venerdì 16 maggio 2025

LE CINQUE PORTE DI ATENE 🏛

 

"...si decise di costruire un muro intorno alla città e questo fu realizzato in tre mesi, con l'aiuto dell'intera città e dei villaggi, nonché dei musulmani. L'intera opera fu completata e la città fu protetta da cinque porte: la "Porta Albanese" o "Porta Plaka" a sud, la "Porta Mesogeia" a est, la "Porta dei Santi Apostoli" a nord, la "Porta degli Zingari" a nord-ovest e la quinta, la "Porta Mandravilis", a sud-ovest. C'era anche un'altra porta sull'Acropoli" 
(Dalle memorie di P. Skouzes). 

- La "Porta Albanese" o "Porta Plaka" fu costruita adiacente al quartiere Plaka di Atene che in albanese significa Veccia o Antica, ed è la parte più antica della città che fin dall'antichità era abitata interamente da Albanesi, da cui la porta prende il nome.

- La "Porta Mandravilis" prende il nome da una donna, medico e membro della famiglia albanese dei Mandravili, che viveva nelle vicinanze.

Dall'Empire Newspaper (Sydney, Australia) 5 Maggio 1863 leggiamo:
"Atene era solo un villaggio albanese. Quasi tutta la popolazione dell'Attica è considerata ed è composta da albanesi. A tre leghe di distanza (14,5 Km) dalla capitale ci sono villaggi che capiscono a malapena il greco."

A queste porte dobbiamo aggiungerne un'altra, l'Arco di Adriano, oggi chiamato "Arco della Principessa". In realtà, il muro non fu costruito per scopi difensivi, ma per consentire ad Hadji Ali Haseki, governatore Ottomano, di avere il controllo completo sugli Ateniesi, ai quali impose pesanti tasse accompagnate da punizioni pubbliche con frustate e altre umiliazioni. Nel 1795, questo governatore brutale, sotto il quale gli Ateniesi avevano sofferto più che mai, fu giustiziato tramite decapitazione per ordine del sultano.

📷 Nella foto: dipinto della "Porta Mesogeia" con l'omonima fontana sullo sfondo, dove pastori Albanesi portano le loro capre ad abbeverarsi, uno di loro vestito in fustanella, l'abito tradizionale albanese. Davanti la Porta vi è una guardia turca mentre fuma la pipa. Sulla porta sono evidenti gli spoli dell'acquedotto di Adriano. Dipinto di Edward Dodwell.

DEREK🔯🔥
https://t.me/DerekRasTafarI

venerdì 9 maggio 2025

IL NUOVO PAPOCCHIO PERACCINATORE 📺🐑💉

 


La chiesa cattolica romana ha eletto il suo nuovo papocchio marionetta delle banche che ha preso il nome di Leone XIV. 

Il suo predecessore, papa Leone XIII fu il papa in carica al tempo del primo tentativo di invasione coloniale italiana in Etiopia e della sconfitta ad Adua nel 1896.

Durante l'invasione dell'Italia allo stato sovrano d'Etiopia, il papa Leone XIII, se ne lavò le mani e non si espresse né a favore né contro l'occupazione italiana, adottando uno spettrale atteggiamento neutrale attraverso il silenzio.

Per la chiesa cattolica lo sterminio degli africani non ha mai significato nulla sopratutto se Ortodossi.

Ma l'Etiopia tende le mani a Dio, e in seguito alla sconfitta epica dell'Italia ad Adua da parte dell'Etiopia, papa Leone XIII inviò una lettera all'imperatore Menelik II, Leone di Giuda, chiedendo il rilascio dei prigionieri italiani catturati durante il conflitto.

Il Leone di Giuda Menelik II, a sua volta, noto per le sue capacità diplomatiche, rispose con vera Cristianità, generosità e strategia liberando centinaia di prigionieri, iniziando con 200 di loro il 20 novembre 1896, in occasione del compleanno della Regina d'Italia. Altri gruppi vennero rilasciati nei mesi successivi. Il gesto rafforzò l'immagine di Menelik come leader magnanimo e civile, sfidando gli stereotipi razzisti dell'epoca e consolidando la sua autorità morale e veramente Cristiana.

La chiesa cattolica di Leone XIII, vedeva l'Etiopia come una potenza cristiana troppo indipendente nel mezzo di un continente dominato dalle forze coloniali e voleva rafforzare i legami con Menelik, sia spiritualmente che politicamente, per aumentare l'opera dei missionari cattolici in Etiopia così da destabilizzare la Cristianità Ortodossa millenaria d'Etiopia.

