lunedì 8 novembre 2010

Coronation



Salmo 72

Dio, da'al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
2regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.

3Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
4Ai miseri del suo popolo renderà giustizia,
salverà i figli dei poveri
e abbatterà l'oppressore.
5Il suo regno durerà quanto il sole,
quanto la luna, per tutti i secoli.

6Scenderà come pioggia sull'erba,
come acqua che irrora la terra.
7Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
8E dominerà da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

9A lui si inchineranno gli Etiopi,
lambiranno la polvere i suoi nemici.
10Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte,
i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
11A lui tutti i re si prostreranno,
lo serviranno tutte le nazioni.

12Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
13avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.
14Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso,
sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue.

15Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia;
si pregherà per lui ogni giorno,
sarà benedetto per sempre.
16Abbonderà il frumento nel paese,
ondeggerà sulle cime dei monti;
il suo frutto fiorirà come il Libano,
la sua messe come l'erba della terra.

17Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette
tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato.
18Benedetto il Signore, Dio di Israele,
egli solo compie prodigi.
19E benedetto il suo nome glorioso per sempre,
della sua gloria sia piena tutta la terra.
Amìn, amìn.

martedì 26 ottobre 2010

Non giudicare (Mosè l’Etiope)


Il fratello chiese: “Se un uomo colpisce il suo servo per una colpa da lui commessa, cosa deve dire il servo?”.
L’anziano rispose: “Se è servo buono, dirà: – Abbi pietà, ho peccato“.
“Non dirà nient’altro?”
Dice l’anziano: “No. Dal momento in cui prende su di sé il rimprovero e dice: – Ho peccato, il suo padrone ha subito pietà di lui. Conclusione di tutto questo è: non giudicare il prossimo. Infatti quando la mano del Signore uccise ogni primogenito in terra d’Egitto non rimase casa in cui non vi fosse un morto” (Cf. Es 12,30).
Dice a lui il fratello: “Che cosa significa questo?”
“Significa – dice l’anziano – che, se prestiamo attenzione a guardare i nostri peccati, non vediamo quelli del prossimo. Sarebbe follia se un uomo che ha in casa il proprio morto, lo lasciasse, per andare a piangere quello del prossimo. Morire al prossimo significa che tu porti i tuoi peccati e non ti preoccupi di nessuno, se questo è buono, o quest’altro cattivo. Non fare del male a nessuno, e non pensare contro alcuno nulla di male nel tuo cuore. Non disprezzare chi commette il male, non accondiscendere a chi fa del male al suo prossimo (Cf. Sal 14,3) e non gioire con chi fa del male al suo prossimo. Non dire male di nessuno; di’ invece: – Il Signore conosce ogni uomo (Cf. Gv 2,24). Non essere complice di chi fa maldicenza, non rallegrarti di ciò che egli dice, ma non odiare chi parla male del prossimo (Cf. Sal 100,5). Questo è non giudicare. Non avere ostilità verso nessuno, non conservare inimicizia nel tuo cuore e non odiare chi nutre inimicizia contro il suo prossimo. La pace è questo. In tutto ciò consolati con il pensiero: la fatica dura breve tempo e il riposo per sempre, grazie al Verbo di Dio. Amen”.

Mosè l’Etiope
(anche conosciuto come “Mosè il nero”)
tratto da Vita e detti dei padri del deserto, Città Nuova, p. 330


Le reliquie di Mosè l'Etiope riposano nella chiesa della Vergine nel monastero del Baramos (piRomeos), in Egitto.


sabato 18 settembre 2010

HOUSE OF RASTAFARI



Al Rototom Sunsplash è ormai da anni presente l'HOUSE OF RASTAFARI, spazio gestito dalla comunità RasTafari in Italia, che propone varie attività culturali, musicali e di Livity. Questo video, girato dal National Geographic Channel - e andato in onda sul canale satellitare Nat Geo Music, testimonia di questa realtà, nell'edizione 2009 del festival.
Enjoy it!!!

martedì 14 settembre 2010

King Of Glory



Music video by DeMitsedek performing King Of Glory
with RedKin Tha Ancient of Emancipating Vision @ myspace.com/emancipatingvision [Video Director & Producer], H. Malcolm For Abendigo Productions [Producer](C) Ancient Tung Productions

martedì 7 settembre 2010

DIALOGO TRA UN GERON (ANZIANO) E UN ATEO

da una pubblicazione di Ieromonaco Isidoro


Una mattina, il Santo Anziano ("Geron") Epifanio Theodoropoulos (1930-1989) era in conversazione con 2-3 visitatori in casa sua. Uno di loro era un ateo ideologico e un comunista. Improvvisamente, qualcuno arrivò di corsa da fuori, e li informò che la città di Atene era stata inondata di fotografie di Mao Tse Tung, con la scritta "Gloria al grande Mao". Era il giorno in cui era morto il dittatore cinese.

Anziano:

Ecco come stanno le cose, figlio mio. Gli atei non esistono. Esistono solo gli idolatri, che tolgono Cristo dal trono e al suo posto mettono i propri idoli. Noi diciamo: "Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito Santo". Questi dicono: "Gloria al grande Mao". Scegli quello che preferisci.

Ateo:

Puoi anche scegliere la tua droga, nonno. L'unica differenza è che tu lo chiami Cristo, altri lo chiamano Allah, o Buddha, etc etc

Anziano:

Figlio mio, Cristo non è una droga. Cristo è il Creatore dell'intero universo. Egli è Colui che governa ogni cosa con saggezza, dalla moltitudine di galassie infinite, fin nelle minime particelle del microcosmo. Ha dato la vita a tutti noi. Egli è colui che ti ha portato in questo mondo e ti ha donato tanta libertà, che puoi effettivamente dubitare di lui, e persino negarlo.

Ateo:

Nonno, è tuo il diritto credere in tutte queste cose. Ma ciò non significa che siano vere. Hai delle prove?

Anziano:

Pensi che tutto questo sia solo una favola, non è vero?

Ateo:

Naturalmente.

Anziano:

Hai qualche prova che si tratta di una favola? Puoi provare che quello che io credo è falso?

Ateo:

... ... ... ... ... ....

Anziano:

Lei non rispose, perché neppure tu hai alcuna prova. Il che significa, tu credi che siano favole. Ho parlato con te di credere, quando ho fatto riferimento a Dio, tu, però, pur respingendo la mia convinzione, essenzialmente, credi nella tua infedeltà, dato che non puoi sostenere neppure questa con prove. Tuttavia, devo dirti che la mia fede non è qualcosa che viene dal vuoto; ci sono alcuni eventi soprannaturali, su cui si fonda.

Ateo:

Solo un minuto! Poiché stiamo parlando di credere, che cosa diresti ai musulmani o buddisti per esempio? Perché anche loro parlare di credere. E anche loro hanno alti standard morali. Perché il vostro credo è meglio del loro?

Anziano:

È così dunque? Il criterio della verità dovrebbe essere giudicato da questa tua domanda? Perché la verità è sicuramente una; le verità non possono essere molte di numero. La questione è, chi è il possessore della verità? Questo è il problema maggiore. Pertanto, non si tratta di una credenza migliore o peggiore! Si tratta della sola vera fede!

Sono d'accordo, che anche altre fedi hanno insegnamenti morali. Naturalmente, gli insegnamenti morali del cristianesimo sono incomparabilmente superiori. Ma noi non crediamo in Cristo a causa di suoi insegnamenti morali. O per la sua esortazione "Amatevi gli uni gli altri", o per i suoi sermoni sulla pace e la giustizia, la libertà e l'uguaglianza. Noi crediamo in Cristo, perché la sua presenza sulla terra è stata accompagnata da eventi soprannaturali, che era un segno che Egli è Dio.

Ateo:

Guarda, anche io ammetto che Cristo è stato un filosofo importante e un grande rivoluzionario, ma non facciamo di lui un Dio ora ... ...

Anziano:

Mio caro figlio! Tutti i grandi miscredenti della storia erano impigliati da questo dettaglio. La spina di pesce bloccata in gola, che proprio non riuscivano a deglutire, è stata esattamente questa: che Cristo è anche Dio.

Molti di loro erano disposti a dire a Dio: "Non dire a nessuno che tu sei Dio incarnato; Basta dire che sei un normale essere umano, e noi saremo più che pronti a deificarti. Perché vuoi essere un Dio incarnato, e non un essere umano deificato? Siamo disposti a glorificarti, a proclamarti come il più grande tra gli uomini, il più santo, il più etico, più nobile, l'insuperabile, l'unico e solo, senza precedenti ... non ti basta?

