mercoledì 26 marzo 2025

DIADEMA FRIGIO

 

Gli autori antichi considerano i Frigi essere i Brigi, un'antica tribù albanese che dai territori montuosi dell'odierna Albania centrale e alcune parti dell'Epiro e della Macedonia emigrarono in Asia Minore molto tempo prima della guerra di Troia.

Strabone, uno dei più grandi geografi dell'antichità colloca i Brigi nell'odierna nell'Albania centrale, vicino alla città di Durazzo: "Sopra Epidamno e Apollonia fino ai monti Cerauni, vivono i Bullioni, i Taulanti, i Partini, e i Brigi".

Erodoto, collega i Brigi ai Frigi, affermando che secondo i Macedoni, i Brigi per uno scambio fonetico furono chiamati Frigi dopo essere migrati in Anatolia, Turchia, un movimento che si pensa sia avvenuto tra il 1200 a.C.

Nel 1844, Herman Müller dopo lunghe ricerche affermò che il nome dei frigi è connesso alla stessa parola indo-europea della parola albanese BREG, che in base ai diversi dialetti albanesi può significare riva, costa, duna, collina e anche montagna, e nella forma plurale questa parola cambia da BREG a BRIGET o BRIGJET. In albanese il termine BRIGJET indica anche gli abitanti delle colline o delle montagne. Quindi il nome dei Brigi in Albanese sta ad indicare esattamente quell'antico popolo che proveniva dalle colline e dalle montagne dell'odierna Albania centrale che emigrarono in Anatolia.

📷 Nella foto un diadema con il dio frigio Atis e Cibele - bronzo dorato - 300 d.C. - Musei Statali di Berlino.

Cibele o Matar Kubileya, la dea madre per eccellenza, madre della montagna e della natura, era strettamente sempre associata al il dio Atis o Attis, nome che deriva palesemente dall'albanese ATI che significa padre, è un dio frigio padre della vegetazione rappresentato sempre sotto l'aspetto di un giovane e bellissimo pastore con in testa il cappello frigio, i cui strani culti misterici avevano luogo nel periodo dell'equinozio di primavera e culminavano con la rievocazione della sua morte e della successiva resurrezione (il 25 marzo).

sabato 15 marzo 2025

LA CORRITRICE DI PRIZREN, DARDANIA 🇦🇱

 

📷 Figura in bronzo dardana di 2500 anni fa raffigurante una ragazza illirica albanese che corre, che indossa un chitone monospalla che si abbina all'abito che Pausania dice fosse indossato dalle atlete che gareggiavano nei Giochi Erei.
Trovata a Prizren, Kosovo, antica Dardania.
Ora al British Museum.

La storia della partecipazione di personalità di spicco della Repubblica del Kosovo (DARDANIA) ai Giochi olimpici risale all'antichità.

L'amministrazione del British Museum di Londra, nel 1876 (con il numero 208), aveva registrato un importante oggetto archeologico chiamato “The Runner of Prizren” (“La Corritrice di Prizen”), scoperto e portato alla luce nella zona di Prizren, nell'odierno Kosovo, l'antica Dardania, cioè l'antico regno di Dardano che fondò la città di Troja. Inanzitutto abbiamo a che fare con un oggetto di grande valore della fine del VI secolo e dell'inizio del V secolo a.C., che aveva partecipato a uno dei Giochi olimpici dell'epoca. In secondo luogo, abbiamo a che fare con una figura di alto livello artistico ed estetico, che ha attirato l'attenzione di quasi tutti i noti studiosi di belle arti, così come di studiosi di campi archeologici, spirituali e simili, che hanno quasi la stessa opinione e apprezzamento. Quindi, secondo loro, la statuetta corre verso destra con il corpo rivolto in avanti guardando in basso a destra e tenendo l'abito in mano, indossa una gonna piegata che cade dal braccio destro, legata su entrambi i lati, e i capelli sono scalati parallelamente da dietro. Altre parti della gonna "xhubleta" (leggi Giubleta) sono mancanti. Sono anche molto visibili i suoi grandi occhi. La statuetta possiede movimento e vivacità in linea con la danza che sta eseguendo. La cura e la simmetria dei capelli in questa statuetta di Prizren risaltano. Tutte queste caratteristiche della statuetta la fanno risaltare da molte altre statuette dell'epoca. "La Corritrice di Prizren", come è chiamata al British Museum di Londra, ha un'altezza di 11,4 cm. Oggi, oltre al British Museum di Londra, “La Corritrice di Prizren”, che aveva partecipato come atleta dardana a una delle Olimpiadi del V secolo a.C., la troviamo molto stabile anche nell'”Encyclopedia of Global Archeology” (J. Drançolli; “Kosovo: Archaeological Heritage”, Springer, 2014, a cura di Claire Smith, p. 4310; J. Drançolli; “Kosovo: Archaeological Heritage”, Springer, 2020, a cura di Claire Smith, p. 6305), come patrimonio archeologico albanese dell'antica DARDANIA, rispettivamente della Repubblica del Kosovo.” 🇦🇱