Menelik II, il Leone di Giuda, tuttavia, fu fermo nel proteggere l'autonomia della Chiesa Ortodossa Tewahedo d'Etiopia, profondamente radicata nella cultura e nell'identità etiope. Così nel trattato di amicizia e commercio firmato ad Ancober, tra il rappresentante del Re d'Italia e Menelik II, il 21 maggio 1983, alla chiesa cattolica fu vietato di predicate il cattolicesimo romano in Etiopia durante il regno di Menelik II.

“Non ho intenzione alcuna di comportarmi da spettatore indifferente qualora potenze provenienti da territori lontani facciano il loro ingresso sulla scena di penetrare l’Africa…
Come l'Onnipotente ha protetto l'Etiopia sino ad oggi, sono confidente che Egli la rafforzerà e proteggerà in futuro...
...L'Etiopia non necessita della protezione di nessuno; l'Etiopia protende le proprie mani a Dio.”
~ MENELIK II, Leone di Giuda~

E siamo arrivati ai nostri giorni con questo nuovo papocchio Leone XIV, eletto da pochi giorni, che come il suo predecessore non glie ne frega niente delle vite umane. Egli è reduce di essere accusato diverse volte di coprire i preti pedofili e di essere un servo delle banche e promotore dello sterminio di massa del falso peraccino 📺🐑💉, che ha condotto al macello migliaia di pecore che hanno seguito la sua falsa bocca ruggente ingannatrice, e di cui non dimentichiamo ... quindi per il futuro aspettiamoci di tutto e di quante altre pecore saranno condotte nuovamente al macello.

Nelle Sacre Scritture il termine "leone" può avere due significati: il primo riferito al Regno di Gesù Cristo che, mediante la Potenza dello Spirito Santo, opera prodigi come suo Padre, opera per la salvezza del mondo; e l'altro riferito al regno del falso messia che opera prodigi mediante la potenza di suo padre, Satana, per sedurre il mondo.

In riferimento al Regno di Gesù Cristo, Giovanni dell'Apocalisse dice: "Un angelo mi disse: Non piangere; ecco, ha vinto il Leone della Tribù di Giuda, della radice di Davide"; e, in riferimento al falso messia, Pietro dice: "Siate dunque saggi e rendete saggio il vostro cuore; perché anche il vostro avversario, il diavolo, ruggisce come un leone cercando di divorare".

Come questo nuovo eletto papocchio ha ruggito cercando di divorare più persone possibili seducendo la gente con il peracciono diabolico, Dio solo sa quali altre bestemmie andranno incontro coloro che da ora in avanti lo seguiranno.

Questo è solo un avvertimento sperando che qualcuno apra gli occhi e veda la realtà così com'è...

Noi invece continuiamo per la strada mostrataci dal Re Messia nel suo Carattere Regale, Leone Conquistatore della Tribù di Giuda, Qadamawi Haile Selassie, la Via la Verità e la Vita, seduto sul suo Trono Davidico d'Etiopia, con i titoli di Re dei Re, Luce del mondo, Difensore della Fede Ortodossa e Re di Israele.

Il Leone Conquistatore della Tribù di Giuda ha prevalso! 
La radice di Davide ha prevalso!
Il Leone di Giuda indossa la sua Corona d'onore e di Gloria Eterna.

Benedetto sia il Re dei Re Haile Selassie e fuoco sugli usurpatori del suo Regno.

DEREK🔯🔥
https://t.me/DerekRasTafarI

martedì 6 maggio 2025

L'ATLETA DI CRISTO 🇦🇱

 

Oggi 6 maggio 1405 nasceva Gjergj Kastrioti Skanderbeu, che con la sua abilità militare e le sue capacità di leadership lo hanno reso ampiamente riconosciuto come uno dei più grandi leader militari Cristiani Ortodossi albanesi del suo tempo.

Egli organizzò nella città di Lezha (Alessio), un incontro tra le più importanti famiglie nobili Cristiane Arbëresh: i Kastriota, i Muzaka, i Thopia, i Balsha e gli Scura. Scopo dell'assemblea era porre fine alle divergenze tra di loro e fare causa comune contro l'occupazione ottomana. L'incontro ebbe buon esito e Scanderbeg fu eletto comandante della Federazione.