Ernest Renan, il capo del coro dei negazionisti, tuona il seguente appello a Cristo: «Per decine di migliaia di anni, il mondo sarà elevato, per mezzo tuo", e "Tu sei la pietra angolare del genere umano, se si dovesse strappare il tuo nome da questo mondo, sarebbe come distruggerne le fondamenta" e "gli eoni proclameranno che tra i figli degli uomini non è nato nessuno che possa superarti". Ma questo è dove Renan e i suoi simili si arrestano. La loro frase immediatamente successiva è: "Ma un Dio, tu non lo sei!"

E quei poveri disgraziati non possono percepire che tutte queste cose costituiscono una tragedia indescrivibile! Il loro dilemma è inevitabile e inesorabile: o Cristo è un Dio incarnato, nel qual caso, egli è davvero, e solo allora, il più etico, il personaggio più nobile e più santo degli uomini, o, egli non è un Dio incarnato, nel qual caso, egli non può assolutamente essere una di queste cose. Infatti, se Cristo non è Dio, allora stiamo parlando della più orribile, la più atroce e la più spregevole esistenza della storia dell'umanità.

Ateo:

Che cosa hai detto?

Anziano:

Esattamente quello che hai sentito! Può essere una dichiarazione pesante, ma è assolutamente vera. E ti dirò il perché.

Permettimi di chiedere: Che cos’è che veramente tutti i grandi hanno detto di se stessi, o che opinione hanno avuto di se stessi?

Il "più saggio di tutti gli uomini", Socrate, ha proclamato: "Sono arrivato a sapere una cosa sola: che io non so nulla".

Tutti gli uomini importanti nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, da Abramo e Mosè, fino a Giovanni Battista e l'apostolo Paolo, si sono caratterizzati come "terra e cenere”, "miserabili", "mostruosità", ecc .... [1]

Ma, stranamente, l'atteggiamento di Gesù 'è esattamente il contrario! E dico stranamente, perché sarebbe stato logico e naturale per lui avere un atteggiamento simile. Infatti, essendo di gran lunga superiore e più elevato di tutti gli altri, egli avrebbe dovuto avere anche l’opinione più bassa e umile di se stesso [2]. Eticamente più perfetto di ogni altro, avrebbe dovuto superare tutti e chiunque in rimorso e umiltà, dal momento della creazione del mondo fino alla fine dei tempi.

Invece, osserviamo l'esatto opposto!

Prima di tutto, egli proclama di essere senza peccato: "Chi di voi può convincermi di peccato?" (Giovanni, 8,46). "Viene il principe di questo mondo, e non nessun potere su di me." (Giovanni, 14,30)

Pronuncia anche idee molto alte di sé: "Io sono la luce del mondo» (Giovanni, 8,12); "Io sono la via, la verità e la vita" (Giovanni, 14,6)

Ma, a parte queste, egli proietta anche richieste di dedizione assoluta alla sua persona. Egli penetra perfino il più santo dei rapporti dell'uomo, e dice: "Chiunque ama il padre o la madre più di me, non è degno di me. e chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me ". (Matteo, 10,37). "Sono venuto a portare il figlio contro il padre e la figlia contro la madre e la nuora contro la suocera" (Matteo, 10,35). Esige anche vita e morte da martiri dai suoi discepoli: "Essi vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia .... e il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli si rivolteranno contro i genitori e li faranno morire .... e sarete odiati da tutti, a causa del mio nome .... ma chi avrà perseverato sino alla fine, sarà salvato .... Non abbiate paura di quelli che distruggono il corpo ... .. Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò... Chi ha perduto la sua anima per causa mia, la ritroverà. "(Matteo, 10,17 in poi)

E ora vi chiedo: Qualcuno ha mai osato esigere per sé l'amore dell’umanità, perché questa abbandonasse la propria stessa vita? Qualcuno ha mai avuto il coraggio di proclamare la sua innocenza assoluta? Qualcuno ha mai osato pronunciare le parole: "Io sono la verità"? (Giovanni, 14,6) Nessuno, e da nessuna parte! Solo un Dio può farlo. Puoi immaginare il tuo Marx pronunciare cose del genere? Lo prenderebbero per un pazzo e nessuno sarebbe disposto a seguirlo!

Ora, considera solo, quante persone hanno sacrificato tutto per amore di Cristo, anche la loro stessa vita, avendo creduto nella veridicità delle sue parole riguardo a se stesso! Se i suoi proclami su se stesso erano falsi, Gesù sarebbe stato il personaggio più spregevole della storia, per aver portato tanta gente a un tale sacrificio enorme! Quale uomo ordinario - non importa quanto grande, quanto importante, quanto saggio egli sia - meriterebbe una simile tremenda offerta e sacrificio? Ebbene? Nessuno! No, se non fosse stato Dio!

In altre parole: qualsiasi uomo ordinario che avesse richiesto un tale sacrificio dai suoi seguaci sarebbe stata la persona più ripugnante della storia. Cristo, però, lo ha sia richiesto che ottenuto. Eppure, nonostante questo 'successo', è stato proclamato dagli stessi negazionisti della sua divinità, come la figura più nobile e più santa nella storia. Così, o i negazionisti sono illogici quando annunciano questa odiosissima figura come "la più santa", o, al fine di evitare qualsiasi illogicità, e di razionalizzare la coesistenza delle esigenze di Cristo e la sua santità, devono concedere di accettare che Cristo continui a restare il più nobile e più santo in uomini, ma solo a condizione che Egli sia anche Dio! In caso contrario, come abbiamo detto, sarebbe stato, non la più santa, ma la figura più ripugnante della storia, essendo la causa del più grande sacrificio di tutte le età, e in nome di una bugia! Così, la divinità di Cristo è provata dai suoi stessi negazionisti, sulla base delle loro stesse caratterizzazioni della sua persona!

Ateo:

Ciò che hai appena detto è davvero molto impressionante, ma non è altro che speculazione. Hai fatti storici, che potrebbero confermare la sua divinità?

Anziano:

Te l'ho detto all'inizio, che le prove della sua divinità sono gli eventi soprannaturali che hanno avuto luogo mentre era qui sulla terra. Cristo non si è basato solo sulla proclamazione delle verità di cui ho parlato; ha pure certificato sue dichiarazioni con i miracoli. Ha dato la vista ai ciechi e fatto camminare gli storpi; ha soddisfatto la fame di cinquemila uomini e moltitudini di donne e bambini con solo due pesci e cinque pani, ha comandato agli elementi della natura che gli hanno obbedito; ha resuscitato i morti, tra questi Lazzaro, quattro giorni dopo la sua morte. Ma il più sorprendente di tutti i suoi miracoli fu la sua stessa risurrezione.

L'intero edificio del cristianesimo si regge sull’evento della Risurrezione. Questa non è una mia speculazione. L'apostolo Paolo ha detto: "Se Cristo non fosse risorto (da morti), la nostra fede sarebbe futile. " (I Corinzi 15,17). Se Cristo non è risorto, allora tutto crolla. Ma Cristo è risorto, il che significa che egli è il Signore della vita e della morte, quindi è Dio.

Ateo:

Hai visto tutto questo? Come puoi crederci?

Anziano:

No, non ho visto niente di tutto ciò, ma altri lo hanno fatto: gli Apostoli. Essi a loro volta hanno fatto sapere agli altri, e hanno effettivamente "firmato" la loro testimonianza con il loro stesso sangue. E, come tutti riconoscono, una testimonianza della propria vita è la forma suprema di testimonianza.

Perché non mi porti allo stesso modo qualcuno, che mi dica che Marx è morto e risorto, e che sia disposto a sacrificare la sua vita per testimoniarlo? Io, come uomo onesto, gli crederò.

Ateo:

Vi dirò. Migliaia di comunisti sono stati torturati e sono morti per la loro ideologia. Perché non abbracci il comunismo nello stesso modo?

Anziano:

Lo hai detto tu stesso. I comunisti sono morti per la loro ideologia. Non sono morti per eventi reali. In un’ideologia, è molto facile che penetri l'inganno, perché è una caratteristica dell'animo umano sacrificarsi per qualcosa in cui crede; questo spiega perché così tanti comunisti sono morti per la loro ideologia. Ma questo non ci obbliga ad accettare questa ideologia come qualcosa di vero.

