Secoli di sporcizia sono stati rimossi per rivelare un eccezionale bronzo antico.
All'inizio era solo un luccichio verde e marrone nel terreno, evidenziato durante l'aratura di routine in una fattoria albanese situata accanto a un antico insediamento.
Poi, mentre gli archeologi ripulivano con cura il terreno, ne emerse gradualmente la forma: la figura di un cavaliere in groppa al suo cavallo, con un braccio teso come per brandire un'arma o una frusta.
Gli zoccoli del cavallo sono andati perduti e gran parte del corpo del cavaliere era ancora nascosto sotto strati di terra. Ma gli archeologi che hanno individuato questa statuetta sapevano che si trattava di qualcosa di eccezionale.
Le prime valutazioni basate sulle tecniche artistiche dell'opera, sul modo in cui è stata fusa, sul suo stile e sulla sua ubicazione sono state palesemente falsate, indicando falsamente il suo stile e la sua ubicazione in un'area in cui si erano insediati gli "antichi greci" e che l'oggetto era greco e risaliva a circa il 500 a.C.
Presumendo pure che "antichi greci" si fossero insediati in quell'area, rimane il fatto che i primi greci non avevano competenze nella lavorazione dei metalli, un'abilità escusiva delle tribù autoctone albanesi dei Macedoni, Epiroti ed Illiri, di quel territorio, derivante dal IX secolo a.C. tramite officine di lavorazione dei metalli sparse in giro.
Questa statua è stata trovata nella zona in cui vivevano Elimiote/Taulanti, tribù Arberoi e Kal-arberoi 🐴 albanesi che di quest'arte erano i maestri e non ha nulla a che fare con coloni greci.
Ma scavando ancor più nei dettagli storici, gli Illiri, i Macedoni e gli Epiroti, tre delle principali antiche popolazioni albanesi, erano noti per la loro inclinazione e le loro usanze come grandi allevatori di cavalli. Infatti, gli antichi albanesi erano famosi per cavalcare in sella mentre gli Ateniesi usavano i carri. Quindi se questa statua è stata trovata in Albania esattamente nel territorio della tribù degli Albanoi, perché dare credito ai greci che non abitavano questo territorio e non esistevano nemmeno come nazione e non cavalcavano in sella? Falsità storiche, questa è la risposta.
Alessandro Magno, che non era greco come falsamente ci insegnano a scuola, fu il primo a introdurre il combattimento a cavallo, una tecnica che apprese mentre viveva con sua madre Olimpia in Epiro, della tribù dei Molossi, un'antica tribù albanese. I cosiddetti Greci usavano i carri.
Gli storici moderni filo elleni mettono la parola "greco" davanti ogni cosa, e voilà, per magia tutto diventa greco. Storicamente parlando, il problema con il modo tradizionale di parlare dei termini "greci" è usato liberamente senza alcun riguardo per le sfumature e i dettagli storici.
Qualche anno fa, durante un'intervista, un archeologo sudamericano ha insistito sul fatto che Butrinto in Albania fosse un sito greco, nonostante il giornalista gli abbia chiesto come può essere un sito greco quando è stata trovata la tomba di una donna con armi e ricchezze. Solo gli Illiri, i Macedoni, gli epiroti e i Celti, tutti di etnia albanese, permettevano alle donne di combattere, ereditare ricchezze ed essere sepolte in questo modo. Donne e uomini erano uguali in queste tribù. I cosiddetti greci trattavano le donne come schiave domestiche. Non le era permesso uscire di casa finché non diventavano madri e anche allora non venivano chiamate per nome ma piuttosto come "la madre del bambino". Le donne nell'ellenismo erano considerate portatrici di figli, niente di più.
Un consiglio da un laureato di Storia dell'Arte come me a chi esce dalle università è, che è importante non seguire ideologie umane o quella che è la storia standard che a pappagallo ci insegnano, ma studiare a fondo e valutare bene i dettagli storici e dare le giuste terminologie ai fatti e non fare di tutta l'erba un fascio per falsificare la storia a interessi personali.
La statuetta bronzea del cavaliere a cavallo è in mostra permanente al Museo Storico Nazionale di Tirana, Albania. 🇦🇱
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