Discendente della stirpe degli imperatori illiro-macedoni di Costantinopoli fu inoltre principe di Macedonia ed Epiro appartenente alla tribù albanese dei Kestri e degno discendente della dinastia Arber degli Argeadi, che diede i natali ad Alessandro Magno, Pirro e ad altri re conquistatori Macedoni ed Epiroti.

Scanderbeg fu il più grande generale guerriero del suo tempo. L'eroe non perse mai una battaglia, combatté e vinse innumerevoli duelli contro i migliori guerrieri dell'Asia e dell'Europa e in tutte le battaglie contro i turchi gli albanesi uscirono vittoriosi grazie alla sua abilità in azione e alla sua straordinaria forza fisica; in tutte le battaglie aperte Scanderbeg cavalcò per primo, dritto contro il comando supremo turco, e in pochi minuti sterminò e disperse chiunque si trovasse di fronte a lui, con i suoi guerrieri albanesi che finirono il resto dell'esercito turco. 

Fu conosciuto con il titolo di ATLETA DI CRISTO.

Sul suo elmo vi era incisa la parola acronima.

🇦🇱 * 𝕴𝕹 * 𝕻𝕰 * 𝕽𝕬 * 𝕿𝕺 * 𝕽𝕰 * 𝕭𝕿 * 🇦🇱

𝕴𝕹 - Iesus Nazarenus
𝕻𝕰 - Principi Emathie
𝕽𝕬- Regi Albaniae
𝕿𝕺- Terrori Osmanorum
𝕽𝕰- Regi Epirotarum
𝕭𝕿- Benedicit te

"Gesù il Nazareno ti Benedica o Principe di Macedonia Re degli Albanesi Terrore degli ottomani Re d'Epiro."

Senza Scanderbeg, la storia dell'Europa sarebbe stata molto diversa e gli eserciti turchi avrebbero potuto raggiungere l'Italia e il resto d'Europa se gli albanesi non avessero resistito con successo per 25 anni agli assalti dei due più formidabili sultani ottomani, Murad e suo figlio Mehmet, il conquistatore di Costantinopoli.

domenica 4 maggio 2025

DOMENICA DELLE DONNE MIROFORE

 

La terza domenica di Pasqua, ricordiamo Giuseppe d’Arimatea e le Donne Mirofore

La festa delle Mirofore sottolinea il ruolo centrale delle donne nel piano di salvezza di Dio. Nonostante la loro posizione marginale nella società dell’epoca, sono le prime a credere nella Risurrezione e a portare il messaggio di speranza agli altri discepoli. La Chiesa Ortodossa, celebrando questa festa, riconosce e onora il loro coraggio, la loro fede e il loro amore per Cristo.

Le Mirorofore sono le donne che hanno seguito il nostro Signore insieme con sua Madre e sono state con lei al momento della Passione salvifica e si sono prese cura del corpo del Signore con la mirra.

Quando Giuseppe e Nicodemo chiesero e ricevettero da Pilato il Corpo del nostro Sovrano, lo presero dalla Croce, lo unsero con profumi squisiti, lo misero in un sepolcro e misero una grande pietra all'entrata.

Erano presenti, secondo l'evangelista Marco, Maria Maddalena e l'altra Maria seduta di fronte alla tomba. Con altra Maria si riferisce alla Theotokos. Ma non c'erano solo loro, erano presenti anche altre donne, come è riportato dagli evangelisti Luca e Matteo. (Luca 10: 3 - Matteo 5:55)

Le principali donne portatrici di mirra erano sette. Erano le seguenti:

1) Maria Maddalena (dalla quale il Signore ha scacciato sette demoni)
2) Salome (figlia di Giuseppe)
3) Giovanna (moglie di Huza)
4) Maria (sorella di Lazzaro)
5) Marta (sorella di Lazzaro)
6) Maria di Kleoppa (moglie di Kleoppa)
7) Sossana

Quindi, poiché queste donne proclamavano con zelo la risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo e contribuirono notevolmente alla proclamazione di questo grande Mistero della Fede, i Padri santi hanno deciso la domenica dopo la domenica di Tommaso di celebrare le Sante Donne Mirofore anche perché queste donne furono le prime a vedere Cristo risorto dai morti e proclamarono per prime l'annunzio salvifico del Vangelo.

La domenica delle Donne Mirofore è la domenica di tutte le donne Cristiane Ortodosse. 🙏🏾