Una cosa è morire per delle idee, e un altro è morire per eventi. Gli Apostoli non sono morti per idee. Neanche per "Amatevi gli uni gli altri", o uno qualsiasi degli altri insegnamenti morali del cristianesimo. Gli apostoli sono morti per la loro testimonianza di eventi soprannaturali. E quando diciamo 'evento', intendiamo ciò che è catturato dai nostri sensi fisici, e che si comprende per mezzo di loro.

Gli Apostoli hanno sofferto il martirio per "ciò che hanno sentito", "ciò che hanno visto con i propri occhi", "ciò che hanno osservato e le loro mani hanno toccato" (I Giovanni, 1) [3]

Proprio come la speculazione intelligente di Pascal, diciamo che una delle tre seguenti cose è accaduta agli apostoli: o sono stati ingannati, o ci hanno ingannati, o ci hanno detto la verità.

Prendiamo il primo caso. Non è possibile per gli apostoli essere stati ingannati, perché tutto ciò che hanno riferito, non era riferito a loro da altri. Essi stessi furono testimoni oculari e auricolari di tutte quelle cose. Inoltre, nessuno di loro era un personaggio di fantasia, né avevano alcuna inclinazione psicologica che abbia fatto loro accettare l'evento della risurrezione. Piuttosto il contrario - erano terribilmente diffidenti. I Vangeli sono estremamente rivelatori, nella loro narrazione delle loro disposizioni spirituali: essi non credevano nemmeno alle rassicurazioni che alcune persone avevano effettivamente visto, il Risorto. [4]

E un altra cosa. Che cos’erano gli apostoli, prima che Cristo li chiamasse? Erano forse politici ambiziosi o visionari di sistemi filosofici e sociali, desiderosi di conquistare l'umanità e quindi soddisfare le loro fantasie? Niente affatto. Erano pescatori analfabeti. L'unica cosa che interessava loro era pescare qualche pesce per nutrire le loro famiglie. Per questo motivo, anche dopo la crocifissione del Signore, e nonostante tutto quello che avevano udito e visto, tornarono alle loro barche da pesca e alle loro reti. In altre parole, non c'era una singola traccia in questi uomini di disposizione per le cose che dovevano seguire. Fu solo dopo il giorno della Pentecoste, "quando ricevettero forza dall'alto", che divennero i maestri dell'universo.

Il secondo caso: ci hanno ingannato? Ci hanno mentito? Ma allora, perché mai ci ingannerebbero? Cosa avrebbero da guadagnare a mentire? Soldi? Posizione? Gloria? Perché qualcuno dica una bugia, deve aspettarsi qualche tipo di guadagno. Gli apostoli, però, con la predicazione di Cristo - e di fatto Cristo crocifisso e risorto – si sono assicurati unicamente: difficoltà, fatiche, frustate, lapidazioni, naufragi, fame, sete, nudità, attacchi di briganti, percosse, incarcerazioni e infine, la morte. E tutto questo, per una bugia? Sarebbe senza dubbio sciocco per chiunque perfino prenderlo in considerazione.

Di conseguenza, gli Apostoli non erano né ingannati, né ingannatori. Questo ci lascia con la terza scelta: che ci abbiano detto la verità.

Vorrei anche sottolineare un'altra cosa qui: Gli evangelisti sono gli unici che hanno registrato veri eventi storici. Essi descrivono gli eventi, e solo gli eventi. Non ricorrono ad alcun giudizio personale. Non lodano nessuno, e nono criticano nessuno. Non fanno alcun tentativo di esagerare un evento, né di eliminare o sottovalutare un altro. Hanno lasciato che i fatti parlino da soli.

Ateo:

Vuoi escludere la possibilità che, nel caso di Cristo, sia stato solo un incidente di morte apparente? L'altro giorno, i giornali avevano scritto di una persona in India che hanno seppellito e tre giorni dopo lo hanno riesumato ed era ancora vivo.

Anziano:

Povero figlio mio! Ricordo ancora le parole del beato Agostino: ”O infedeli, non siete in realtà miscredenti, anzi, siete i più creduloni di tutti. Accettate le cose più improbabili, e le più irrazionali, le più contraddittorie, al fine di negare il miracolo! "

No, figlio mio. Quello di Cristo non è stato un caso di morte apparente. Prima di tutto, abbiamo la testimonianza del centurione romano, che ha rassicurato Pilato che la morte di Cristo era una certezza.

Poi, il nostro vangelo ci informa che il giorno stesso della sua risurrezione, il Signore è stato visto parlare con due dei suoi discepoli, in cammino verso Emmaus, che era più di dieci chilometri da Gerusalemme.

Riuscite ad immaginare qualcuno, che potrebbe passare attraverso tutti i tormenti che Cristo ha sostenuto, e tre giorni dopo la sua "morte apparente", rispunti di nuovo fuori sano e salvo? Se non altro, avrebbe dovuto essere alimentato a zuppa di pollo per quaranta giorni, per essere in grado di aprire gli occhi, per non dire camminare e parlare come se nulla fosse successo!

Quanto all’hindu, portalo qui per essere frustato con un flagello - sai cosa è un flagello? Si tratta di una frusta, le cui cinghie hanno ciascuno un pezzo di piombo o un pezzo di osso rotto o chiodi affilati legati alle estremità - portalo qui, così possiamo frustarlo, quindi forzargli una corona di spine sulla testa, crocifiggerlo, dargli bile e aceto, poi trafiggere il suo costato con una lancia, deporlo in una tomba, e poi, se torna dai morti, allora possiamo parlare.

Ateo:

E sia, ma tutte le testimonianze che hai invocato appartengono a discepoli di Cristo. C'è qualche testimonianza su questo argomento, che non proviene dalla cerchia dei suoi discepoli? Ci sono storici, per esempio, che possano certificare la risurrezione di Cristo? Se è così, anche io crederò a quello che dici.

Anziano:

Povero bambino! Tu non sai cosa stai dicendo ora! Se ci fossero stati questi storici che avevano testimoniato Cristo risorto, essi sarebbero stati costretti a credere nella sua risurrezione e sarebbero stati registrati come credenti, nel qual caso, avresti ancora una volta rifiutato la loro testimonianza, proprio come si hai respinto la testimonianza di Pietro, di Giovanni, ecc Come può essere possibile, che qualcuno sia effettivamente testimone della risurrezione e tuttavia, NON diventare un cristiano? Stai chiedendo un pollo arrosto su uno spiedino di cera, e pure che canti! Semplicemente non si può fare!

Ti ricordo però - poiché stai chiedendo storici - quello che ho detto prima: gli unici veri storici sono gli Apostoli.

Tuttavia, noi abbiamo una testimonianza del tipo che desideri, ed è di qualcuno che non ha fatto parte della cerchia dei suoi discepoli: era Paolo. Paolo non solo non era un discepolo di Cristo, ha realmente perseguitato la Chiesa di Cristo senza sosta.

Ateo:

Dicono che Paolo abbia sofferto di un colpo di sole e che questa sia stata la causa della sua allucinazione.

Anziano:

Figlio mio, se Paolo avesse avuto allucinazioni, la cosa che sarebbe venuta in superficie, sarebbe stato il suo subconscio. E nel subconscio di Paolo, i Patriarchi e dei Profeti avrebbero avuto il posto superiore. Egli avrebbe avuto allucinazioni su Abramo e Giacobbe e Mosè, e non su Gesù, da lui considerato un imbonitore di plebaglia e un ciarlatano!

Riesci a immaginare una fedele nonnina cristiana che veda Buddha o Giove in sogno o in delirio? Avrebbe molto probabilmente visioni di San Nicola o di Santa Barbara, perché crede in loro.

Un’altra cosa. Con Paolo, abbiamo - come fa notare Papini - i seguenti fenomeni miracolosi. Prima di tutto, la repentinità della sua conversione. Direttamente dall’infedeltà alla fede. Senza fase intermedia di preparazione. In secondo luogo, la fermezza della sua fede. Nessuna esitazione, nessun dubbio. E in terzo luogo, la sua fede è durata una vita intera. Credi che tutte queste cose possano verificarsi dopo un caso di colpo di sole? Non si possono in alcun modo attribuire a una tale causa. Se puoi spiegare come, allora spiegalo. Se non puoi, allora devi ammettere il miracolo. E devi sapere che per un uomo del suo tempo, Paolo era eccezionalmente ben istruito. Egli non era la piccola persona media, totalmente all'oscuro.

