martedì 22 luglio 2025

LA GIOIA DEGLI ARVANITI

 

🌿 Alla fine degli anni Ottanta, uno studioso albanese, storico e linguista, si recò ufficialmente in Grecia. Da studioso appassionato, si trovò nella maggior parte delle zone di lingua albanese.

Era padre di un bambino, come tutti gli albanesi di quel tempo, cioè poveri, una volta si fermò da qualche parte a Maratona, in Grecia, sul ciglio della strada, per comprare della frutta. C'era una zona abitata dagli Arvaniti e il venditore era un Arvanita.

Comunicare in albanese con il ragazzo divenne il motivo per cui l'Arvanita intervenne e così abbiamo una storia tanto toccante quanto interessante. L'Arvanita li scambiò per... Arvaniti di Grecia e li ascoltò con molta attenzione...

Il padre va a comprare delle pere, ma il ragazzo non le preferiva e disse al padre in albanese davanti all'Arvanita:

- "Per favore padre, non voglio pere, voglio mele. (nuk dua dardhë, dua mollë)."

L'Arvanita, quando lo sentì, rimase stupito. Era molto colpito da un ragazzo così giovane che conosceva così bene la "lingua arvanita", come faceva da bambino...

"La lingua Arbër vive e non morirà mai con questi uomini coraggiosi", pensò il fruttivendolo.

Negli occhi del vecchio Arvanita, si vedevano stranamente delle lacrime sgorgare dai suoi occhi...

Questo colse padre e figlio di sorpresa.

"Come conosce bene la lingua arvanita il ragazzo", si rivolge a lui il vecchio Arvanita.

"Che tuo figlio viva a lungo come le montagne."

E continuò così: "Con uomini così coraggiosi, la lingua arvanita non andrà mai perduta, non deve andare perduta. Perché è la lingua dei coraggiosi, degli eroi, tutti gli eroi della Grecia sono arvaniti."

Padre e figlio capirono cosa stava succedendo e, dopo averlo lasciato calmare dalla contentezza, il padre disse:

"Noi, signore, non siamo arvaniti, siamo albanesi e parliamo la vostra stessa lingua, come forse saprete."

Il vecchio non se l'aspettava e per un attimo si perse, dato che non aveva mai sentito parlare albanesi prima, ma poi si riprese e disse:

"Eh! Davvero?"

"Sì, signore."

Dopo aver ricevuto alcune spiegazioni, il vecchio finalmente capì.

"Sì, sì, sì, com'è facile capirsi... ma per favore, parlami un po' di albanese..."

"Come parli bene la nostra lingua",
rivolgendosi al figlio...
"Prendila, figlio mio, prendi quante mele vuoi, prendi quello che vuoi, non voglio soldi da te. Poiché mi piaci così tanto, mi hai ricordato la mia infanzia, il tempo in cui nel villaggio tutti parlavano arvanita. Oh, che miracolo fu quello, e anche questo."


Passò più di mezz'ora così, parlando in arvanita.


E poi si rivolge a suo padre, dicendo:

"Centinaia di anni qui in Grecia e la nostra lingua non è cambiata affatto...

Oh, quanto hai reso felice questo vecchio, ne sono stato commosso, ero convinto prima di morire che la nostra lingua vive da qualche parte e che Dio la benedica e la faccia crescere. La lingua Arbër non scomparirà, dicevano gli anziani, ma io avevo paura perché non è scritta e nessuno la insegna a scuola qui in Grecia.

Che tu possa vivere e che Dio sia sempre con te e con la lingua arvanita."

"Ogni pietra che sposterai in Grecia parlerà... arvanita. Ma tempi bui stanno arrivando per la nostra lingua, qui in Grecia. Puoi fare qualcosa al riguardo?"

La preoccupazione del vecchio.
La gioia del vecchio.
L'anima del vecchio.
La lingua arvanita.

Dopo tanto discutere prendemmo la via del ritorno.

Non dimenticherò lo sguardo amaro dell'anziano, che mi guardava perdermi alla svolta della strada. Questo, perché non avrebbe avuto alcuna speranza che gli Arvaniti sarebbero riusciti a sopravvivere.

Dopo 25 anni. Quanto aveva ragione il vecchio Arvanita. Il tempo lo ha dimostrato.

Tra altri 25 anni, non ci saranno più il dialetto arvanita e la lingua albanese in Grecia.

📷 Nella foto: dipinto di Albanesi di Atene... 

"Atene era solo un villaggio albanese. Quasi tutta la popolazione dell'Attica è considerata ed è composta da albanesi. A tre leghe di distanza (14,5 Km) dalla capitale ci sono villaggi che capiscono a malapena il greco."

(Empire Newspaper (Sydney, Australia) 5 Maggio 1863)

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