(Dalle memorie di P. Skouzes).
- La "Porta Albanese" o "Porta Plaka" fu costruita adiacente al quartiere Plaka di Atene che in albanese significa Veccia o Antica, ed è la parte più antica della città che fin dall'antichità era abitata interamente da Albanesi, da cui la porta prende il nome.
- La "Porta Mandravilis" prende il nome da una donna, medico e membro della famiglia albanese dei Mandravili, che viveva nelle vicinanze.
"Atene era solo un villaggio albanese. Quasi tutta la popolazione dell'Attica è considerata ed è composta da albanesi. A tre leghe di distanza (14,5 Km) dalla capitale ci sono villaggi che capiscono a malapena il greco."
A queste porte dobbiamo aggiungerne un'altra, l'Arco di Adriano, oggi chiamato "Arco della Principessa". In realtà, il muro non fu costruito per scopi difensivi, ma per consentire ad Hadji Ali Haseki, governatore Ottomano, di avere il controllo completo sugli Ateniesi, ai quali impose pesanti tasse accompagnate da punizioni pubbliche con frustate e altre umiliazioni. Nel 1795, questo governatore brutale, sotto il quale gli Ateniesi avevano sofferto più che mai, fu giustiziato tramite decapitazione per ordine del sultano.
📷 Nella foto: dipinto della "Porta Mesogeia" con l'omonima fontana sullo sfondo, dove pastori Albanesi portano le loro capre ad abbeverarsi, uno di loro vestito in fustanella, l'abito tradizionale albanese. Davanti la Porta vi è una guardia turca mentre fuma la pipa. Sulla porta sono evidenti gli spoli dell'acquedotto di Adriano. Dipinto di Edward Dodwell.
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