Vorrei anche aggiungere un'altra cosa. Noi oggi, figlio mio, viviamo in un'epoca eccezionale. Stiamo vivendo il miracolo della Chiesa di Cristo.

Quando Cristo ha detto della sua Chiesa che "le porte degli inferi non prevarranno su di lei" (Matteo 16:18), I suoi seguaci erano molto pochi di numero. Quasi duemila anni sono passati, da quel giorno. Sono scomparsi imperi, sono stati dimenticati sistemi filosofici, sono crollate teorie del mondo. Ma la Chiesa di Cristo rimane indistruttibile, nonostante le persecuzioni continue e drammatiche a cui è stata sottoposta. Non è un miracolo?

Ancora una cosa. Nel Vangelo di Luca si dice che quando la Santa Madre visitò Elisabetta (la madre del Battista), dopo l'Annunciazione, fu accolta con le parole: "Benedetta tu fra le donne". E la Santa Madre ha risposto come segue: "La mia anima magnifica il Signore. Ecco, da questo momento in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata "(1:48).

Cos’era la Santa Madre in quel tempo? Era solo una figlia oscura di Nazaret. Quanti la conoscevano? Eppure, da quel giorno, sono state dimenticate imperatrici, si sono spenti i nomi di illustri donne, le madri e le mogli dei grandi generali sono andate nell’oblio. Chi si ricorda, o sa almeno il nome, della madre di Napoleone o della madre di Alessandro Magno? Quasi nessuno. Ma milioni di labbra attraverso ogni lungo e in largo il mondo, in tutte le epoche, venerano la figlia di Nazaret, "più insigne dei cherubini e senza confronto più gloriosa dei Serafini". Siamo o non siamo, noi gente del ventesimo secolo, che vive in questo giorno e in quest’età, la conferma di quelle parole della Santa Madre?

Esattamente le stesse cose si osservano in una profezia “secondaria” di Cristo: mentre si trovava presso la casa di Simone il lebbroso, una donna venne a lui e versò il suo costoso olio profumato sopra il suo capo. Cristo ha commentato: "In verità, in verità vi dico che dovunque questo Vangelo sarà predicato in tutto il mondo, sarà anche ricordato ciò che questa donna ha fatto, in sua memoria" (Matteo, 26,13). Ora, quanto grande era la sua cerchia di seguaci, al momento, da poter dire che essi si consumarono in modo che la profezia del loro maestro potesse essere soddisfatta? Soprattutto una profezia come questa, che, secondo gli standard del mondo di oggi, non è di alcuna importanza per la maggior parte delle persone.

Sono o non sono miracoli? Se puoi, spiegali. Ma se non puoi, ammettili come tali.

Ateo:

Devo ammettere che le tue argomentazioni sono abbastanza solide. Ma vorrei chiederti un’altra cosa: Non credi che Cristo abbia lasciato la sua opera incompiuta? Cioè, a meno che non ci abbia abbandonato. Non posso immaginare un Dio che rimanga indifferente alle sofferenze dell'umanità. Noi siamo qui a soffrire mentre lui, lassù, rimane apatico.

Anziano:

No, figlio mio. Hai torto. Cristo non ha lasciato la sua opera incompiuta. Al contrario, egli è il caso unico nella storia in cui una persona ha la certezza che la sua missione è stata compiuta, e non ha avuto più nulla da fare o da dire.

Anche il più grande dei filosofi, Socrate, che ha discusso e ha insegnato durante la sua intera vita, e verso la fine ha composto un’intricata "Apologia", avrebbe avuto ancora di più da dire, se fosse vissuto.

Solo Cristo - nella fascia di tempo di tre anni - ha insegnato quello che aveva da insegnare, ha fatto quello che doveva fare e, infine, ha detto (sulla croce): "Tutto è compiuto". Un altro esempio della sua divina perfezione e autorità.

Per quanto riguarda l'abbandono che hai citato, posso capire la tua preoccupazione. Senza Cristo, il mondo sarebbe un teatro di follia. Senza Cristo, non puoi spiegare niente: perché ci sono dolori, perché le ingiustizie, perché i fallimenti, perché le malattie, perché, perché, perché .... Migliaia di monumentali "perché".

Cerca di capire! L'uomo non può affrontare tutti questi "perché" con la sua logica finita. E 'solo attraverso Cristo, che tutto può essere spiegato. Tutte queste prove sono per noi mere precondizioni per l’eternità. Forse allora, potremo essere onorati dal Signore con una risposta ad alcuni di questi "perché".

Potrebbe essere utile, se ti leggo una bella poesia [5] dalla collezione di Costantino Kallinikos '"Allori e mirti", dal titolo "Domande":

Ho chiesto a un padre del deserto di settanta anni

le cui ciocche d'argento erano mosse dal vento:

Dimmi o padre, perché, su questa terra,

la luce e le tenebre si muovono inseparabilmente?

E perché - come gemelli – germogliano insieme

la spina e la rosa, la lacrima e il sorriso?

Perché, nella più splendida parte del verde bosco

scorpioni e vipere hanno nascosto i loro nidi?

Perché deve essere, che la tenera gemma,

prima di spiegare il suo fiore profumato,

sia colpito da un verme nel cuore del suo stelo,

e lasciata a morire, come un telo stracciato?

Perché l'aratro, il seme e le mani

servono al grano, per diventare il nostro pane?

Perché ogni cosa utile, nobile, divina

deve sempre essere acquistata con le lacrime e il nostro sangue,

mentre l'egoismo regna sempre rampante,

e la lascivia sta assorbendo il mondo?

E perché, con una tale armonia intorno,

deve trovare la strada il tumulto e il disordine?

L'eremita rispose con la sua voce cupa

e il braccio destro puntato verso il cielo,

che lassù, al di là di quelle nuvole d'oro,

l'Onnipotente tesse un arazzo divino.

Ma poiché noi siamo vagabondi del piano inferiore

Non vediamo nulla, se non i nodi e le corde al di sotto,

Non c'è da stupirsi, perché la mente vede male,

quando dovrebbe sempre essere grata e dare lode:

perché il giorno verrà, quando i cristiani tutti,

con anime che cavalcano i cieli con le ali,

guarderanno l’arazzo di Dio e vedranno

quanto attento e ordinato tutto è stato!

Figlio mio, Cristo non ci ha abbandonato. Egli è sempre con noi, come aiutante e sostenitore, fino alla fine dei tempi. Ma te ne renderai conto, solo quando diventerai un membro coscienzioso della sua Chiesa e ti unirai a lui con i suoi sacramenti.

NOTE

[1] Dall'interno della storia sacra, osserviamo come Abramo si consideri "Terra e cenere" (Genesi 18,27). Allo stesso modo Giobbe (42,6). Il grande Mosè esita a intraprendere la missione di liberare gli israeliti dall'Egitto, credendo di essere troppo piccolo e inadeguato per un lavoro così: "E Mosè disse a Dio: 'Chi sono io, per andare al Faraone, re d'Egitto , ... ... io non sono capace ... .... debole di espressione e balbuziente, sono io. "(Esodo 3:11, 4,10). Lo stesso fu detto in un momento successivo dal Giudice Gedeone: "Mio Signore, come posso salvare Israele? .... perché io sono il più giovane di casa di mio padre ... "(Giudici 6,15). Davide si definisce "un cane morto, e un pidocchio" (I Re, 24,15), un verme e non un uomo, la vergogna del genere umano e rifiuto del popolo "(Salmi 21:7). Isaia grida: "Guai a me, misero, perché sono profondamente turbato, perché, essendo un uomo e avendo labbra impure, risiedo tra la gente con le labbra impure, eppure ho cercato il re, Signore Sabaoth con i miei occhi "(Isaia 6,5). Geremia lamenta: "O Sovrano Signore, ecco, io non posso parlare, perché io sono il più giovane .... Curami mio Signore, e io sarò guarito, salvami e io sarò salvato. Perché tu sei il mio vanto. "(Geremia 1:6, 17:14). I tre giovani pronunciano una confessione per se stessi e tutta la popolazione: ".... Abbiamo peccato e violato la legge, noi stessi abbiamo preso le distanze da te, e siamo peccatori in tutto e non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti ... .. con un'anima schiacciata e una mente umiliata, possiamo essere ricevuti da Te ... "(Daniele la preghiera di Azaria, 56 e 16).

