giovedì 19 agosto 2010

La Parola di Cristo


Ogni pensiero umano, ogni parola umana è un’energia, una forza. Se questo si può dire del pensiero e della parola umana, tanto più lo si potrà applicare alla parola di Dio, alla parola di Cristo.

Quando udiamo le parole evangeliche di Cristo così ricche di pace e di dolcezza: «Beato chi ha il cuore puro perché vedrà Dio»; o: «Ecco il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri»; oppure: «Ricevete il mio insegnamento poiché io sono mite ed umile di cuore», non dobbiamo dimenticare che questa dolce parole di Cristo è la forza incrollabile ed infinita che chiama dalle tenebre del non-essere alla luce della vita tutto ciò che esiste: gli innumerevoli mondi, e tutta l’incalcolabile varietà delle creature ragionevoli e irragionevoli.

Umilmente rivestita dai caratteri della parola umana creata, che può anche venir fissata tramite la scrittura, la parola di Cristo è nella sua essenza l’energia di Dio Onnipotente e Creatore di tutte le cose. Di essa si può dire ciò che la Scrittura dice dello stesso Dio, cioè che è «un fuoco divoratore» al quale i figli della terra devono avvicinarsi con timore e venerazione (Ebr 12,29).

«La tua parola è infuocata» dice il Salmista (Sal 118, 140 dei LXX). La parola di Cristo è la parola più misteriosa: è inaccessibile anche alle intelligenze più aperte, ma allo stesso tempo è così semplice e così chiara da essere alla portata dei bambini.

Pur essendoci così vicina, così comprensibile, così naturale e così profondamente legata al nostro cuore umano, la parola di Cristo senza dubbio supera infinitamente le forze della natura creata: essa è divina, incomprensibile, soprannaturale e, come dice l’apostolo Paolo, «non è modellata sull’uomo» (Gal 1, 1-12)

La parola di Cristo rivolta all’uomo libero, è dolce, senza violenza, e allo stesso tempo – come parola di autorità assoluta, come parola dell’unico Padrone di tutto ciò che esiste – è infinitamente potente. Infatti Cristo ci dice: «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

La parola di Cristo accolta dall’uomo con fede profonda lo conduce alla vita eterna per una strada lungo la quale incontrerà molte cose insolite e sconosciute a coloro che non seguono il Cristo. Su questa strada sublime si rivela all’uomo tutto ciò che può provare e conoscere nella sua esistenza. La luce della parola di Cristo sonda gli intimi meandri dell’abisso tenebroso, rivelando così la vera natura di una moltitudine di fantasmi della verità che, all’interno delle loro tenebre, attirano l’uomo. La parola di Cristo è un fuoco che mette a dura prova tutto ciò che è nell’uomo e, in modo più generale, nell’esistenza cosmica; poiché, come ci testimoniò l’Apostolo: «Nessuna creatura può nascondersi davanti a lui» (Ebr 4,13).

La parola di Cristo è spirito e vita eterna, pienezza dell’amore e gioia celeste. La parola di Cristo è la luce divina increata. Essa non si rivolge alla superficiale ragione discorsiva, ma all’intimità del cuore umano, e colui che apre il suo cuore fin nella sua intimità ultima, per accogliere degnamente questa luce divina, può unirsi ad essa diventando simile a Dio.

La parola di Cristo, realizzata nella vita, deifica l’uomo. «Dio nessuno l’ha mai visto; proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1,18). L’evento del Dio-Verbo (Logos) nella carne e la sua parola sono i fondamenti della vita cristiana. Questa vita non la si può spiegare a coloro che non l’hanno conosciuta con l’esperienza; e sarebbe anche vano cercare di descrivere a parole il luogo spirituale in cui si trova lo spirito umano. Dinanzi a lui si aprono sia le «tenebre esteriori» che la luce eterna della Divinità ed egli si trova tra queste due. Cosciente quindi del suo stato critico, egli prega con tutto il cuore e soffre. Prega con intensità e con una totale concentrazione di tutto l’essere.

archimandrita Sofronio Sacharov

tratto da Archimandrita Sofronio, Silvano del Monte Athos

sabato 14 agosto 2010

Confrontation

Benedizioni in Cristo nostro Re e Dio.
Chi ha orecchi intenda.




