Visita all'Antica città Ortodossa di Neon Sassonion, oggi conosciuta come Castrovillari, nell'estremo oriente mercurense. 🐂☿🔯🔥
In alcune antiche pergamene greche conservate a Castrovillari vi è scritto che l'attuale città di Castrovillari era anticamente chiamata Neon Sassonion cioè La Nuova Sassonia. Quindi si presume che i monaci Ortodossi che prima fondarono l'Antica Cittadella di Sassonia, a pochi chilometri da lì, si spostarono ed edificarono la Neon Sassonia, quella che oggi è il centro storico di Castrovillari.
Nelle vicinanze vi si assediarono i romani costruendo delle ville fortificate da cui poi l'area prenderà il nome di Castrum Villari appunto "Fortezza delle Ville".
Sulle pendici sud‐orientali del colle di Santa Maria del Castello vi sono diverse grotte che sono state abitate dai monaci eremiti Ortodossi italogreci: in esse si può vedere ancora oggi il piccolo rialzo che serviva da cuccetta e il piccolo incavo che doveva contenere le icone sacre e la lucerna.
Quando il colle cominciò quindi ad essere popolato dai villici delle campagne vicine, la vita solitaria e silenziosa dei monaci Ortodossi eremiti divenne difficile, allora essi decisero di trasferirsi su altre colline e montagne, o in monasteri vicini. Molti si diressero sul massiccio dell'Orsomarso, vicino ai fiumi Lao e Mercure, alla famosa eparchia monastica del "Mercurion".
I monaci Ortodossi che vi rimasero eressero diverse Chiese e Castrovillari rimase comunque Ortodossa fino all'arrivo dei Normanni in combutta con i cattolici romani.
Allontanandosi da Castrovillari i monaci perseguitati dovettero lasciare sul luogo diversi oggetti di devozione tra cui anche un'immagine della Madonna che essi stessi avrebbero dipinto sulla parete di una piccola e rustica cappelluccia vicino le grotte.
Su una collinetta che si eleva sui 350 metri, dove anticamente vi risiedevano i monaci Ortodossi oggi si trova Il Santuario cattolico di Santa Maria del Castello – detto comunemente Madonna del Castello.
L’edificio fu costruito nel 1090, per ordine del conte Ruggero il Normanno (figlio di Roberto il Guiscardo) detto il Borsa, con l’intenzione di costruire una fortezza che sorgesse nel punto più alto della città, per difendersi da attacchi e incursioni nemiche e per meglio proteggere la sua corte dall’ostilità del popolo castrovillarese verso la dominazione cattolico-normanna. Note sono, infatti, le imprese che i Normanni dovettero condurre più volte e per lunghi anni prima di impossessarsi della città di Castrovillari, dotata di possenti fortificazioni e di una coraggiosa resistenza degli abitanti, successivamente arresi agli assedi dei conquistatori soltanto perché esasperati dalla fame.
I Normanni, con la complicità della chiesa cattolica, conquistarono la città nel 1064 dopo il lungo assedio di Roberto il Guiscardo, e dopo che già quasi tutta la Calabria era finita nelle loro sanguinose mani. Ma anche negli anni seguenti la città fu contesa dai successivi principi normanni: Guglielmo Arenga si ribellò a Roberto Il Guiscardo nel 1073 il quale, impegnato nella presa di San Severina, mandò il figlio Ruggero ad assediare Castrovillari; quest’ultimo, succedendo al padre nel 1085 e memore della lunga e indomita resistenza della città, ordinò che sulla sommità del colle sorgesse un possente castello per tenere in soggezione i cittadini. È il 1090 quando gli operai inviati dal conte Ruggero cominciarono a gettare le basi della temuta fortezza, inasprendo l’ostilità degli abitanti.
La tradizione racconta, però, che durante i lavori di edificazione ordinati dal Borsa, le mura della fortezza costruite durante il giorno crollassero misteriosamente durante la notte. L’accaduto suscitò lo stupore del conte che, inorgoglito, ordinò alle maestranze di scavare più a fondo nella roccia per rinforzare le fondamenta del castello. Scavarono fino a raggiungere le antiche grotte degli ultimi monaci Ortodossi che erano fuggiti alla loro persecuzione. E fu durante l’ultima fase di scavi che avvenne il ritrovamento, ad opera degli operai che eseguivano i lavori, di un’immagine raffigurante la Madonna col Bambino, dipinta su un pezzo di muro. Dinnanzi all’apparire della sacra immagine, gli operai caddero in ginocchio, il popolo accorse e gridò al miracolo. La scoperta, considerata prodigiosa, creò il presupposto per l’insurrezione dei cittadini contro la costruzione della fortezza e la dominazione.
Fu proprio in questo momento che i cattolici romani in combutta con i normanni ne approfittarono per far sì che con l'inganno la città venisse conquistata.
Grazie al vescovo di Cassano Sassone, Vicario del Papa Urbano II e amico del conte Ruggero, che accolse la causa di ribellione del popolo castrovillarese, il conte ordinò che al posto del castello fosse costruito un santuario cattolico al centro del quale fu posta l’immagine della Madonna che, da quel momento in poi, fu detta del Castello.
Il popolo castrovillarese, fu così fatto fesso e contento; i normanni si impossessarono della città e i cattolici romani finirono l'opera di cattolicizzazione e sottomissione al Vaticano del popolo castrovillarese.
Nonostante ormai da secoli Castrovillari sia diventata cattolica, le radici dell'Ortodossia e del santo lavoro dei monaci Ortodossi guidati solo da Cristo, rimangono lì da sempre nel silenzio, testimoniati nella bellissima Immagine Ortodossa da tutti venerata. 𓋴𓈖𓃀𓏜𓎟
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