Giovanni Battista, il "più grande tra i nati di donna", ha confessato: "Io non sono il Cristo. Ed essi gli chiesero: Chi sei allora? Sei Elia? Non lo sono. Sei tu il profeta? Ed egli rispose: No. ... ... io sono solo una voce che grida nel deserto, "raddrizzate le vie del Signore ... .... Io non sono degno abbastanza, neanche per allentare la cinghia del suo (di Cristo) sandalo ... "(Giovanni 1,20). Infine, solo e unico e senza precedenti Paolo, si considera una "mostruosità" e indegno "di essere definito apostolo, una "persona infelice", e "il primo tra tutti i peccatori" (I Corinzi, 15:89, Romani 7,24, I Timoteo 1,15). Ma, non entrerà in ogni momento di più qui ...

[2], applicando la norma di: "Quanto più sei grande, tanto più dovresti umiliare te stesso.” (Sirac 3:18)

[3] Questo è esattamente ciò che è sottolineato nel Vangelo di Giovanni: "colui che ha assistito, ha testimoniato" (19,35), in altre parole, quello che ha scritto quelle cose è stato colui che in realtà vide il soldato trafiggere il fianco di Cristo con la lancia, e vide il sangue e l'acqua che esce dalla ferita.

[4] "Esitavano a prosternarsi a lui" (Matteo 28,17). "Ed essi (= gli apostoli), dopo aver saputo che era vivo ed è stato visto da lei (= Maria Maddalena)," miscredenti. (Marco 16:13). "Li rimproverò per la loro incredulità e la loro durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato" (Mc 16,14). "E apparve loro (= gli Apostoli) che le loro parole (= delle mirofore') erano come deliri (= stupidità, delirio), e non vi credettero" (Luca 24:11). "Noi speravamo che fosse lui a essere destinato a liberare Israele" (Luca 24:21). "Se non vedo l'impronta dei chiodi sulle mani e non metto il dito sull'impronta, e non metto la mia mano nel(la ferita del) suo costato, non crederò". ( Le parole di Tommaso, Giovanni 20:25), ecc

[5] La poesia è stata tradotta liberamente, solo per il suo messaggio.

RASTAFARI TEACHINGS (Insegnamenti di Ras Tafari)



Solo Banton - Rastafari Teachings
Produced by Kris Kemist
Reality Shock Records 2010
Italian subtitles by Ras Iyared
F.A.R.I. (Federation of RasTafari Assemblies in I-taly)

giovedì 19 agosto 2010

La Parola di Cristo


Ogni pensiero umano, ogni parola umana è un’energia, una forza. Se questo si può dire del pensiero e della parola umana, tanto più lo si potrà applicare alla parola di Dio, alla parola di Cristo.

Quando udiamo le parole evangeliche di Cristo così ricche di pace e di dolcezza: «Beato chi ha il cuore puro perché vedrà Dio»; o: «Ecco il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri»; oppure: «Ricevete il mio insegnamento poiché io sono mite ed umile di cuore», non dobbiamo dimenticare che questa dolce parole di Cristo è la forza incrollabile ed infinita che chiama dalle tenebre del non-essere alla luce della vita tutto ciò che esiste: gli innumerevoli mondi, e tutta l’incalcolabile varietà delle creature ragionevoli e irragionevoli.

Umilmente rivestita dai caratteri della parola umana creata, che può anche venir fissata tramite la scrittura, la parola di Cristo è nella sua essenza l’energia di Dio Onnipotente e Creatore di tutte le cose. Di essa si può dire ciò che la Scrittura dice dello stesso Dio, cioè che è «un fuoco divoratore» al quale i figli della terra devono avvicinarsi con timore e venerazione (Ebr 12,29).

«La tua parola è infuocata» dice il Salmista (Sal 118, 140 dei LXX). La parola di Cristo è la parola più misteriosa: è inaccessibile anche alle intelligenze più aperte, ma allo stesso tempo è così semplice e così chiara da essere alla portata dei bambini.

Pur essendoci così vicina, così comprensibile, così naturale e così profondamente legata al nostro cuore umano, la parola di Cristo senza dubbio supera infinitamente le forze della natura creata: essa è divina, incomprensibile, soprannaturale e, come dice l’apostolo Paolo, «non è modellata sull’uomo» (Gal 1, 1-12)

La parola di Cristo rivolta all’uomo libero, è dolce, senza violenza, e allo stesso tempo – come parola di autorità assoluta, come parola dell’unico Padrone di tutto ciò che esiste – è infinitamente potente. Infatti Cristo ci dice: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

La parola di Cristo accolta dall’uomo con fede profonda lo conduce alla vita eterna per una strada lungo la quale incontrerà molte cose insolite e sconosciute a coloro che non seguono il Cristo. Su questa strada sublime si rivela all’uomo tutto ciò che può provare e conoscere nella sua esistenza. La luce della parola di Cristo sonda gli intimi meandri dell’abisso tenebroso, rivelando così la vera natura di una moltitudine di fantasmi della verità che, all’interno delle loro tenebre, attirano l’uomo. La parola di Cristo è un fuoco che mette a dura prova tutto ciò che è nell’uomo e, in modo più generale, nell’esistenza cosmica; poiché, come ci testimoniò l’Apostolo: «Nessuna creatura può nascondersi davanti a lui» (Ebr 4,13).

La parola di Cristo è spirito e vita eterna, pienezza dell’amore e gioia celeste. La parola di Cristo è la luce divina increata. Essa non si rivolge alla superficiale ragione discorsiva, ma all’intimità del cuore umano, e colui che apre il suo cuore fin nella sua intimità ultima, per accogliere degnamente questa luce divina, può unirsi ad essa diventando simile a Dio.

La parola di Cristo, realizzata nella vita, deifica l’uomo. «Dio nessuno l’ha mai visto; proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1,18). L’evento del Dio-Verbo (Logos) nella carne e la sua parola sono i fondamenti della vita cristiana. Questa vita non la si può spiegare a coloro che non l’hanno conosciuta con l’esperienza; e sarebbe anche vano cercare di descrivere a parole il luogo spirituale in cui si trova lo spirito umano. Dinanzi a lui si aprono sia le «tenebre esteriori» che la luce eterna della Divinità ed egli si trova tra queste due. Cosciente quindi del suo stato critico, egli prega con tutto il cuore e soffre. Prega con intensità e con una totale concentrazione di tutto l’essere.

archimandrita Sofronio Sacharov

tratto da Archimandrita Sofronio, Silvano del Monte Athos

sabato 14 agosto 2010

Confrontation

Benedizioni in Cristo nostro Re e Dio.
Chi ha orecchi intenda.




"Confrontation"

Mr. President, Distinguished delegates...

[H.I.M. Haile Selassie I dialect]

[Bunny Wailer dialogue]
Since the beginning of modern civilization
Generations have witnessed and inherited the only conflicts of world wars
But behold the marriage supper of the lamb and the bridegroom onto his bride
Then shall the earth's children know the true expression of ONE LOVE
Then mother earth shall honeymoon in peace.
Forever eliminating the aspirations, lust and anguish of wars and rumors of wars...SELAH!

[Verse 1]
See it deh know the innocent going up in vapors
And propoganda spreading inna the sunday papers not even superman coulda save you with him cape cause
Red-a Judgement a blaze, blaze ya
And Babylon a gamble the youth dem life like racehorse
And gi dem a uniform and a shave dem head with razors
And now the clock a strike war, don't be amazed cause
inna dem churches tryin to save...saviours

[Marcus Garvey dialogue 1]
Can we do it? We can do it, we shall do it!

[Verse 2]
Boom!
Tell dem fe uh draw mi out when the world government inna falling out
Only few men survive crawling out
Run left him collegues dem sprawling out
NEARLY DEAD!
Medic haffi haul him out
And give him two tranquilizer fi stall him out
DEH PON BASE!
Can't get no calling out when him hear from the shout last week
Him mistress find a new shoes
Wife can't get no news and lately she starting to doubt
SHE STILL SEARCHING!
And the youth dem bawling out
Working hard not to let it all come out
Well it's not safe to go walk about
A slaughterhouse from Bagdad to Waterhouse
She start to arouse sometime she want a spouse
She start go out, start beat a darker stout
GUNS COME OUT!
Working people funds run out
Keep a show last week and no one come out
BOMBS COME OUT!
Mi gas tank just run out
BOMBO CLATT!
The scotch tape just run out
WEED RUN OUT!
Yuh senses must dumb out, Mi have a pound round a back deh a gwan sun out
NAH COME OUT!
Till the chalice bun out,
NAH COME OUT!
Till the malice bun out, A WAR!