"Confrontation"

Mr. President, Distinguished delegates...

[H.I.M. Haile Selassie I dialect]

[Bunny Wailer dialogue]
Since the beginning of modern civilization
Generations have witnessed and inherited the only conflicts of world wars
But behold the marriage supper of the lamb and the bridegroom onto his bride
Then shall the earth's children know the true expression of ONE LOVE
Then mother earth shall honeymoon in peace.
Forever eliminating the aspirations, lust and anguish of wars and rumors of wars...SELAH!

[Verse 1]
See it deh know the innocent going up in vapors
And propoganda spreading inna the sunday papers not even superman coulda save you with him cape cause
Red-a Judgement a blaze, blaze ya
And Babylon a gamble the youth dem life like racehorse
And gi dem a uniform and a shave dem head with razors
And now the clock a strike war, don't be amazed cause
inna dem churches tryin to save...saviours

[Marcus Garvey dialogue 1]
Can we do it? We can do it, we shall do it!

[Verse 2]
Boom!
Tell dem fe uh draw mi out when the world government inna falling out
Only few men survive crawling out
Run left him collegues dem sprawling out
NEARLY DEAD!
Medic haffi haul him out
And give him two tranquilizer fi stall him out
DEH PON BASE!
Can't get no calling out when him hear from the shout last week
Him mistress find a new shoes
Wife can't get no news and lately she starting to doubt
SHE STILL SEARCHING!
And the youth dem bawling out
Working hard not to let it all come out
Well it's not safe to go walk about
A slaughterhouse from Bagdad to Waterhouse
She start to arouse sometime she want a spouse
She start go out, start beat a darker stout
GUNS COME OUT!
Working people funds run out
Keep a show last week and no one come out
BOMBS COME OUT!
Mi gas tank just run out
BOMBO CLATT!
The scotch tape just run out
WEED RUN OUT!
Yuh senses must dumb out, Mi have a pound round a back deh a gwan sun out
NAH COME OUT!
Till the chalice bun out,
NAH COME OUT!
Till the malice bun out, A WAR!

Zimbabwe to Berlin Wall
Blazin' like a burnin' ball, loose ball...dat no work...IN WAR
Sleeping...dat no work..IN WAR
Can't wear jheri curl...IN WAR
No diamond and pearl...IN WAR
Can't drink weh a serve...IN BAR
Gas wi fuck up yuh nerves...IN WAR
Shot wi blood up yuh shirt...IN WAR
Can't go lift up no skirt...IN WAR
Now disease and germs...IN WAR
Can't go release your sperms...IN WAR
Stamina must preserve...IN WAR
Fire constantly burn...IN WAR
RED...IT RED...IT RED...IT RED...IT RED!

[Marcus Garvey dialogue 2]
If you cannot do it, if you are not prepared to do it...then you will die.
You race of cowards, you race of imbosiles, you race of good for nothings
If you cannot do what other men have done
What other nations have done, what other races have done
Then you yourself shall die.

[Repeat Verse 1]
See it deh know the innocent going up in vapors
And propoganda spreading inna the sunday papers not even superman coulda save you with him cape cause
Red-a Judgement a blaze, blaze ya
And Babylon a gamble the youth dem life like racehorse
And gi dem a uniform and a shave dem head with razors
And now the clock a strike war, don't be amazed cause
inna dem churches tryin to save...saviours

[Verse 3]
SEE IT DEH NOW...Hey!
Now wi fore parents sacrifice enough
Dem blood sweat and tears run like syrup
Any day a revolution might erupt, and the skys over Kingston lighting up
For the new generation rising up, of youths now a days weh dem sighting up
And through reasoning dem biding up,
Searching for the sign and the sign is us,
Searching for the truth all you find is us,
Searching for the troops still behind is us,
The almighty we recruit and we come from the root
We build like roach building boot
Weh just can't done, Rastafari we design tuff
If a the fight for freedom sign me up
Cause you Tell-Lie-Vision can't blind me up
Soldiers and police dem wising up, realizing they're no more right than us
Realizing there's no use fighting us
Realizing their opening their eyes to see the same demoralizing life as us
So we nah tek talk nor smiling up
Cause the word temper tantrum boiling up,and who...
Calling the shots and nah bust none
Controlling the mind of the young, bring down...

