L'origine dei così detti vaccini va attribuita ad Edward Jenner, (17 maggio 1749 - 26 gennaio 1823).
Jenner è stato un medico e scienziato inglese che ha aperto la strada al concetto di vaccini con la creazione del vaccino contro il vaiolo, il primo vaccino al mondo.
Jenner era un massone attivo, servendo nel 1812 come Maestro della Royal Lodge of Faith and Friendship, No. 270, con sede a Berkeley, nel Gloucestershire. Questa loggia era regolarmente visitata dal Principe di Galles - il futuro Giorgio IV - ed era una loggia che sarebbe stata associata alla famiglia Jenner.
L'obiettivo della massoneria era quello di ottenere il sostegno della comunità scientifica e di prenderne il controllo. Questo obiettivo fu raggiunto proprio con Jenner il quale vi ottenne un immediato sostegno. Il riconoscimento del suo lavoro si rifletteva nella fondazione della Jennerian Society a Londra nel 1803 da ammiratori al fine di promuovere la vaccinazione tra i poveri; Jenner è stato attivamente coinvolto nei suoi affari. Seguirono sovvenzioni governative e Jenner svolse ulteriori lavori sperimentali sul suo vaccino. Il suo interesse per la scienza lo portò a formare un certo numero di società scientifiche e sarebbe diventato un compagno della Royal Society.
Qui si può dire che iniza l'inganno della medicina occidentale e questi furono i primi passi nel cercare di creare un siero sperimentale capace di controllare la salute e la mente delle persone per renderli sempre più deboli in corpo e spirito e a sua volta renderli dipendenti dalle case farmaceutiche multinazionali, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui si sperimenta sulla popolazione, con la scusa di un finto virus esattamente come accadde con il vaiolo, un siero capace di rendere l'essere umano macchina dall'interno per controllarlo da remoto tramite tecnologia elettromagnetica militare a microonde.
Ma cos'è il vaiolo?
La moderna visione ufficiale sostiene che il vaiolo derivi dal contatto con un virus contagioso, la cui trasmissione avviene attraverso l'inalazione del virus Variola trasportato dall'aria. Ma il virus in se, come tutti i virus d'altronde, in realtà non è mai stato isolato e non si ha nessuna prova scientifica e visibile della sua esistenza. Le cause dell'infezione chiamata vaiolo non sono assolutamente attribuibili ad un fantomatico virus ma a tutt'altra cosa.
Al contrario di ciò che asserisce la scienza ufficiale moderna, il Dr. Charles A.R. Campbell (foto) di San Antonio, Texas, scoprì che il vaiolo non è affatto trasmesso da un virus ma dai morsi delle cimici dei materassi del letto e dalle luride condizioni in cui la gente viveva nel diciannovesimo secolo.
È da sottolineare che tutte le città fino al diciannovesimo secolo erano "mari fetidi" di escrementi di cavalli, cumuli di letame puzzolenti, servizi igienici primitivi dell'acqua, sostanze chimiche tossiche, condizioni di vita affollate, maiali liberi e persino liquami grezzi scaricati dalle case. La brodaglia proveniente dai birrifici dei centro città andava alle mucche nei caseifici confinati nei centri urbani, producendo latte avvelenato in condizioni di sudiciume inimmaginabili. Il tasso di mortalità tra i bambini nati in queste condizioni era del 50 per cento.
Il dottor Campbell gestiva una "casa dei parassiti" per il vaiolo a San Antonio, dove si sforzava di infettare se stesso e gli altri tramite il contatto diretto faccia a faccia con persone infette. Sebbene il dottor Campvell si sia successivamente mischiato con la famiglia, i pazienti e gli amici, nessuno contrasse il vaiolo, ripeté questi esperimenti con altri, non riuscendo a infettare nessuno, anche quando fu in contatto con pazienti coperti di piaghe, ma trovò sempre cimici nelle case di coloro che avevano contratto la malattia.