Zimbabwe to Berlin Wall
Blazin' like a burnin' ball, loose ball...dat no work...IN WAR
Sleeping...dat no work..IN WAR
Can't wear jheri curl...IN WAR
No diamond and pearl...IN WAR
Can't drink weh a serve...IN BAR
Gas wi fuck up yuh nerves...IN WAR
Shot wi blood up yuh shirt...IN WAR
Can't go lift up no skirt...IN WAR
Now disease and germs...IN WAR
Can't go release your sperms...IN WAR
Stamina must preserve...IN WAR
Fire constantly burn...IN WAR
RED...IT RED...IT RED...IT RED...IT RED!

[Marcus Garvey dialogue 2]
If you cannot do it, if you are not prepared to do it...then you will die.
You race of cowards, you race of imbosiles, you race of good for nothings
If you cannot do what other men have done
What other nations have done, what other races have done
Then you yourself shall die.

[Repeat Verse 1]
See it deh know the innocent going up in vapors
And propoganda spreading inna the sunday papers not even superman coulda save you with him cape cause
Red-a Judgement a blaze, blaze ya
And Babylon a gamble the youth dem life like racehorse
And gi dem a uniform and a shave dem head with razors
And now the clock a strike war, don't be amazed cause
inna dem churches tryin to save...saviours

[Verse 3]
SEE IT DEH NOW...Hey!
Now wi fore parents sacrifice enough
Dem blood sweat and tears run like syrup
Any day a revolution might erupt, and the skys over Kingston lighting up
For the new generation rising up, of youths now a days weh dem sighting up
And through reasoning dem biding up,
Searching for the sign and the sign is us,
Searching for the truth all you find is us,
Searching for the troops still behind is us,
The almighty we recruit and we come from the root
We build like roach building boot
Weh just can't done, Rastafari we design tuff
If a the fight for freedom sign me up
Cause you Tell-Lie-Vision can't blind me up
Soldiers and police dem wising up, realizing they're no more right than us
Realizing there's no use fighting us
Realizing their opening their eyes to see the same demoralizing life as us
So we nah tek talk nor smiling up
Cause the word temper tantrum boiling up,and who...
Calling the shots and nah bust none
Controlling the mind of the young, bring down...

Bear famine, no rain nah fall from London to Dadeland mall
All the son of the virgin bawl, institute of the church IN WAR
Preaching and researching WAR
Practice and rehearsing WAR
Teaching and dem learning WAR
Instigating and urging WAR
Always keep alert in WAR
Cause man will jump out a swerving car
Now bees and birds IN WAR
And the freaks and nerds IN WAR
And the straight and curves IN WAR
Forward and reverse IN WAR
RED...IT RED...IT RED...IT RED...IT RED.

[Marcus Garvey dialogue 2]
If you cannot do it, if you are not prepared to do it...then you will die.
You race of cowards, you race of imbosiles, you race of good for nothings
If you cannot do what other men have done
What other nations have done, what other races have done
Then you yourself shall die.

mercoledì 11 agosto 2010

Nascita del movimento RasTafarI

"Quando il Figlio dell'Uomo verrà nella Sua Maestà, accompagnato da tutti i suoi angeli, allora si siederà sul suo trono di gloria." (Matteo 25,31)



Estratto dal documentario Roaring Lion Rise of RasTafarI

Traduzione sottotitoli: Ras Iyared
Montaggio sottotitoli: Brother Giuseppe

F.A.R.I. (Federation of RasTafari Assemblies in I-taly)

mercoledì 4 agosto 2010

Essere imitatori di Dio

Efesini 5:1-21
1 Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; 2 e camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato sé stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.
3 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 4 né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro - che è roba da idolatri - ha eredità nel regno di Cristo e di Dio.
6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 7 Non siate dunque loro compagni. 8 Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce, 9 poichè il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità. 10 Cercate ciò che è gradito al Signore, 11 e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, 12 poichè di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. 13 Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, 14 perchè tutto quello che si manifesta è luce.
Per questo è scritto:
"Risvegliati, o tu che dormi,
risorgi dai morti,
e Cristo ti inonderà di luce."
15 Guardate dunque con diligenza come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; 16 approfittando del tempo presente, perchè i giorni sono malvagi. 17 Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore. 18 Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito, 19 parlandovi a vicenda con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore; 20 rendendo grazie continuamente per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Criso.
21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.

giovedì 22 luglio 2010

23 Luglio: Nascita di Sua Maesta Imperiale Qadamawi Haile Selassie

da reggaezion.com e massicciitaliani



Oggi 23 Luglio per tutti i Rasta del mondo è un giorno di preghiera e di gioia, ricorre la nascita di S.M.I. HAILE SELASSIE I° - Re dei Re, Signore dei Signori, Leone Vittorioso della Tribù di Judah, Eletto di Dio.


" Essa partorì un Figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il Figlio fu subito rapito verso Dio e verso il Suo Trono."Rivelazione 12,5.


Ras Tafari, conosciuto soprattutto come Haile Selassie, nacque il 23 di Luglio del 1892 ad Harar, Etiopia.
Molti anni prima della sua nascita, religiosi e astrologi avevano profetizzato la sua natività. Plutone e Nettuno avevano lentamente cominciato a muoversi l'uno verso l'altro nel 1399, lungo la traiettoria eliocentrica, ci avrebbero impiegato 493 anni per incontrarsi. Si incontrarono lo stesso momento in cui nasceva Lij Tafari, il 23 Luglio 1892. Era anche il primo giorno del segno del Leone, un evento che avrebbe in seguito aiutato a legittimare il titolo datogli al momento dell'incoronazione: Il Leone Conquistatore della Tribù di Giuda.

Quando Selassie fu incoronato nel 1930, l'Etiopia era l'unica nazione nera indipendente (se escludiamo Haiti), mentre tutte le altre nazioni stavano sperimentando il brutale giogo del colonialismo. Dal 1974, molti paesi africani avevano ottenuto l'indipendenza con l'aiuto di Sua Maestà che divenne il portavoce dell'Africa e degli Afro-americani.

La vita dell'imperatore fu una forte testimonianza del potere e della forza dell'Altissimo. In un tempo terribile come quello della seconda guerra mondiale, la sua figura risalta immensa nella storia del XX secolo. Haile Selassie fu il primo capo di stato nella storia delle nazioni moderne che denunciò le aggressioni militari delle nazioni guerrafondaie nei confronti delle nazioni più piccole e economicamente più deboli dell'Oriente del mondo. I suoi discorsi politici di fronte alla Lega delle Nazioni (equivalente dell'ONU dei nostri giorni) ai tempi dell'infame guerra fascista contro l'Etiopia, erano già un grido di allarme per i tempi che sarebbero dovuti venire e Rastafari non si stancava mai di ripetere, in sostanza, che nessuna nazione poteva avere il diritto di aggredire un altra nazione sulla sola base di interessi economici.

I Rasta pongono l'accento su una questione: accreditano a Rastafari Superiorità Spirituale e Materiale rispetto a tutte le creature della Creazione Divina, così Haile Selassie I diventa fonte di meditazione per ogni credente. Il suo esempio di vita diventa vita intrisa di profonda spitualità che sa vivere nella materialità.

