martedì 14 marzo 2023

KHNUM - L'ARIETE DIVINO


Gli antichi egizi erano una colonia etiope, i primi di tutti gli uomini, che dal centro della Terra si spostarono a nord seguendo il corso del fiume Nilo. La maggior parte dei costumi egizi come anche i caratteri della scrittura sono di origine etiope.

È importante comprendere che prima della loro caduta nell'idolatria, gli antichi egizi adoravano l'Unico Vero Dio, conservando la loro eredità etiope. L'idea di unicità e unità dell'Unico Vero Dio, esisteva nelle menti delle classi colte dell'Egitto fin dai primi tempi, ed era il punto centrale delle loro concezioni di Dio. Gli innumerevoli, oggi così detti "dèi" dell'Egitto e i loro nomi, non sono altro che i vari attributi e i diversi aspetti di questo tipo Unico, dell'Unico Vero Dio. Ogni qualità era contrassegnata da un nome distinto e riceveva un'incarnazione distinta nell'immagine rappresentativa che portava al simbolo di quell'attributo.  Queste masse e immagini rimasero come oggetti di culto molto tempo dopo che le idee interne furono pervertite e dimenticate.

Khnum (in egizio: 𓎸𓅱𓁠 ẖnmw, pronuncia Khnemu) è il simbolo del Dio Creatore rappresentato come un ariete.

Di tutti gli animali simbolici dell'Egitto, l'ariete ha la corrispondenza più alta e sacra.

Sebbene raramente usato come geroglifico, è visto più frequentemente nella forma di una sfinge, o nella sua intera forma, o come un ariete con una testa umana, o con il corpo di un leone, o in varie altre combinazioni. 

Tra le rovine dell'Alto Egitto si vedono lunghi viali di queste maestose sfingi, splendidamente scolpite e levigate, che a volte si estendono per chilometri, come nel caso del grande viale che conduce da Karnak a Luxor. Questi viali di sfingi rappresentavano per gli egiziani la corrente della Divina Provvidenza, che ovunque conduceva, custodiva e proteggeva.

Questo simbolico ariete era dotato di due paia di corna, una coppia ricurva in basso e in avanti, l'altra lunga, piatta e attorcigliata, che si estendeva verso l'alto e lateralmente, per rappresentare il Potere Divino dell'Amore che si estende ovunque.

L'ariete era il simbolo speciale di due divinità, Khum e Osiride.

Khnum è a capo del Pantheon egizio e rappresenta l'infinito stesso, l'Essere Supremo, il Padre Divino di tutta la creazione. L'ariete, in quanto padre del gregge, era il simbolo appropriato del Divino.

La paternità, e quindi Khnum era quasi sempre rappresentato come un uomo con la testa di ariete; è anche dipinto di un blu scuro, per indicare l'invisibile Divino.

Protettore delle sorgenti del Nilo ovvero protettore di Etiopia, è simbolo del Creatore Supremo che per primo ha modellato gli esseri umani dall'argilla delle sorgenti del fiume Nilo in Etiopia. Per questo Khnum è spesso raffigurato mentre modella con il limo del Nilo i corpi degli uomini sul suo tornio da vasaio. Khnum è il Formatore dell'uomo, colui che per primo plasmò questa terra con le sue mani, colui che è la sua stessa origine, il potere creativo originale, fonte primordiale di tutto ciò che è, fonte di tutto l'essere.

Knhum è la prima sostanza acquosa o elementare di cui sono state fatte tutte le forme, celesti o terrene. Egli è "l'artefice delle cose che sono, il creatore delle cose che saranno, la fonte delle cose che esistono, il padre dei padri e la madre delle madri". Egli era lo "Spirito di Dio che si muoveva sulla faccia delle acque"

Khnum è connesso con una radice che significa "congiungere, scrivere" e anche "costruire", derivazione che suggerisce l'idea dell'Essenza Infinita, l'Amore Divino, come primo e continua sostanza divina, in cui tutte le cose sono infinitamente e tuttavia distintamente una, -- l'unica e sola sostanza dalla quale tutte le forme finite sono state create o costruite. Questa sostanza originaria è rappresentata dalla brocca d'acqua che costituisce la prima e unica parte componente essenziale dei geroglifici che formano il nome di Khnemu, -- gli altri hanno un valore puramente alfabetico.

Associato a Osiride, l'ariete è un simbolo profetico del Signore nella sua unione Divino Umana, l'"Agnello di Dio", l'Uomo-Dio che incarnandosi ha reso visibile l'Infinito Divino. Quindi Osiride è spesso rappresentato con una coppia di corna di montone, e lui stesso è chiamato "l'ariete, signore di Tattu", che significa giudice dei morti nel mondo sotterraneo, o mondo degli spiriti.

Come la pecora in genere corrisponde agli affetti celesti, i beni della carità e dell'innocenza, così l'ariete, come il maschio della pecora, corrisponde alla verità del bene celeste, e alla potenza di questa verità.  E nel senso supremo l'ariete significa "l'interno del Divino Umano del Signore unito al Divino bene del suo Divino amore, che era in Lui stesso", cioè l'unione di Osiride con Khnum, l'unione della Divinità con l'umanità 🔯 (Tewahedo).

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