sabato 8 marzo 2025

ALBIDONA ☀️

 

🌿 Albidona (Arbiduna, Auvidona o Lavrëdonë), così chiamata dai latini per indicarne il POPULI ALBENSES che la fondarono, è un paese del nod della Calabria che sorge nei pressi delle rovine dell'antica città Leutarnia, fondata dall'indovino Kalchas 🐴, esule della guerra di Troia.

📜 «Al di là di Vicesimo, e meno discosta dalla spiaggia seguiva la città di Leutarnia, mentovata da Licofrone, dal quale sappiamo che fu fondata o abitata da esuli trojani dopo la rovina della loro patria.»
(Nicola Coscia, Storia delle due Sicilie: dall'antichità più remota al 1789, 1847)
📜 «La razza degli Albanesi era mista, composta da Pelasgi, Arcadi ed Epei che erano venuti da Illo, e infine dai Troiani che giunsero in Italia dopo la caduta di Troia, guidati da Enea, figlio di Anchise e Afrodite... Tutte queste persone insieme furono chiamate Latini, dal nome di un uomo chiamato Latino che governava quelle regioni, avendo rimosso i nomi nazionali.»
(Dionigi di Alicarnasso, c. 60 a.C. Antiquitates Romanae, Libro II-II)

Quindi Albidona non fu fondata dai greci come si suol sempre manipolare la storia, ma dai Dardani i cui discendenti sono gli Albanesi-Arbëresh, perché la stessa città di Troja era una città fondata dai Dardani, gli antichi Albanesi dalla Dardania cioè l'odierno Kosovo... qiundi furono i Dardani esuli da Troja a fondare Albidona in Calabria e per questo chiamata così dai latini. All'epoca della guerra di Troia gli elleni ancora non esistevano, la guerra di Troia fu combattuta da tribù pelasgo-albanesi.

Durante la guerra di Troia, poco prima del duello finale tra Enea e Turno, c'è una conversazione tra gli dei pelasgi dove la dea Era (parola che dall'albanese signfica Vento) "regina del cielo" dice come i nomi Lazio e Albano debbano essere preservati mentre il nome di Troia dovrebbe scomparire.

Accadde che Enea fondò Alba Longa alle pendici del Monte Albano nel Lazio, a capo della confederazione dei popoli latini (populi albenses), da dove venne fondata Roma... Bruto di Troia e Albania-Epiri fondò Albany ora chiamata Scozia. Molti altri Troiani fondarono diversi luoghi con il nome Alban o Arban. Albania resta come nome per identificare l'antico popolo che dall'Alba dei tempi dalla Dardania illirica, da Dardano di Etiopica origine, fondò Troia e in seguito Enea fondò Roma.

📷 Foto: Dalle colline di Albidona, vista sui laghi di Sibari e il porto di Corigliano.

DEREK🔯🔥
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