venerdì 29 marzo 2024

MITROS - TROUKIS (POETA ARVANITA DEL XIX SECOLO)

 

Questo è un fatto raro, dove si può vedere come l'antica lingua pre-ellenica albanese-arbëresh fosse perseguitata dal moderno stato greco e non potesse essere parlata né per strada e né soprattutto a scuola, pena la punizione per i poveri bambini Arbëresh.

 Mitro-Troukis, poeta arvanita satirico autodidatta del XIX secolo, ci regala con le sue poesie ed epigrammi elementi importanti della vita di una piccola ma pura società albanese-arvanita del suo tempo perseguitata dal moderno stato greco.

 Le poesie e gli epigrammi del poeta sono stati raccolti e presentati con grande impegno e amore dal più appropriato autore salaminiano Nikos Saltaris. 

 L'autore riconoscere l'importanza della sua lingua madre e si dispiace di non avere riconosciuto prima la sua importanza... ciò scrisse Trukis:

 《 [...] La raccolta di questo materiale poetico orale, fino ad allora avvenuto tramite passaparola, si è finalmente completata nell'insieme che qui viene presentato.

 Ancora una volta, questo è ciò che oserei dire - in una misera miniatura, ovviamente, della concentrazione di quell'energia della gigantesca opera di Omero durante Peisistrato.

 Il mio unico errore - l'ho ripetuto altrove - è stato quello, per la mia ignoranza (all'epoca ero bambino), lo confesso, sull'importanza-valore degli Arvaniti, ma anche per la prevenzione che ancora avevo all'epoca, che "gli Arvanitika vanno respinti", non li registrai tutti contemporaneamente [...]

 [...] Ma non dimentichiamo che in quegli anni vi era una sistematica persecuzione ufficiale contro la lingua arvanita (Arbëresh) e che chiunque la parlasse era considerato, per ammissione generale, perfettamente sottosviluppato e colpevole di inferiorità!

 Ricordo che nella nostra vecchia Scuola Elementare, il regolamento per gli alunni: pulizia, accoglienza, comportamento, ecc., fu affisso intorno al 1920 dal suo direttore di allora, Vas. Stephopoulos.

 Tra le disposizioni del regolamento, anzi all'inizio, c'era scritto:

 "È severamente vietato agli studenti socializzare con i bambini santi e parlare la lingua arvanita. Chiunque pretenda di pronunciarla sarà severamente punito!"》