Campbell era un personaggio inventivo e colorito, pieno di buone idee, ma appena menzionato nelle riviste mediche o nelle storie di malattie proprio perché demoliva tutte le assurde teorie inventate dalle case farmaceutiche.
I coloni britannici usarono il vaiolo come arma contro i nativi americani, lo fecero dando loro coperte, diffondendo così le cimici nel Nuovo Mondo.
Nei secoli si incontrarono storie in cui si diceva che gli schiavi neri deportati nelle Americhe avrebbero diffuso il vaiolo.
In un articolo del 1993, pubblicato su "The Journal of Interdisciplinary History", lo studioso Francis J. Brooks ha contestato questa versione tradizionale dei fatti, screditando le fonti coeve e minimizzando gli effetti dell’epidemia. Secondo Brooks, il vaiolo non costituì un grave problema per gli indios e l’aneddoto degli schiavi africani sarebbe solo un’invenzione spagnola, storie razziste diffuse dagli stessi colonizzatori bianchi.
La storia della vaccinazione inizia nel 1796 con Edward Jenner del Gloucestershire, che somministrò il primo vaccino contro il vaiolo.
Il nome potrebbe effettivamente essere un termine improprio ed ha un suo significato maligno e alla fine vedremo perché. Vaccino deriva dal latino vacca.
Il 14 maggio 1796, Jenner testò la sua ipotesi inoculando James Phipps, un bambino di otto anni che era il figlio del giardiniere di Jenner.
In un modo che i lettori contemporanei potrebbero trovare disgustoso, il dottore prese il pus dalle lesioni del così detto vaiolo bovino sulle mani di una lattaia (dando la colpa a una vacca come ai nostri giorni si è data la colpa ad un pipistrello), introducendo quel fluido in un taglio che fece sul braccio del bambino. Sei settimane dopo, Jenner espose il ragazzo al vaiolo, ma non sviluppò l'infezione, né allora né in 20 successive esposizioni alla temuta malattia.
Jenner affermò che il suo vaccino diede una perfetta immunità per tutta la vita.
Iniziò così una grande campagna di sperimentazione sull'intera popolazione di un vaccino che in realtà non era altro che un mix di sostanze tossiche.
Jenner eccelleva nell'autopromozione e nel 1802, il governo inglese gli assegnò diecimila sterline per la continua "sperimentazione".
Questa fu chiaramente una truffa visti anche gli esperimenti condotti dal Dr. Campbell a San Antonio.
Le statistiche tratte da Reports of the Registrar General of England indicano che il vaccino non è stato affatto un successo, con i decessi per vaccinazioni che superano in numero i morti per vaiolo fino ai primi anni del 1900. Nel 1831, un'epidemia di vaiolo, indotto dal vaccino, nel Wurtemberg in Germania, causò la morte di quasi mille persone che avevano ricevuto una vaccinazione; e nello stesso anno, duemila persone vaccinate a Marsiglia, in Francia, hanno sviluppato il vaiolo ricevendo danni permanenti. Nel 1854-1863, in seguito all'introduzione dei programmi di vaccinazione obbligatoria in Europa, il vaiolo, indotto dal vaccino, causò la morte di oltre trentatremila persone, e seguirono altre epidemie, epidemie in cui morirono migliaia di persone vaccinate. Le leggi sulla vaccinazione obbligatoria in Inghilterra furono abrogate nel 1907, per questo motivo il loro fallimento era troppo evidente per essere mascherato.
In realtà il problema del così detto vaiolo si risolse da solo con il miglioramento dei sistemi di alimentazione e fognatura, migliori condizioni di vita, l'avvento della refrigerazione, leggi che vietavano le birrerie e le latterie nel centro città e (cosa più importante) la sostituzione del cavallo con l'auto e degli autobus, che in un primo periodo erano elettriche. Le nuove tecnologie assicuravano che l'acqua fosse finalmente pulita. Molte "malattie infettive" si sono risolte, non grazie ai medici, ma piuttosto agli inventori e agli ingegneri civili.
Ancora oggi questi fatti vengono negati dalla scienza ufficiale continuando ad ingannare la povera gente.
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