Per mezzo della popolarità di cui gode la musica Reggae, la gente di tutto il mondo sta acquisendo, seppure spesso in maniera superficiale, una certa familiarità con la figura di HAILE SELASSIE.
Spiegare Rastafari, e di conseguenza spiegare i Rasta, significherebbe dover chiarire i significati del simbolismo dei suoi molti nomi e dei suoi molteplici titoli; per fare un esempio: Sua Maestà Imperiale, Re dei Re, Alpha e Omega, Signore dei Signori, Leone della Tribù di Giuda etc. Questi nomi e questi titoli sono estremamente significativi per farci conoscere il Negus, ma ciò che vorrei ribadire e che Egli ha dato al mondo intero una testimonianza di come si possa essere distaccati da questo mondo e vicini a Dio e allo stesso tempo governare e prendere decisioni politiche. Ricordo che l'intera vita di Haile Selassie è stata votata al progresso (spirituale e materiale) della sua nazione, di tutta l'Africa e oserei dire di tutta l'umanità. Attraverso il lavoro di Capo di Stato e con una politica ispirata da principi di giustizia uguali per tutti, egli si batteva per tutte le nazioni, senza distinzione alcuna, intriso di quella profonda spiritualità interiore che faceva di Lui oltre che un “Leader Politico“ anche un “Leader Mistico“ della sua epoca.

Il focalizzarsi su Haile Selassie da parte del Movimento di Jah diventa estremamente importante per chiarire i dannosi effetti che lo “Zio di Michelangelo“ (in stretto rapporto con lo Zio Sam di derivazione americana), anche conosciuto come il Gesù Cristo bianco, ha avuto sugli Africani.
Questo mito del Cristo bianco con gli occhi azzurri e i capelli biondi, imposto alla gente di tutto il mondo, ha avuto un effetto deleterio sulla psiche delle razze non bianche e non è stato che un altro pezzo nel mosaico del lavaggio del cervello che è stato perpetrato a svantaggio della cultura africana da parte della cultura dominante occidentale. Diventa così importante capire la questione del colore della pelle di Gesù il Cristo, che per chi ha il sangue colorato d'Africa è naturalmente NERA!

Personalmente credo che i salvatori che hanno solcato questa terra sono stati dei rivoluzionari il cui proposito era quello di mostrare al mondo come poter vivere la vita in armonia con l'Altissimo: tutti possiedono questa essenza divina in se stessi e tutti hanno il potere di lasciar fluire il loro vero essere e diventare degli “Amici di Dio“ loro Creatore. Rastafari diventa così per i Rasta una Suprema Guida nel buio dell'ignoranza di questo mondo e per molti uomini e donne afro-americane e africane (ma non solo) un simbolo di libertà ed emancipazione dall'oppressione e dalla schiavitù fisica e psicologica imposta dal sistema politico/economico dominante. Per concludere possiamo dire che il più alto proposito di questa vita, cioè quello che deve veramente essere indicato come suprema missione del Rasta, può essere spiegato in poche semplici parole che sono “background“ e “colonna sonora“ del linguaggio mistico universale di tutte le religioni:
“ESSERE UNO SOLO CON JAH VERSO JAH E IN JAH“ (diventare coscienti di Dio e di se stessi).
In questo livello si ritrovano fratelli coloro che provengono da diverse religioni, che hanno diversi ideali e che appartengono a tutte le epoche e che sono chiamati ad incarnare gli ideali di Giustizia, Pace, Amore e Unità, ideali fortemente radicati nel fertile suolo di ogni cuore che sa veramente vedere la realtà oltre il velo che la circonda.


Isaia 9,5-6
5 "Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace;

6 grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
"


Benedizioni in Cristo nostro Re e Dio.




Mr. Perfect - Happy Birthday

sabato 29 maggio 2010

I Dieci Comandamenti nella Tradizione Ortodossa.


Noi siamo abituati a parlare di «dieci comandamenti». La Bibbia invece preferisce il termine «parola», meno legalista e più tradizionale. Queste dieci parole si chiamano abitualmente «Decalogo».

Dio stesso diede a Mosè questa Legge stipulando unalleanza con gli uomini dove Dio s’impegna a proteggere il suo popolo, difendendolo dalle insidie del male, donandogli felicità, Illuminazione e Consapevolezza, donandogli terra fertile per far crescere ogni frutto e avere sempre abbondanza e amore. Il popolo a sua volta s’impegna a rispettare la Sua legge e a metterla in pratica per avere così la vita eterna.

Ecco la Parola:

1. Io sono il Signore, tuo Dio: non avrai altri dei di fronte a me.

2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai.

3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio.

4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato - giorno del riposo - in onore del Signore, tuo Dio.

5. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.

6. Non uccidere.

7. Non commettere adulterio.

8. Non rubare.

9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

10. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, non desiderare la casa del tuo prossimo... né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

Il Decalogo è il fondamento della fede di un solo unico vero Dio, Trinità consustanziale e indivisibile.

· Il primo comandamento, infatti, afferma che c’è un solo Dio.

· Il secondo comandamento riguarda l’idolatria. E’ molto importante ed è sempre attuale. In realtà, tutti abbiamo una forte tendenza a farci degli idoli, magari senza accorgercene.

Tutto può diventare idolo, passione, ossessione, anche una cosa che non ha niente di male in sé, se nel nostro cuore o nella nostra anima prende il posto che spetta soltanto a Dio e quindi ci allontana da lui.

Oggi, in generale, gli idoli non sono più degli oggetti, ma delle idee fisse, delle «ideologie» o delle ossessioni che l’uomo trasforma in ragioni di vita e che esercitano su di lui un potere assoluto: l’erotismo, la politica, il denaro, lo sport, la stessa scienza possono perciò diventare degli idoli.

· Il terzo comandamento ci proibisce di pronunciare il santo nome di Dio alla leggera. I&I osiamo invocare il nome glorioso e magnifico del Signore soltanto con timore, con fede e amore. Quando questo nome è pronunciato con ironia o con rabbia, o anche solo con indifferenza, si ha la bestemmia, che è un crimine contro la maestà divina.

· Il quarto comandamento ci ordina l’osservanza del Sabato in ricordo del settimo giorno nel quale Dio, finita la creazione, s’è riposato e ne ha fatto un giorno benedetto e consacrato.

· I comandamenti seguenti – onora il padre e la madre; non uccidere; non commettere adulterio; non rubare – rimangono il fondamento ineliminabile della condotta di coloro che vogliono vivere in pace con Dio e con gli uomini: rispetto della famiglia, rispetto della vita, rispetto dell’amore, rispetto della persona umana sono altrettante espressioni del rispetto dell’immagine di Dio nell’uomo, immagine che ne costituisce la grandezza.

· Il nono comandamento riguarda la falsa testimonianza , cioè la menzogna nella sua forma più grave.

· L’ultimo comandamento condanna la cupidigia e la gelosia e ordina il rispetto dei beni altrui.


Ecco come si presenta questa legge che ogni uomo che teme Dio deve osservare scrupolosamente, perché è il segno della sua fedeltà e della sua adesione a Dio.

La legge di Mosè ci è stata data come un pedagogo (come afferma San Paolo, Gal 3,24-25). Senza il fondamento della legge, saremmo simili a quell’uomo di cui parla IGZI’NE IYASUS KRESTOS (Nostro Signore Gesù Cristo), che aveva costruito la sua casa sulla sabbia: alla prima pioggia era crollata. Mentre colui che aveva scavato fino a trovare la roccia per dare alla sua casa solide fondamenta, non aveva nessuna paura, perché niente sarebbe riuscito a scuotere il suo edificio (Mt 7,24-27). Impegniamoci quindi a costruire anche noi la nostra vita sulla roccia dei Comandamenti.


«Cristo,

tu hai creato i cieli con la tua Sapienza,

e posto la terra sulle acque:

rendi sicuro il mio cuore

sulla roccia dei tuoi comandamenti…»



Benedizioni nel Santo Nome del Re dei Re.


venerdì 21 maggio 2010

La vera storia della Marijuana (2011 DOCUMENTARIO INTEGRALE)



Documentario di Massimo Mazzucco (LuogoComune)

Che cosa si nasconde dietro alla ossessiva, incessante e terrificante guerra alla droga? La realtà che si nasconde sotto la proibizione di questa pianta è qualcosa di assolutamente impressionante e sconvolgente, con una portata storica che condiziona in modo determinante la vita quotidiana di tutti noi. Compreso coloro che non hanno mai nemmeno visto uno spinello da vicino.

Conosciuta fin dall'antichità come pianta miracolosa, come sorella dell'uomo, come dono divino, la pianta di cannabis ha sempre rappresentato per l'uomo una preziosa fonte per la produzione di tessuti, di carta, di cibo e di materiale combustibile, oltre a fornire una vastissima gamma di rimedi medicinali.

Ma da un giorno all'altro questa pianta miracolosa è diventata il frutto proibito, la radice di
ogni male, la fonte di peccato, perversione e immoralità che poteva facilmente portare alla follia.

