giovedì 31 luglio 2025

I PADRI DELLA RAZZA GRECA E LATINA 🇦🇱

 

⚡ «Οἱ ̓Αλβανοί θεωροῦνται εἰκότως πατέρες τῆς Ἑλληνικῆς φυλῆς»
" Gli Albanesi sono considerati i padri della razza greca"

📜 "Nell'Epiro superiore e medio, dai monti Grammonas e Acrokeravnia alla catena del Pindo e lungo il Drimino, dall'Adriatico e dallo Ionio all'Egeo, ma anche su alcune isole e attorno all'Attica, in gruppi e sporadicamente, vivono gli Albanesi, QUESTA ANTICA TRIBÙ PELASGICA ED ERACLEA, questi coraggiosi e valorosi difensori della fede della patria e fedeli osservatori e custodi degli antichi costumi e tradizioni. GLI ALBANESI SONO CONSIDERATI I PADRI DELLA RAZZA GRECA [...]
 
[...] Questi, come la maggior parte dei popoli antichi dalle rive dell'Eufrate e del Gange fino al Caspio e al Caucaso, accampandosi tra l'Iberia e il Caspio e il Perigeo dell'Ocumene dionisiaco, erano inizialmente ciclopici, nomadi e pastori."
(Estratto da: "Gli albanesi e il loro futuro nell'ellenismo, con un'appendice sui greco-valacchi e bulgari" Anno: 1879)

⚡ «οἱ ̓Αλβανοί πατέρες, τῶν Λατίνων Τὸ γένος, τὰ τειχόκαστρα τῆς δοξασμένης Ρώμης» 
"I padri Albanesi, la stirpe latina, tengano le mura della gloriosa Roma." (Virgilio)

📜"Io, che prima cantavo con un tenero flauto e dalle foreste che emergevano ai campi aperti stringevo e insaziabili coppie di volontà per volgere, un'opera gradita ai contadini, ora canto i carri e l'eroe del crudele Marte, che, come volle il Fato, fuggendo dalla terra di Troia, in Italia sulle rive di Lavinio giunse per primo, poiché dalle divine sinergie ha reso paradisiache molte terre del mare, per l'ira insonne dell'iraconda Era, e poiché da dove molte la guerra sopportò, affinché potesse fondare la patria e portare nel Lazio gli dei di Othe, I PADRI ALBANESI, LA STIRPE LATINA, tengano le mura della gloriosa Roma. Musa, studia le ragioni per me, per la volontà di chi sfida, per quale bisogno di lei la regina degli immortali, il persiano timorato di Dio, soffrì così tanto, così tanto? Tale L'ira si adatta alle viscere celesti. C'era un paese antico, dove i Tiri avevano la loro dimora, in Italia di fronte, di fronte alla foce del Timbrio, Cartagine, ricchissima di potenza e di opere. Feroce in guerra, dove, come si dice, Era amava, unica più di ogni altra terra, più della stessa Samo. Lì aveva un carro, lì carri; a questo regno per dare ai popoli, che il Fato in qualche modo avrebbe perdonato, la dea si prese cura e si prese cura da allora in poi."
(Estratto da: Virgilio, "Eneide di Virgilio", libro primo)

DEREK 🔯🔥

sabato 26 luglio 2025

RE PIRRO D'EPIRO.


 • Re dell'Epiro, Pirro è una delle figure più importanti della storia albanese dell'antichità e la sua vita turbolenta è vividamente descritta da Plutarco.

Con l'ascesa del re molosso, l'antico Epiro acquisì per la prima volta splendore, ben oltre i suoi confini.

~~ Pirro divenne famoso per la sua campagna nell'Italia meridionale, a sostegno delle tribù illiriche come i Messapi e gli Iapigi dell'Illiria di quel tempo.

Pirro e Annibale furono gli unici a contrastare l'avanzata dell'impero romano.

Le vittorie che ottenne, dopo pesanti perdite, diedero origine all'espressione "vittoria di Pirro".

• Tuttavia, la campagna di Pirro in Italia e l'indebolimento della sua patria da parte di una popolazione bellicosa gli causarono in seguito gravi danni, quando fu conquistata dai Romani. Vale la pena notare che Pirro ebbe la fortuna di ereditare l'organizzazione militare di Alessandro Magno, che per l'Epiro è l'equivalente di Filippo II.

