Uomini armati legati al gruppo ribelle Oromo Liberation Army hanno attaccato il monastero di Zequala (uno dei maggiori dell’Etiopia), a 50 chilometri da Addis Abeba, dove hanno rapito e successivamente ucciso quattro monaci.
Una breve dichiarazione della Chiesa ortodossa etiope ha identificato le vittime come l’amministratore Abba Teklemariam Asrat, Abba Kidanemariam Tilahun (il segretario del monastero), Abba Gebremariam Abebe (uno studioso di libri sull'educazione ecclesiastica etiope) e l'asceta Hailemariam Woldesenbet.
“L’incidente accaduto a Zequala è molto pericoloso. Padri che non conoscono nient’altro tranne la preghiera e la [vita] ascetica… padri che non possono essere collegati ad alcuna trasgressione sono stati brutalmente giustiziati, uccisi”, ha commentato Abune Mathias, Patriarca della Chiesa Ortodossa etiope. “Ciò richiede una devota preghiera eucaristica per il nostro Paese. È un atto preoccupante quello che viene commesso… è molto molto triste. Preghiamo tutti il nostro Dio”.
La Chiesa Ortodossa etiope Tewahedo ha avanzato l'ipotesi che “il gruppo Oromo Liberation Army abbia un legame clandestino con le autorità governative regionali dell'Oromia per prendere di mira gli appartenenti alla Chiesa Cristiana Ortodossa della regione”. I religiosi hanno dovuto affrontare attacchi incessanti da parte delle autorità governative etiopi e di gruppi armati in diverse parti del paese. Centinaia di seguaci sono stati uccisi e diverse chiese bruciate da quando Abiy Ahmed ha preso il potere come primo ministro nell’aprile del 2018.
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