Che cosa c'era dietro a questa improvvisa demonizzazione della marijuana?

Chi era Harry Anslinger, l'uomo che fece proibire la marijuana in tutto il mondo,
e chi lo finanziava nell'oscurità?

Come è cambiata la nostra storia, da quando la cannabis è stata proibita?

E' vero che la marijuana porta all'uso di droghe più pesanti, come eroina o cocaina?

Che cosa hanno rivelato, le decine e decine di ricerche governative sull'uso della cannabis?

Se la marijuana è proibita, perchè certe case farmaceutiche possono produrla nei loro
capannoni segreti, lontano dagli occhi di tutti?

A chi giova davvero questa ossessiva, incessante e terrificante guerra alla marijuana?

E che cosa sta perdendo l'umanità, nel mantenere questa proibizione?

Acquista il DVD: http://shop.luogocomune.net/la-vera-storia-della-marijuana_2426564.html


Guarda anche:
1. Le nuove frontiere della marijuana medica

giovedì 6 maggio 2010

5 Maggio - Giorno della liberazione dell'Etiopia dal fascismo







Benedizioni nel Santo Nome di Qadamawi Haile Selassie, Leone Conquistatore della Tribù di Giuda

Oggi, 5 Maggio, ricorre l'anniversario della Liberazione dell'Etiopia dalla semi-occupazione fascista, durata cinque anni esatti, dal 5 Maggio 1936 al 5 Maggio 1941.
In questo giorno benedetto, il Signore, Re dei re, Qadamawi Haile Selassie, rientrò trionfalmente nella capitale, Addis Abeba, accolto dalla popolazione trepidante ed estasiata, che eruppe in grida e pianti di gioia, prostrandosi dinnanzi al Sovrano Che, fino a quel momento, combatteva sul fronte diplomatico in Inghilterra per ottenere l'intervento delle truppe britanniche; queste, assieme ai patrioti etiopi, vinsero e cacciarono il nemico nazi-fascista dalla sacra terra d'Etiopia.

Tutto questo ha, secondo una prospettiva Rastafariana, precise corrispondenze bibliche.

Di seguito riportiamo un estratto dall'opuscolo che la F.A.R.I. - Federazione delle Assemblee RasTafarI in Italia ha prodotto in occasione del 5 Maggio dell'anno passato:

- L’Etiopia fu il primo Stato a combattere e vincere il fascismo; le nazioni della terra, che erano rimaste inerti al cospetto dell’invasione fascista dell’Etiopia, ignorandone le possibili conseguenze e di fatto favorendola, pagarono il debito di questo atteggiamento con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, trovandosi cioè esse stesse attanagliate nella morsa del nazi-fascismo. Per contro, liberandosi dal nazi-fascismo il 5 maggio 1941, e dunque ben quattro anni prima della fine del conflitto globale, l’Etiopia visse un tempo di pace proprio mentre quelle nazioni ne combattevano le fasi più cruente ed infuocate, e fu perciò il primo Stato ad instaurare il nuovo ordine morale, sociale e politico affermatosi nella storia e nella coscienza dell’umanità a seguito della terribile esperienza nazi-fascista. In tal
senso, incarnando collettivamente un ruolo che il Cristo aveva incarnato individualmente, l’Etiopia fu la “primogenita tra i morti”, ma anche la “primogenita tra i risorti”.

- Per queste ed altre ragioni, come sostengono alcuni studiosi etiopi, come riconosciuto dall’UNESCO, ma soprattutto secondo quanto prima ancora affermato dal Re dei Re Qadamawi Haile Sellassie, è l’invasione italiana dell’Etiopia a doversi considerare il vero inizio della Seconda Guerra Mondiale, e non l’invasione tedesca della Polonia, come vorrebbe la storiografia ufficiale arroccata su categorie palesemente euro-centriche.

- Contrariamente a quanto affermato dalla propaganda fascista, il governo italiano non ottenne mai pieno controllo del territorio etiopico, non riuscendo infatti ad arrestare la lotta di resistenza che si protrasse incontenibilmente per tutto il periodo della tentata occupazione. In effetti, quella italiana non può considerarsi un’invasione, ma un tentativo di invasione. Con forza d’animo e fede nell’Altissimo, gli Etiopi resistettero per cinque anni senza mai abbandonare la propria terra in mano al nemico, nonostante quest’ultimo disponesse di strumenti bellici enormemente più avanzati, e facesse uso di armi e tecniche illegali rispetto alle convenzioni internazionali. Ad ogni modo, indebolendo il fascismo con logorante tenacia, il popolo Etiope contribuì in maniera decisiva alla sua finale disfatta, e partecipò pertanto come protagonista di primo piano alla liberazione ed alla rinascita anti-fascista del mondo, dunque anche dell’Italia stessa.

- Sebbene la tentata occupazione fascista provocò quasi un milione di vittime Etiopi, tra le quali un gran numero di civili, donne e bambini, il Re dei Re Qadamawi Haile Sellassie, nel giorno della Liberazione, ordinò al popolo Etiope di non ripagare il male con il male, e pertanto da parte etiopica non vi furono atti di ritorsione contro gli Italiani. Addirittura, molti Italiani rimasero nella Nuova Etiopia in quanto ospiti e cittadini, contribuendo con il loro lavoro al benessere della nazione; giunti in Etiopia da fascisti, esperirono un percorso di ravvedimento e di redenzione che li portò a considerarsi pienamente Etiopi, come può evincersi dalle documentazioni da essi stessi prodotte sino agli anni ’70.

- Nonostante il comportamento esemplarmente democratico del Re dei Re e dell’Etiopia, ed il suo contributo alla disfatta fascista, lo Stato italiano anti-fascista non ha mai sino ad oggi rilasciato alcun pronunciamento ufficiale contro l’operato italiano in Etiopia; al contrario, i dirigenti della nuova Italia anti-fascista continuarono per decenni a rivendicare diritti, nelle sedi internazionali, sulle ex-colonie fasciste occupanti porzioni del territorio etiopico. Anche per questo il governo italiano continuò per decenni ad ostacolare la visita in Italia del Re dei Re. Ciò nondimeno, quando questa finalmente ebbe luogo, il Re affermò di giungere in Italia “non per presentare dei conti, ma per chiuderli”, e ricevette una gioiosa ed incontenibile accoglienza dal popolo.

- Nonostante il comportamento esemplarmente e realmente Cristiano del Re dei Re e dell’Etiopia, lo Stato Vaticano non ha mai sino ad oggi rilasciato alcun pronunciamento ufficiale contro il proprio pesante ed anti-cristiano coinvolgimento nell’invasione fascista, ed ha piuttosto ignorato o (mal)celato le medesime vicende. A quanto pare, nella concezione vaticana lo sterminio di 1 milione di esseri umani in Etiopia ha meno valore dei molti eccidi per i quali sono state invece
espresse scuse formali.


Hosanna al Figlio di Davide! Benedetto Colui Che viene nel Nome del Signore!

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domenica 2 maggio 2010

La Parola del Re. Natale 1968


“Sin dal momento in cui nacque dalla Vergine Maryam, Iyesus
Krstos (Gesù Cristo) condusse un’esistenza esemplare, una vita
che gli uomini di ogni luogo devono emulare. Tale vita e la fede
che Egli ci ha insegnato garantiscono la salvezza, e nondimeno
l’armonia ed una vita positiva sulla terra. A motivo del carattere
esemplare della vita di Iyesus Krstos, è necessario che tutti gli
uomini si adoperino al meglio delle proprie facoltà umane per
approssimarsi il più possibile al buon esempio che Egli ha
impartito. È piuttosto vero che nella specie umana non vi sia
perfezione. Di tempo in tempo compiamo errori, commettiamo
peccati, ma pur agendo in tal modo, in quanto Cristiani
sappiamo, nel profondo dei nostri cuori, di avere una possibilità
di perdono da parte dell’Onnipotente. Egli ci ha insegnato che
tutti gli uomini sono eguali indipendentemente dal sesso,
dall’origine nazionale e tribale. Ci ha inoltre insegnato che
chiunque cerchi Lui, lo troverà. Ciò che mi spinge a seguire
Iyesus Krstos è la necessità di vivere una vita integra, una vita
Cristiana”.
Re Messia Difensore della Fede Ortodossa Qadamawi Haile Sellassie, Natale 1968