Bear famine, no rain nah fall from London to Dadeland mall
All the son of the virgin bawl, institute of the church IN WAR
Preaching and researching WAR
Practice and rehearsing WAR
Teaching and dem learning WAR
Instigating and urging WAR
Always keep alert in WAR
Cause man will jump out a swerving car
Now bees and birds IN WAR
And the freaks and nerds IN WAR
And the straight and curves IN WAR
Forward and reverse IN WAR
RED...IT RED...IT RED...IT RED...IT RED.

[Marcus Garvey dialogue 2]
If you cannot do it, if you are not prepared to do it...then you will die.
You race of cowards, you race of imbosiles, you race of good for nothings
If you cannot do what other men have done
What other nations have done, what other races have done
Then you yourself shall die.

mercoledì 11 agosto 2010

Nascita del movimento RasTafarI

"Quando il Figlio dell'Uomo verrà nella Sua Maestà, accompagnato da tutti i suoi angeli, allora si siederà sul suo trono di gloria." (Matteo 25,31)



Estratto dal documentario Roaring Lion Rise of RasTafarI

Traduzione sottotitoli: Ras Iyared
Montaggio sottotitoli: Brother Giuseppe

F.A.R.I. (Federation of RasTafari Assemblies in I-taly)

mercoledì 4 agosto 2010

Essere imitatori di Dio

Efesini 5:1-21
1 Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; 2 e camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato sé stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.
3 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 4 né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. 5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro - che è roba da idolatri - ha eredità nel regno di Cristo e di Dio.
6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 7 Non siate dunque loro compagni. 8 Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce, 9 poichè il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità. 10 Cercate ciò che è gradito al Signore, 11 e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, 12 poichè di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. 13 Tutte queste cose che vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, 14 perchè tutto quello che si manifesta è luce.
Per questo è scritto:
"Risvegliati, o tu che dormi,
risorgi dai morti,
e Cristo ti inonderà di luce."
15 Guardate dunque con diligenza come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; 16 approfittando del tempo presente, perchè i giorni sono malvagi. 17 Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore. 18 Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito, 19 parlandovi a vicenda con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore; 20 rendendo grazie continuamente per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Criso.
21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.

giovedì 22 luglio 2010

23 Luglio: Nascita di Sua Maesta Imperiale Qadamawi Haile Selassie

da reggaezion.com e massicciitaliani



Oggi 23 Luglio per tutti i Rasta del mondo è un giorno di preghiera e di gioia, ricorre la nascita di S.M.I. HAILE SELASSIE I° - Re dei Re, Signore dei Signori, Leone Vittorioso della Tribù di Judah, Eletto di Dio.


" Essa partorì un Figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il Figlio fu subito rapito verso Dio e verso il Suo Trono."Rivelazione 12,5.


Ras Tafari, conosciuto soprattutto come Haile Selassie, nacque il 23 di Luglio del 1892 ad Harar, Etiopia.
Molti anni prima della sua nascita, religiosi e astrologi avevano profetizzato la sua natività. Plutone e Nettuno avevano lentamente cominciato a muoversi l'uno verso l'altro nel 1399, lungo la traiettoria eliocentrica, ci avrebbero impiegato 493 anni per incontrarsi. Si incontrarono lo stesso momento in cui nasceva Lij Tafari, il 23 Luglio 1892. Era anche il primo giorno del segno del Leone, un evento che avrebbe in seguito aiutato a legittimare il titolo datogli al momento dell'incoronazione: Il Leone Conquistatore della Tribù di Giuda.

Quando Selassie fu incoronato nel 1930, l'Etiopia era l'unica nazione nera indipendente (se escludiamo Haiti), mentre tutte le altre nazioni stavano sperimentando il brutale giogo del colonialismo. Dal 1974, molti paesi africani avevano ottenuto l'indipendenza con l'aiuto di Sua Maestà che divenne il portavoce dell'Africa e degli Afro-americani.

