Le varianti sono un po' un correttivo del (pe)coronav*** 📺🐑 base, un adattamento a seconda delle stagioni o a quello che ti serve in un certo momento.
La variante indiana, ad esempio, è nata dopo il tuffo nel Gange di due milioni e 200mila fedeli indù, tutti accalcati, e questo è stato perfetto per lanciare questo tipo di variante. La variante Delta (ex indiana), che si distingue per naso che cola, mal di testa e raffreddore, va benissimo, ad esempio, per il periodo che stiamo attraversando (colpi d'aria, aria condizionata, allergie).
Praticamente loro vedono i sintomi che vanno meglio in un certo periodo e si inventano la variante (come accade da sempre), così sanno di poter contare su un bacino di utenze, già disponibile, che correranno subito a farsi fare un falso tampone. La perdita di gusto e olfatto, che andava tanto di moda tempo fa, è sparita perché la gente, terminata la stagione influenzale, non perdeva più gusto e olfatto, e le varianti non potevano più prevedere questo tipo di sintomatologia.
All'inizio delle scuola, aspettiamoci tutti una nuova variante, che questa volta colpirà, specificatamente, bambini e ragazzi. Boom di positivi, di focolai, e di richieste di va**ino.
📺🐑🐑🐑💉💉💉☠️☠️☠️
(@GiuseppeCapparelli)🔯🔥
https://t.me/DerekRasTafarI
Nessun commento:
Posta un commento