Di seguito un estratto dal libro "The Aegean Civilization" dello storico francese Gustave Glotz (17 febbraio 1862, Haguenau, Basso Reno – 16 aprile 1935, Parigi) per rivelare alcune falsità storiche quando gli storici erano coerenti e non influenzati da moderni rimaneggiamenti:
"Disperdendosi gli Achei erano diventati pericolosamente deboli. Andando verso ogni sponda del Mediterraneo hanno lasciato dietro di loro molte lacune. A poco a poco gruppi della stessa razza [Pelasgo-Illiri], che parlavano un dialetto della stessa lingua [Antico Albanese], uscirono dall'Illiria e si fecero strada attraverso il Pindo, spingendosi sempre più verso sud. I Dori stavano entrando nella storia.
Intorno al 1200, questa lenta infiltrazione si trasformò in un'invasione. Forse per un certo periodo ne fu respinto; i forti dei Micenei dovevano aver svolto il compito che ci si aspettava da loro. Ma gli Eraclidi [figli di Eracle, come venivano chiamati i Dori] tornarono vittoriosamente con i loro eserciti di tre tribù. Alcuni seguirono le strade dell'ovest e occuparono Epiro, Etolia, Akarnania ed Elisio; gli altri, avanzando da est, sottomisero Focide, Corinzia, Argolide, Laconia e Messenia. Nel Peloponneso gli Achei furono costretti a sottomettersi o a rifugiarsi sugli altipiani dell'Arcadia. Dopo la terraferma venne la volta delle isole meridionali; Melos e Thera, Creta, e poi Karpathos, Kos e Rodi caddero preda dei conquistatori.
La ferocia di questa incursione fece fuggire ovunque i popoli terrorizzati. Ci furono tumulti selvaggi e spintoni. I vinti cercavano ad ogni costo nuove case e diventavano terribili per gli altri. La commozione era generale. "Le isole erano senza riposo", dice un documento di Ramses III; e così erano i continenti. Molti Achei cercarono rifugio presso i loro fratelli nell'Attica. Una forte corrente di emigrazione investì tutta l'Asia Minore e ne trasformò la civiltà. La Ionia accolse Achei da ogni parte del mondo, compresi, senza dubbio, quelli di Pilo. Delo divenne il centro religioso di questa Acaia attico-ionica. Più o meno nello stesso periodo i Mushki, Frigi, attaccarono gli Ittiti e presero la loro capitale, Pteria; era la fine di un potere che aveva controbilanciato quello dei Faraoni e frenato quello degli Assiri. Una dinastia di Eraclidi divenne padrona della Lidia. E poi una massa di Egei, tra cui Pelesati [Pelasgi] o Kheretim (cretesi) e Zakari (Teukri o uomini di Zakro) apparvero ai confini dell'Egitto. Erano venuti via terra e via mare, con le loro donne e i loro bambini ammassati su carri trainati da buoi. "Nessun popolo aveva resistito davanti a loro". Ramses III riuscì a fermarli a Magadil, ma non poté impedire loro di stabilirsi nel paese che ricevette dai Pelesati [Pelasgi] il nome di Palestina (1193).
Ciò che accadde al mondo miceneo dopo l'invasione del 1200 non può in alcun modo essere paragonato a ciò che era accaduto a Creta duecento anni prima. Gli Achei, adattati alla civiltà cretese, ne avevano preservato l'eredità, anche se l'avevano lasciata diminuire. I Dori, provenienti dalle terre selvagge dell'Albania, ne distrussero tutto ciò che ne restava. Il loro percorso da Corinto a Sparta era segnato da una scia di rovine. A Creta i porti furono abbandonati per le alture dell'interno, e le misere spoglie di Cnosso furono date alle fiamme. Questa volta tutto era davvero finito per la città che un tempo era stata la padrona del Mediterraneo; sulle rovine annerite, sepolte dai secoli, sarebbero passati tremila anni nel silenzio della morte. Tutta questa devastazione era il segno non di una tempesta locale e temporanea ma di un cataclisma universale e finale. La bellissima civiltà del bronzo finì quando apparve il ferro. La sottomissione di Creta agli Achei fu la conquista della "Grecia" da parte di Roma- capta ferum victorem cepit; con l'avvento dei Dori seguirono le invasioni barbariche, il Medioevo, a cui seguì il Rinascimento."
Insomma:
Logicamente, l'Illiria e quella che sarebbe l'attuale Albania è il fondamento della gloria dell'antica "Grecia" che non è mai stata una nazione ma un gruppo di tribù della stessa origine illiro-epirota... Le tribù Doriche non erano altro che gli antichi abitanti autoctoni della penisola balcanica (Pelasgi). Lo stile dorico proveniva dall'"Albania" come afferma testualmente Glotz, gli Achei e i Dori erano tribù originari dell'Illiria. L'invasione Dorico-illirica dell'anno 1200 aC, prese gli Achei, gli Ittiti, ecc., e si fermò in Egitto. Ramses diceva di loro: "Non c'è nessuno che li tenga".
I libri di storia delle scuole che identificano come "greci" i Dori, gli Joni (che tra l'altro sono parole albanesi) gli Achei, i Macedoni ecc vanno riscritti. Quella che poi oggi viene chiamata "Magna Grecia" fu invece tutta colonia illirica ed egizia, dalla Puglia Messapica agli insediamenti Dorici, Ionici e Achei di Calabria e Sicilia. Inoltre i film di Hollywood con spartani "greci" in lotta con la Persia sono tutti una mitologia politica moderna, realizzata artisticamente per l'intrattenimento, ma nella loro falsità servono l'odierna geopolitica nella regione.
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