La vita dell'imperatore fu una forte testimonianza del potere e della forza dell'Altissimo. In un tempo terribile come quello della seconda guerra mondiale, la sua figura risalta immensa nella storia del XX secolo. Haile Selassie fu il primo capo di stato nella storia delle nazioni moderne che denunciò le aggressioni militari delle nazioni guerrafondaie nei confronti delle nazioni più piccole e economicamente più deboli dell'Oriente del mondo. I suoi discorsi politici di fronte alla Lega delle Nazioni (equivalente dell'ONU dei nostri giorni) ai tempi dell'infame guerra fascista contro l'Etiopia, erano già un grido di allarme per i tempi che sarebbero dovuti venire e Rastafari non si stancava mai di ripetere, in sostanza, che nessuna nazione poteva avere il diritto di aggredire un altra nazione sulla sola base di interessi economici.

I Rasta pongono l'accento su una questione: accreditano a Rastafari Superiorità Spirituale e Materiale rispetto a tutte le creature della Creazione Divina, così Haile Selassie I diventa fonte di meditazione per ogni credente. Il suo esempio di vita diventa vita intrisa di profonda spitualità che sa vivere nella materialità.

Per mezzo della popolarità di cui gode la musica Reggae, la gente di tutto il mondo sta acquisendo, seppure spesso in maniera superficiale, una certa familiarità con la figura di HAILE SELASSIE.
Spiegare Rastafari, e di conseguenza spiegare i Rasta, significherebbe dover chiarire i significati del simbolismo dei suoi molti nomi e dei suoi molteplici titoli; per fare un esempio: Sua Maestà Imperiale, Re dei Re, Alpha e Omega, Signore dei Signori, Leone della Tribù di Giuda etc. Questi nomi e questi titoli sono estremamente significativi per farci conoscere il Negus, ma ciò che vorrei ribadire e che Egli ha dato al mondo intero una testimonianza di come si possa essere distaccati da questo mondo e vicini a Dio e allo stesso tempo governare e prendere decisioni politiche. Ricordo che l'intera vita di Haile Selassie è stata votata al progresso (spirituale e materiale) della sua nazione, di tutta l'Africa e oserei dire di tutta l'umanità. Attraverso il lavoro di Capo di Stato e con una politica ispirata da principi di giustizia uguali per tutti, egli si batteva per tutte le nazioni, senza distinzione alcuna, intriso di quella profonda spiritualità interiore che faceva di Lui oltre che un “Leader Politico“ anche un “Leader Mistico“ della sua epoca.

Il focalizzarsi su Haile Selassie da parte del Movimento di Jah diventa estremamente importante per chiarire i dannosi effetti che lo “Zio di Michelangelo“ (in stretto rapporto con lo Zio Sam di derivazione americana), anche conosciuto come il Gesù Cristo bianco, ha avuto sugli Africani.
Questo mito del Cristo bianco con gli occhi azzurri e i capelli biondi, imposto alla gente di tutto il mondo, ha avuto un effetto deleterio sulla psiche delle razze non bianche e non è stato che un altro pezzo nel mosaico del lavaggio del cervello che è stato perpetrato a svantaggio della cultura africana da parte della cultura dominante occidentale. Diventa così importante capire la questione del colore della pelle di Gesù il Cristo, che per chi ha il sangue colorato d'Africa è naturalmente NERA!

Personalmente credo che i salvatori che hanno solcato questa terra sono stati dei rivoluzionari il cui proposito era quello di mostrare al mondo come poter vivere la vita in armonia con l'Altissimo: tutti possiedono questa essenza divina in se stessi e tutti hanno il potere di lasciar fluire il loro vero essere e diventare degli “Amici di Dio“ loro Creatore. Rastafari diventa così per i Rasta una Suprema Guida nel buio dell'ignoranza di questo mondo e per molti uomini e donne afro-americane e africane (ma non solo) un simbolo di libertà ed emancipazione dall'oppressione e dalla schiavitù fisica e psicologica imposta dal sistema politico/economico dominante. Per concludere possiamo dire che il più alto proposito di questa vita, cioè quello che deve veramente essere indicato come suprema missione del Rasta, può essere spiegato in poche semplici parole che sono “background“ e “colonna sonora“ del linguaggio mistico universale di tutte le religioni:
“ESSERE UNO SOLO CON JAH VERSO JAH E IN JAH“ (diventare coscienti di Dio e di se stessi).
In questo livello si ritrovano fratelli coloro che provengono da diverse religioni, che hanno diversi ideali e che appartengono a tutte le epoche e che sono chiamati ad incarnare gli ideali di Giustizia, Pace, Amore e Unità, ideali fortemente radicati nel fertile suolo di ogni cuore che sa veramente vedere la realtà oltre il velo che la circonda.


