🌿 Oggi la chiesa Ortodossa celebra la commemorazione del ritrovamento della Vera Croce di Cristo. In Etiopia si celebra anche l'arrivo di un Suo frammento in suolo etiopico.
Morto Gesù e seppellito la sera del 15 Nisan, gli strumenti della crocifissione, ossia la Croce ed i chiodi, vennero sotterrati in una fossa o in una grotta vicina al sepolcro che Giuseppe di Arimatea aveva donato per ricevere le spoglie del Messia. Presso i Giudei era vietato seppellire i giustiziati nel cimitero comune: ciò era considerato profanazione. Dovevano essere seppelliti in luogo separato anche gli strumenti del supplizio: croci, chiodi, spade, sassi, ecc., perché disonorati dall'uso che se ne era fatto. Risorto Gesù ed asceso al cielo, il luogo del suo martirio divenne presto per i cristiani un luogo sacro. Vi affluivano spesso, isolati o in numero, per pregare su quella terra bagnata dal sangue del Redentore, per inginocchiarsi sopra la fossa che rinserrava il trofeo glorioso della Croce, per baciare la roccia su cui era stata adagiata la salma di Gesù. Il Golgotha, punto di attrazione per i seguaci di Gesù, dovette destare le attenzioni e le preoccupazioni dei Giudei e dei pagani che videro di malocchio quel santuario cristiano. L'imperatore Adriano (anno 117-138), divenuto negli ultimi anni della sua vita tiranno geloso e sospettoso, decretò la profanazione del Golgotha e del Santo Sepolcro per tener lontani i cristiani. Per suo ordine tutta la depressione che separava il Golgotha dal sepolcro di Gesù fu colmata di terra, in modo da chiudere l'ingresso al sepolcro e da far scomparire il Golgotha. Il luogo della crocifissione e della sepoltura di Gesù fu cinto da un argine e livellato con materiale di riporto. Su questa piattaforma Adriano fece costruire uno o forse due templi a Giove e a Venere. I cristiani, anche se non potevano più affluire al Calvario, non dimenticarono che la costruzione di Adriano nascondeva il luogo della Redenzione.
Quando poi sull'impero romano governava il giusto Costantino, nato da una nobile famiglia illirica-Arbëresh 🔯🇦🇱 a Nish della Dardania 🍐🇦🇱, fu chiamato Uguale agli Apostoli, avendo visto in visione nel cielo l'immagine della Croce di Cristo, come Paolo non ha ricevuto la sua chiamata dagli uomini ma da Cristo stesso. Convertito al Cristianesimo ha messo nelle mani di Cristo la città imperiale e per dimostrare il suo amore verso il Signore, Costantino decise di costruire una grande basilica sul Golgotha e sul sepolcro di Gesù.
Durante la demolizione dei templi di Adriano e per riportare alla luce il Golgotha e la grotta del Santo Sepolcro giunse a Gerusalemme la madre dell'imperatore Costantino, Sant'Elena, convertita da tempo al Cristianesimo, con il santo e generoso proposito di ritrovare la Santa Croce di Cristo.
La ricerca era difficile ed Elena era molto rattristata, ma il Signore la ricompensò delle sue premure: un giorno, quelli che erano con lei videro illuminarsi il suo volto, mentre la regina emetteva un grido di gioia. Fece un segnale, indicò un luogo e gli operai si misero a scavare il terreno. Elena, inginocchiata, pregava Gesù di esaudire i voti ardenti del suo cuore. Giunti ad una certa profondità, comparve una tavola coperta di terra con 4 parole incise in Ebraico, Greco e Latino. Era l'elogium che Pilato aveva fatto incidere sulla croce di Gesù: Gesù Nazareno Re dei Giudei. Mentre Elena piangeva e baciava la tavola gloriosa, gli operai estrassero le tre croci e, a parte, le iscrizioni dei due ladroni.
La gioia che riempì l'animo di Elena e degli astanti per il ritrovamento venne amareggiata dal fatto che non si poteva discernere quale delle tre fosse la croce del Signore.
Macario, Santo vescovo di Gerusalemme, ebbe l'idea felice di far portare le tre croci nella casa di una moribonda. Lo storico Rufino ci ha conservato la preghiera che il vescovo pronunciò in quel momento emozionante:
<< Signore, tu che concedesti la salute al genere umano per la morte in croce del Figlio tuo Unigenito e che ora hai ispirato alla tua serva di cercare il legno beato ove fu sospesa la nostra salvezza, mostraci con evidenza quale delle croci servì per la gloria divina e quali furono supplizio dei malfattori. Fa che questa donna, che giace sul letto semiviva, al tocco del legno salutare sorga subito dalla morte imminente alla vita>>.
Ciò detto, il vescovo si alzò e con una croce toccò il corpo della morente, la quale seguitò a dibattersi negli spasimi dell'agonia. La toccò con la seconda e il risultato fu il medesimo. Ma appena fu toccata dalla terza croce l'inferma, come scossa da un'energia, improvvisamente aprì gli occhi, saltò dal letto e cominciò a camminare per la casa glorificando Dio per la guarigione.
La tradizione di Costantinopoli racconta che la Croce di Cristo profumava di Basilico.
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