~~ Alessandro riorganizzò la società albanese epirota ed è probabilmente il successore delle formazioni che... Nel 353 a.C., il matrimonio di Filippo con Olimpiade portò l'Epiro e il suo esercito sotto l'influenza macedone.

Fu allora che le unità di ricognizione apparvero per la prima volta nell'esercito continentale.

•Nel 281 Taranto (nell'Italia meridionale) chiese l'aiuto di Pirro contro Roma.

Attraversò l'Italia con circa 25.000 uomini e nel 280 ottenne una vittoria completa, forse costosa, su un esercito romano a Eraclea.

Nel 279 Pirro, subendo nuovamente pesanti perdite, sconfisse i Romani ad Ausculum (Ascoli Satriano) in Puglia.

•Nel 275 subì gravi perdite in una battaglia contro Roma a Benevento.

• Anche Pirro, re dell'Epiro, portò venti elefanti per attaccare i Romani nella battaglia di Candia nel 280 a.C.

I Romani non erano preparati a combattere contro gli elefanti e le forze dell'Epiro inflissero loro una schiacciante sconfitta.

• Pirro entrò in Italia con un esercito composto da 20.000 fanti, 3.000 cavalieri, 2.000 arcieri, 500 frombolieri e 20 elefanti da guerra nel tentativo di sottomettere i Romani.

Gli elefanti gli erano stati prestati da Tolomeo II Filadelfo, che aveva anche promesso 9.000 soldati e altri 50 elefanti per difendere l'Epiro mentre Pirro e il suo esercito erano lontani dall'Epiro, che si trovava nell'Italia meridionale.

Fonti:👇
Livio 32.5.9
Hammond 1967: 209-211, 699-700,
Imperium Romano.

martedì 22 luglio 2025

LA GIOIA DEGLI ARVANITI

 

🌿 Alla fine degli anni Ottanta, uno studioso albanese, storico e linguista, si recò ufficialmente in Grecia. Da studioso appassionato, si trovò nella maggior parte delle zone di lingua albanese.

Era padre di un bambino, come tutti gli albanesi di quel tempo, cioè poveri, una volta si fermò da qualche parte a Maratona, in Grecia, sul ciglio della strada, per comprare della frutta. C'era una zona abitata dagli Arvaniti e il venditore era un Arvanita.

Comunicare in albanese con il ragazzo divenne il motivo per cui l'Arvanita intervenne e così abbiamo una storia tanto toccante quanto interessante. L'Arvanita li scambiò per... Arvaniti di Grecia e li ascoltò con molta attenzione...

Il padre va a comprare delle pere, ma il ragazzo non le preferiva e disse al padre in albanese davanti all'Arvanita:

- "Per favore padre, non voglio pere, voglio mele. (nuk dua dardhë, dua mollë)."

L'Arvanita, quando lo sentì, rimase stupito. Era molto colpito da un ragazzo così giovane che conosceva così bene la "lingua arvanita", come faceva da bambino...

"La lingua Arbër vive e non morirà mai con questi uomini coraggiosi", pensò il fruttivendolo.

Negli occhi del vecchio Arvanita, si vedevano stranamente delle lacrime sgorgare dai suoi occhi...

Questo colse padre e figlio di sorpresa.

"Come conosce bene la lingua arvanita il ragazzo", si rivolge a lui il vecchio Arvanita.

"Che tuo figlio viva a lungo come le montagne."

E continuò così: "Con uomini così coraggiosi, la lingua arvanita non andrà mai perduta, non deve andare perduta. Perché è la lingua dei coraggiosi, degli eroi, tutti gli eroi della Grecia sono arvaniti."

Padre e figlio capirono cosa stava succedendo e, dopo averlo lasciato calmare dalla contentezza, il padre disse:

"Noi, signore, non siamo arvaniti, siamo albanesi e parliamo la vostra stessa lingua, come forse saprete."

Il vecchio non se l'aspettava e per un attimo si perse, dato che non aveva mai sentito parlare albanesi prima, ma poi si riprese e disse:

"Eh! Davvero?"

"Sì, signore."

Dopo aver ricevuto alcune spiegazioni, il vecchio finalmente capì.

"Sì, sì, sì, com'è facile capirsi... ma per favore, parlami un po' di albanese..."