Isaia 9,5-6
5 "Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace;

6 grande sarà il suo dominio
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e sempre;
questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
"


Benedizioni in Cristo nostro Re e Dio.




Mr. Perfect - Happy Birthday

sabato 29 maggio 2010

I Dieci Comandamenti nella Tradizione Ortodossa.


Noi siamo abituati a parlare di «dieci comandamenti». La Bibbia invece preferisce il termine «parola», meno legalista e più tradizionale. Queste dieci parole si chiamano abitualmente «Decalogo».

Dio stesso diede a Mosè questa Legge stipulando unalleanza con gli uomini dove Dio s’impegna a proteggere il suo popolo, difendendolo dalle insidie del male, donandogli felicità, Illuminazione e Consapevolezza, donandogli terra fertile per far crescere ogni frutto e avere sempre abbondanza e amore. Il popolo a sua volta s’impegna a rispettare la Sua legge e a metterla in pratica per avere così la vita eterna.

Ecco la Parola:

1. Io sono il Signore, tuo Dio: non avrai altri dei di fronte a me.

2. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai.

3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio.

4. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato - giorno del riposo - in onore del Signore, tuo Dio.

5. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.

6. Non uccidere.

7. Non commettere adulterio.

8. Non rubare.

9. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

10. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, non desiderare la casa del tuo prossimo... né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.

Il Decalogo è il fondamento della fede di un solo unico vero Dio, Trinità consustanziale e indivisibile.

· Il primo comandamento, infatti, afferma che c’è un solo Dio.

· Il secondo comandamento riguarda l’idolatria. E’ molto importante ed è sempre attuale. In realtà, tutti abbiamo una forte tendenza a farci degli idoli, magari senza accorgercene.

Tutto può diventare idolo, passione, ossessione, anche una cosa che non ha niente di male in sé, se nel nostro cuore o nella nostra anima prende il posto che spetta soltanto a Dio e quindi ci allontana da lui.

Oggi, in generale, gli idoli non sono più degli oggetti, ma delle idee fisse, delle «ideologie» o delle ossessioni che l’uomo trasforma in ragioni di vita e che esercitano su di lui un potere assoluto: l’erotismo, la politica, il denaro, lo sport, la stessa scienza possono perciò diventare degli idoli.

· Il terzo comandamento ci proibisce di pronunciare il santo nome di Dio alla leggera. I&I osiamo invocare il nome glorioso e magnifico del Signore soltanto con timore, con fede e amore. Quando questo nome è pronunciato con ironia o con rabbia, o anche solo con indifferenza, si ha la bestemmia, che è un crimine contro la maestà divina.

· Il quarto comandamento ci ordina l’osservanza del Sabato in ricordo del settimo giorno nel quale Dio, finita la creazione, s’è riposato e ne ha fatto un giorno benedetto e consacrato.

· I comandamenti seguenti – onora il padre e la madre; non uccidere; non commettere adulterio; non rubare – rimangono il fondamento ineliminabile della condotta di coloro che vogliono vivere in pace con Dio e con gli uomini: rispetto della famiglia, rispetto della vita, rispetto dell’amore, rispetto della persona umana sono altrettante espressioni del rispetto dell’immagine di Dio nell’uomo, immagine che ne costituisce la grandezza.

· Il nono comandamento riguarda la falsa testimonianza , cioè la menzogna nella sua forma più grave.

· L’ultimo comandamento condanna la cupidigia e la gelosia e ordina il rispetto dei beni altrui.


Ecco come si presenta questa legge che ogni uomo che teme Dio deve osservare scrupolosamente, perché è il segno della sua fedeltà e della sua adesione a Dio.

La legge di Mosè ci è stata data come un pedagogo (come afferma San Paolo, Gal 3,24-25). Senza il fondamento della legge, saremmo simili a quell’uomo di cui parla IGZI’NE IYASUS KRESTOS (Nostro Signore Gesù Cristo), che aveva costruito la sua casa sulla sabbia: alla prima pioggia era crollata. Mentre colui che aveva scavato fino a trovare la roccia per dare alla sua casa solide fondamenta, non aveva nessuna paura, perché niente sarebbe riuscito a scuotere il suo edificio (Mt 7,24-27). Impegniamoci quindi a costruire anche noi la nostra vita sulla roccia dei Comandamenti.


