venerdì 14 ottobre 2022

IL TERRIBILE ASSENZIO DI CHERNOBYL


 UN ANGELO SOLITARIO si trova all'ingresso del "Wormwood Star Memorial Complex" di Chernobyl, una tromba premuta alle sue labbra in una canzone silenziosa.

Sono in molti a ricordare ancora vividamente il gravissimo incidente nucleare verificatosi nel 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina. L’incidente causò il rilascio nell'atmosfera di materiale radioattivo che contaminò gravemente la zona e i cui effetti furono registrati in tutta Europa.

Decine di migliaia di persone morirono e milioni si ammalarono in conseguenza dell’esposizione alle radiazioni.

Poiché Chernobyl in ucraino significa assenzio, in molti individuarono un nesso sconcertante fra questo terribile incidente e il celebre passo dell’Apocalisse di Giovanni in cui si parla della caduta dal cielo di una stella che "si chiama Assenzio" (Ap 8,10-11). 

Il rettore della Chiesa Ortodossa del Profeta Elia di Chernobyl, l'archimandrita Sergio, ha ricordato un presagio visto nel cielo dieci anni prima del disastro: “Molti abitanti del luogo videro una nuvola cadere a terra così che il profilo della figura della Beata Vergine Maria su di esso divenne chiaro... Nelle sue mani teneva mazzi di polino secco (Artemisia absinthium), che chiamiamo chornobyl. La Madre di Dio ha fatto cadere il polino sulla città... Solo anni dopo, dopo l'incidente, è diventato chiaro cosa prefigurava questo segno".

Riportiamo a questo proposito alcuni stralci di un articolo pubblicato dallo studioso Renzo Baschera nella rivista "Terzo Millennio" (luglio 98).

«Il 26 aprile 1986, quando scoppiò il reattore di Chernobyl, una cittadina russa, poco lontano da Kiev, furono molti che videro in questo evento disastroso "un segno", perché Chernobyl vuol dire "l’erba amara", vuol dire Assenzio. E Giovanni, nell’Apocalisse (8-10,11) annuncia la stella che si chiama Assenzio […]»

"E il terzo angelo suonò la tromba, e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare."

«[…] Chernobyl ha contaminato ogni cosa. Ma sono state soprattutto le acque a presentare una radioattività che lo scienziato russo Zhores Medvedev ha definito a suo tempo "disastrosa". Se consideriamo poi che ogni isotopo di cesio 137 ha "una vita" di circa trent’anni, dobbiamo dire che la stella chiamata Assenzio continuerà a rimanere sopra le nostre teste fino al 2016. […] Non illudiamoci: Chernobyl é stato solamente "un segno", un avvertimento, che nessuno ha raccolto. […] Di particolare interesse é ancora una volta la dichiarazione: dello scienziato Zhores Medvedev: "...Va considerato circa un terzo delle acque ad alta concentrazione di cesio 134 e 137, nonché, di iodio 131". Un terzo, come annuncia Giovanni nell’Apocalisse.

[…] Stiamo andando pertanto a grandi passi, verso grandi eventi. Ma gli uomini continuano a non sentire e a non vedere. E questa superbia, questa irresponsabilità, questa adorazione blasfema di una scienza che spesso sconfina al di là di ogni limite, finiranno per portare l’umanità verso un baratro disperatamente tragico».