"Come parli bene la nostra lingua",
rivolgendosi al figlio...
"Prendila, figlio mio, prendi quante mele vuoi, prendi quello che vuoi, non voglio soldi da te. Poiché mi piaci così tanto, mi hai ricordato la mia infanzia, il tempo in cui nel villaggio tutti parlavano arvanita. Oh, che miracolo fu quello, e anche questo."


Passò più di mezz'ora così, parlando in arvanita.


E poi si rivolge a suo padre, dicendo:

"Centinaia di anni qui in Grecia e la nostra lingua non è cambiata affatto...

Oh, quanto hai reso felice questo vecchio, ne sono stato commosso, ero convinto prima di morire che la nostra lingua vive da qualche parte e che Dio la benedica e la faccia crescere. La lingua Arbër non scomparirà, dicevano gli anziani, ma io avevo paura perché non è scritta e nessuno la insegna a scuola qui in Grecia.

Che tu possa vivere e che Dio sia sempre con te e con la lingua arvanita."

"Ogni pietra che sposterai in Grecia parlerà... arvanita. Ma tempi bui stanno arrivando per la nostra lingua, qui in Grecia. Puoi fare qualcosa al riguardo?"

La preoccupazione del vecchio.
La gioia del vecchio.
L'anima del vecchio.
La lingua arvanita.

Dopo tanto discutere prendemmo la via del ritorno.

Non dimenticherò lo sguardo amaro dell'anziano, che mi guardava perdermi alla svolta della strada. Questo, perché non avrebbe avuto alcuna speranza che gli Arvaniti sarebbero riusciti a sopravvivere.

Dopo 25 anni. Quanto aveva ragione il vecchio Arvanita. Il tempo lo ha dimostrato.

Tra altri 25 anni, non ci saranno più il dialetto arvanita e la lingua albanese in Grecia.

📷 Nella foto: dipinto di Albanesi di Atene... 

"Atene era solo un villaggio albanese. Quasi tutta la popolazione dell'Attica è considerata ed è composta da albanesi. A tre leghe di distanza (14,5 Km) dalla capitale ci sono villaggi che capiscono a malapena il greco."

(Empire Newspaper (Sydney, Australia) 5 Maggio 1863)

venerdì 4 luglio 2025

SULLA "MIGRAZIONE" DEGLI ARVANITI NELLE AREE DEL MODERNO STATO GRECO:

 

Ci viene detto dai moderni filogreci (e loro insistono su questo) che gli Albanesi-Arvaniti giunsero in quel territorio che oggi viene chiamato Grecia, per la prima volta, nel XIII e XIV secolo d.C., e che prima di queste discese, non c'erano Arvaniti in questo paese!

Ma allora:

1. Perché quella che ora è chiamata Grecia, durante il periodo dell'Impero Romano, apparteneva alla provincia dell'"Illirico"?

2. Perché, durante il periodo dell'inizio dell'Impero Bizantino, il Peloponneso apparteneva all'"Illirico Orientale", che aveva Corinto come capitale? E

3. Perché tutti i toponimi antichi (pre-ellenici), i nomi (di dei ed eroi), così come le iscrizioni anteriori al VI secolo a.C., che non possono essere interpretati in lingua greca (antica e moderna), sono interpretati in Albanese-Arvanita-Arbëresh? 

Quindi chiediamo a ogni autentico studioso di storia greca:

È possibile che la Provincia e il Thema dell'Illirico non avessero Illiri, cioè Albanesi-Arvaniti?

È possibile che, dove ci sono toponimi Albanesi-Arvaniti, non ci fossero Arvaniti?

Che qualcuno si renda finalmente conto che la storia degli Albanesi-Arvaniti-Arbëresh è stata scritta di nuovo e in maniera errata, e questa volta... dagli stessi ignoranti Arbëresh e Arvaniti che hanno subìto il lavaggio del cervello dal moderno ellenismo bavarese!!!

Qui le risposte ⬇️
MOJ E BUKURA MORE:
https://giuseppecapparelli85.blogspot.com/2025/06/moj-e-bukura-more.html

📷 Nella foto:
- Mappa della prefettura dell'Illirico 0-399 d.C.

-Traduzine testo foto: La provincia di Acaia, dal 395 d.C. con la separazione dello stato romano d'Oriente da quello d'Occidente, appartiene all'Illirico Orientale con capitale a Corinto e retta da un governatore.

DEREK 🔯🔥
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