita intorno all’anno 1000 la Cattedrale.

33. SANTUARIO DELLA THEOTOKOS DI… ? (oggi chiamato “Madonna della Catena”: culto che nacque solo nel 15° secolo, e in ambiente franco cattolico). In territorio di Cassano Jonio (Cosenza)

34. S. ANDREA. In territorio di Cerchiara di Calabria (Cosenza), posto sulle pendici del monte Sellaro, a breve distanza dall’attuale santuario della Madonna delle Armi. Nella prima metà del sec. X vi fu igumeno s. Pacomio, cui successe s. Gregorio di Cassano, prima di trasferirsi in Germania nel 972.

Come si vede la regione monastica del Mercurion, prima del suo declino con l’avvento dei Normanni e dei papisti, godette di grande fervore e splendore. Un fenomeno così diffuso ed affermato non poteva non lasciare il segno sia nella vita civile ed economica, sia soprattutto in quella religiosa.

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