domenica 7 settembre 2025

MACEDONIA ED EPIRO SONONIMI DI ALBANIA


 🌿📜 Nella tradizione antica, l'inclusione di territori corrispondenti all'attuale Albania nell'antica Macedonia è attestata da diverse fonti importanti.

Strabone riferisce che, quando il regno macedone fu assorbito da Roma, "la via Egnazia attraversa il territorio di queste tribù, iniziando da Epidamno e Apollonia", collocando così le città di Durazzo e Apollonia all'inizio della grande strada romana all'interno dell'area macedone. Plinio, descrivendo l'organizzazione provinciale romana, è chiaro: "A Lisso inizia la provincia di Macedonia. La sua popolazione sono i Parti e, più all'interno, i Dassareti", integrando così inequivocabilmente le tribù dell'Albania centrale e meridionale nel quadro macedone. Infine, Tolomeo, nella sua Geografia, definisce i confini della Macedonia includendo una serie di città e popolazioni situate nell'attuale Albania: Amantia, Scampi (Elbasan), Dyrrahium (Durazzo), Apollonia e, soprattutto, "In Albani: Albanopolis", che stabilisce la presenza di un etnonimo albanese all'interno della geografia della Macedonia stessa. Queste tre prove coerenti dimostrano che, per gli autori antichi, la Macedonia si estendeva in quella che oggi è l'Albania, abitata da tribù albanesi: dai Partheni, dai Dassareti, dai Taulanti e dagli Albani.

Umanisti come Marin Barleti ripresero questa tradizione, collocando Scutari all'interno della Macedonia ed equiparando l'Epiro e l'Albania all'area macedone. Studiosi albanesi come Pjetër Bogdani e Frang Bardhi rafforzarono ulteriormente questa visione, collegando Alessandro Magno a Skanderbeg e identificando chiaramente Scutari come macedone. È una prova evidente che questa identificazione è rimasta viva nell'autorappresentazione degli albanesi.

Viaggiatori e studiosi europei confermarono la stessa continuità. Lady Mary Wortley Montagu descrisse gli albanesi come nativi dell'"antica Macedonia", mentre Edward Daniel Clarke ne sottolineò la discendenza dai macedoni, sottolineandone la sopravvivenza della lingua, dei costumi e del carattere. Anche i primi cartografi moderni collocarono l'Epiro e la Macedonia all'interno dell'Albania, riflettendo la stessa identificazione.

Questa tradizione ininterrotta, da Strabone, Plinio e Tolomeo, fino agli umanisti e ai viaggiatori moderni, trova il suo culmine nel giudizio degli osservatori del primo Novecento. Come scrisse l'autore francese Georges Verdène nel 1905: "La Macedonia può essere paragonata all'antica Gallia, che nel corso dei secoli e delle successive trasformazioni divenne la Francia moderna. La Macedonia ha cessato di esistere per diventare l'Albania". Questo paragone cattura l'essenza della continuità storica nota nel corso dei secoli: l'Albania non rappresenta una rottura con l'antichità, ma la trasformazione vivente dell'antica Macedonia. Questa concordanza di prove, lungi dal contrario, afferma una chiara conclusione: l'Albania odierna costituisce il cuore stesso dell'antica Macedonia.

Non è un caso che Skanderbeg rivendicasse questa illustre eredità. Ponendosi nella continuità degli Epiroti e dei Macedoni, egli incarnava la continuità vivente tra l'antico dominio di Alessandro e la nazione albanese. In lui, la memoria dell'Epiro e della Macedonia non rimase una reliquia del passato, ma si trasfigurò nel fondamento stesso dell'Albania moderna.