Nell’aprile del 250, l’imperatore Messio Quinto Decio ordinò attraverso un editto imperiale a tutti i cittadini, di compiere atti di culto idolatrico alla presenza di commissioni governative, in cambio, al suddito veniva consegnato un libellum da lui stesso sottoscritto: un certificato di buona condotta religiosa, che gli permetteva di circolare liberamente per l'impero. Era il primo "Green Pass" della storia contro i Cristiani.
A Gortina, sull'isola di Creta, dieci uomini: Teodulo, Saturnino, Euporo, Gelasio, Euniciano, Zotico, Ponzio, Agatopo, Basilide ed Evaristo, riconosciuti come Cristiani, in seguito all'editto promulgato da Decio, vennero rinchiusi in carcere. In prigione, essi vennero picchiati crudelmente e presi a sassate e, trascinati di fronte al governatore del posto, vennero costretti a compiere un sacrificio all'interno del tempio della dea Fortuna, dato che in quel giorno ricorreva la sua festività.
Al loro ennesimo rifiuto, i dieci vennero sottoposti a nuovi tormenti finché la folla, mossa a compassione dalle loro ferite e torture, li invitò ad obbedire al governatore. Anziché temere, i santi diedero una prova tangibile della loro fermezza, rispondendo: "Piuttosto moriremmo mille volte."
Il governatore non vide quindi altra soluzione se non nella pena capitale: sicché il gruppo venne condotto verso luogo del martirio, mentre pregava Dio di avere pietà del genere umano e di concedere l'abbandono dell'idolatria da parte dei loro concittadini. Al termine delle loro preghiere, vennero tutti decapitati.
I dieci Martiri, per aver lottato a Creta con vigore, hanno ricevuto dal Cielo le Corone della Vittoria.
Celebriamo i vittoriosi, la Santa decade della Trinità: germogli di Creta, sostegni della Chiesa Ortodossa, immarcescibili ornamenti dei fedeli, preziosi fiori profumati del Paradiso, amabilissime vittime accette a Cristo, offerte votive del Tempio Celeste.
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