«Cristo,

tu hai creato i cieli con la tua Sapienza,

e posto la terra sulle acque:

rendi sicuro il mio cuore

sulla roccia dei tuoi comandamenti…»



Benedizioni nel Santo Nome del Re dei Re.


venerdì 21 maggio 2010

La vera storia della Marijuana (2011 DOCUMENTARIO INTEGRALE)



Documentario di Massimo Mazzucco (LuogoComune)

Che cosa si nasconde dietro alla ossessiva, incessante e terrificante guerra alla droga? La realtà che si nasconde sotto la proibizione di questa pianta è qualcosa di assolutamente impressionante e sconvolgente, con una portata storica che condiziona in modo determinante la vita quotidiana di tutti noi. Compreso coloro che non hanno mai nemmeno visto uno spinello da vicino.

Conosciuta fin dall'antichità come pianta miracolosa, come sorella dell'uomo, come dono divino, la pianta di cannabis ha sempre rappresentato per l'uomo una preziosa fonte per la produzione di tessuti, di carta, di cibo e di materiale combustibile, oltre a fornire una vastissima gamma di rimedi medicinali.

Ma da un giorno all'altro questa pianta miracolosa è diventata il frutto proibito, la radice di
ogni male, la fonte di peccato, perversione e immoralità che poteva facilmente portare alla follia.

Che cosa c'era dietro a questa improvvisa demonizzazione della marijuana?

Chi era Harry Anslinger, l'uomo che fece proibire la marijuana in tutto il mondo,
e chi lo finanziava nell'oscurità?

Come è cambiata la nostra storia, da quando la cannabis è stata proibita?

E' vero che la marijuana porta all'uso di droghe più pesanti, come eroina o cocaina?

Che cosa hanno rivelato, le decine e decine di ricerche governative sull'uso della cannabis?

Se la marijuana è proibita, perchè certe case farmaceutiche possono produrla nei loro
capannoni segreti, lontano dagli occhi di tutti?

A chi giova davvero questa ossessiva, incessante e terrificante guerra alla marijuana?

E che cosa sta perdendo l'umanità, nel mantenere questa proibizione?

Acquista il DVD: http://shop.luogocomune.net/la-vera-storia-della-marijuana_2426564.html


Guarda anche:
1. Le nuove frontiere della marijuana medica

giovedì 6 maggio 2010

5 Maggio - Giorno della liberazione dell'Etiopia dal fascismo







Benedizioni nel Santo Nome di Qadamawi Haile Selassie, Leone Conquistatore della Tribù di Giuda

Oggi, 5 Maggio, ricorre l'anniversario della Liberazione dell'Etiopia dalla semi-occupazione fascista, durata cinque anni esatti, dal 5 Maggio 1936 al 5 Maggio 1941.
In questo giorno benedetto, il Signore, Re dei re, Qadamawi Haile Selassie, rientrò trionfalmente nella capitale, Addis Abeba, accolto dalla popolazione trepidante ed estasiata, che eruppe in grida e pianti di gioia, prostrandosi dinnanzi al Sovrano Che, fino a quel momento, combatteva sul fronte diplomatico in Inghilterra per ottenere l'intervento delle truppe britanniche; queste, assieme ai patrioti etiopi, vinsero e cacciarono il nemico nazi-fascista dalla sacra terra d'Etiopia.

Tutto questo ha, secondo una prospettiva Rastafariana, precise corrispondenze bibliche.

Di seguito riportiamo un estratto dall'opuscolo che la F.A.R.I. - Federazione delle Assemblee RasTafarI in Italia ha prodotto in occasione del 5 Maggio dell'anno passato:

- L’Etiopia fu il primo Stato a combattere e vincere il fascismo; le nazioni della terra, che erano rimaste inerti al cospetto dell’invasione fascista dell’Etiopia, ignorandone le possibili conseguenze e di fatto favorendola, pagarono il debito di questo atteggiamento con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, trovandosi cioè esse stesse attanagliate nella morsa del nazi-fascismo. Per contro, liberandosi dal nazi-fascismo il 5 maggio 1941, e dunque ben quattro anni prima della fine del conflitto globale, l’Etiopia visse un tempo di pace proprio mentre quelle nazioni ne combattevano le fasi più cruente ed infuocate, e fu perciò il primo Stato ad instaurare il nuovo ordine morale, sociale e politico affermatosi nella storia e nella coscienza dell’umanità a seguito della terribile esperienza nazi-fascista. In tal
senso, incarnando collettivamente un ruolo che il Cristo aveva incarnato individualmente, l’Etiopia fu la “primogenita tra i morti”, ma anche la “primogenita tra i risorti”.

