🌿 Gli storici usano il termine di "Albania Tarantina" per riferirsi ad un'area a sud di Taranto che apparteneva all'Albania Salentina nella storica provincia di Terra d'Otranto e nella quale si trovavano insediamenti di soldati e profughi albanesi durante l'occupazione ottomana dei Balcani nel Medioevo.
📷 Nella mappa: Ubicazione approssimativa dell'Albania Tarantina tra il 1470 e il 1540.
Il primo insediamento albanese fu Faggiano prima del 1470.
Nel 1514 famiglie albanesi provenienti da Fragagnano fondarono l'insediamento di Montisparani (oggi: Monteparano).
Nel 1517 furono fondati Carosino e San Crispieri (oggi frazione di Faggiano) e nel 1518 Monteiasi.
Nel 1519, il capitano Stratiote Lazzaro Mattes (o Lazaro Mathes) ricevette i “Casali” per i suoi servizi alla corona di Carlo V, re di Napoli (1504–1516).
Roccaforzata, San Martino (estinto) e Belvedere (estinto) con il privilegio di farli insediare da suoi connazionali.
Montemesola venne edificata intorno al 1520, seguita da San Giorgio nel 1524.
San Marzano (oggi: San Marzano di San Giuseppe) nel 1530 e Civitella nel 1540.
Altri insediamenti furono Fragagnano e Mennano (già estinto nel 1578) con la Cappella Santa Maria della Camera.
Albanesi abitavano anche a Castellaneta, Martina Franca, Monacizzo, Mottola, Mutunato (oggi a circa 3 km da Avetrana) e Palagiano.
Gli albanesi portarono con sé dalla nativa Albania, nella loro nuova patria, non solo la lingua albanese, i loro usi e costumi, ma anche la loro religione Cristiana Ortodossa.
A causa delle persecuzioni dei Cattolici le comunità dell'Albania Tarantina furono costrette ad abbandonare l'Ortodossia convertendosi al cattolicesimo nei primi due secoli sotto la pressione dell'arcivescovo di Taranto, Lelio Brancaccio.
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