Ogni pensiero umano, ogni parola umana è un’energia, una forza. Se questo si può dire del pensiero e della parola umana, tanto più lo si potrà applicare alla parola di Dio, alla parola di Cristo.
Quando udiamo le parole evangeliche di Cristo così ricche di pace e di dolcezza: «Beato chi ha il cuore puro perché vedrà Dio»; o: «Ecco il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri»; oppure: «Ricevete il mio insegnamento poiché io sono mite ed umile di cuore», non dobbiamo dimenticare che questa dolce parole di Cristo è la forza incrollabile ed infinita che chiama dalle tenebre del non-essere alla luce della vita tutto ciò che esiste: gli innumerevoli mondi, e tutta l’incalcolabile varietà delle creature ragionevoli e irragionevoli.
Umilmente rivestita dai caratteri della parola umana creata, che può anche venir fissata tramite la scrittura, la parola di Cristo è nella sua essenza l’energia di Dio Onnipotente e Creatore di tutte le cose. Di essa si può dire ciò che la Scrittura dice dello stesso Dio, cioè che è «un fuoco divoratore» al quale i figli della terra devono avvicinarsi con timore e venerazione (Ebr 12,29).
«La tua parola è infuocata» dice il Salmista (Sal 118, 140 dei LXX). La parola di Cristo è la parola più misteriosa: è inaccessibile anche alle intelligenze più aperte, ma allo stesso tempo è così semplice e così chiara da essere alla portata dei bambini.
Pur essendoci così vicina, così comprensibile, così naturale e così profondamente legata al nostro cuore umano, la parola di Cristo senza dubbio supera infinitamente le forze della natura creata: essa è divina, incomprensibile, soprannaturale e, come dice l’apostolo Paolo, «non è modellata sull’uomo» (Gal 1, 1-12)
La parola di Cristo rivolta all’uomo libero, è dolce, senza violenza, e allo stesso tempo – come parola di autorità assoluta, come parola dell’unico Padrone di tutto ciò che esiste – è infinitamente potente. Infatti Cristo ci dice: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
La parola di Cristo accolta dall’uomo con fede profonda lo conduce alla vita eterna per una strada lungo la quale incontrerà molte cose insolite e sconosciute a coloro che non seguono il Cristo. Su questa strada sublime si rivela all’uomo tutto ciò che può provare e conoscere nella sua esistenza. La luce della parola di Cristo sonda gli intimi meandri dell’abisso tenebroso, rivelando così la vera natura di una moltitudine di fantasmi della verità che, all’interno delle loro tenebre, attirano l’uomo. La parola di Cristo è un fuoco che mette a dura prova tutto ciò che è nell’uomo e, in modo più generale, nell’esistenza cosmica; poiché, come ci testimoniò l’Apostolo: «Nessuna creatura può nascondersi davanti a lui» (Ebr 4,13).
La parola di Cristo è spirito e vita eterna, pienezza dell’amore e gioia celeste. La parola di Cristo è la luce divina increata. Essa non si rivolge alla superficiale ragione discorsiva, ma all’intimità del cuore umano, e colui che apre il suo cuore fin nella sua intimità ultima, per accogliere degnamente questa luce divina, può unirsi ad essa diventando simile a Dio.
La parola di Cristo, realizzata nella vita, deifica l’uomo. «Dio nessuno l’ha mai visto; proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1,18). L’evento del Dio-Verbo (Logos) nella carne e la sua parola sono i fondamenti della vita cristiana. Questa vita non la si può spiegare a coloro che non l’hanno conosciuta con l’esperienza; e sarebbe anche vano cercare di descrivere a parole il luogo spirituale in cui si trova lo spirito umano. Dinanzi a lui si aprono sia le «tenebre esteriori» che la luce eterna della Divinità ed egli si trova tra queste due. Cosciente quindi del suo stato critico, egli prega con tutto il cuore e soffre. Prega con intensità e con una totale concentrazione di tutto l’essere.
archimandrita Sofronio Sacharov
tratto da Archimandrita Sofronio, Silvano del Monte Athos