- Per queste ed altre ragioni, come sostengono alcuni studiosi etiopi, come riconosciuto dall’UNESCO, ma soprattutto secondo quanto prima ancora affermato dal Re dei Re Qadamawi Haile Sellassie, è l’invasione italiana dell’Etiopia a doversi considerare il vero inizio della Seconda Guerra Mondiale, e non l’invasione tedesca della Polonia, come vorrebbe la storiografia ufficiale arroccata su categorie palesemente euro-centriche.

- Contrariamente a quanto affermato dalla propaganda fascista, il governo italiano non ottenne mai pieno controllo del territorio etiopico, non riuscendo infatti ad arrestare la lotta di resistenza che si protrasse incontenibilmente per tutto il periodo della tentata occupazione. In effetti, quella italiana non può considerarsi un’invasione, ma un tentativo di invasione. Con forza d’animo e fede nell’Altissimo, gli Etiopi resistettero per cinque anni senza mai abbandonare la propria terra in mano al nemico, nonostante quest’ultimo disponesse di strumenti bellici enormemente più avanzati, e facesse uso di armi e tecniche illegali rispetto alle convenzioni internazionali. Ad ogni modo, indebolendo il fascismo con logorante tenacia, il popolo Etiope contribuì in maniera decisiva alla sua finale disfatta, e partecipò pertanto come protagonista di primo piano alla liberazione ed alla rinascita anti-fascista del mondo, dunque anche dell’Italia stessa.

- Sebbene la tentata occupazione fascista provocò quasi un milione di vittime Etiopi, tra le quali un gran numero di civili, donne e bambini, il Re dei Re Qadamawi Haile Sellassie, nel giorno della Liberazione, ordinò al popolo Etiope di non ripagare il male con il male, e pertanto da parte etiopica non vi furono atti di ritorsione contro gli Italiani. Addirittura, molti Italiani rimasero nella Nuova Etiopia in quanto ospiti e cittadini, contribuendo con il loro lavoro al benessere della nazione; giunti in Etiopia da fascisti, esperirono un percorso di ravvedimento e di redenzione che li portò a considerarsi pienamente Etiopi, come può evincersi dalle documentazioni da essi stessi prodotte sino agli anni ’70.

- Nonostante il comportamento esemplarmente democratico del Re dei Re e dell’Etiopia, ed il suo contributo alla disfatta fascista, lo Stato italiano anti-fascista non ha mai sino ad oggi rilasciato alcun pronunciamento ufficiale contro l’operato italiano in Etiopia; al contrario, i dirigenti della nuova Italia anti-fascista continuarono per decenni a rivendicare diritti, nelle sedi internazionali, sulle ex-colonie fasciste occupanti porzioni del territorio etiopico. Anche per questo il governo italiano continuò per decenni ad ostacolare la visita in Italia del Re dei Re. Ciò nondimeno, quando questa finalmente ebbe luogo, il Re affermò di giungere in Italia “non per presentare dei conti, ma per chiuderli”, e ricevette una gioiosa ed incontenibile accoglienza dal popolo.

- Nonostante il comportamento esemplarmente e realmente Cristiano del Re dei Re e dell’Etiopia, lo Stato Vaticano non ha mai sino ad oggi rilasciato alcun pronunciamento ufficiale contro il proprio pesante ed anti-cristiano coinvolgimento nell’invasione fascista, ed ha piuttosto ignorato o (mal)celato le medesime vicende. A quanto pare, nella concezione vaticana lo sterminio di 1 milione di esseri umani in Etiopia ha meno valore dei molti eccidi per i quali sono state invece
espresse scuse formali.


Hosanna al Figlio di Davide! Benedetto Colui Che viene nel Nome del Signore!

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