Tra i resti dell'Antico Monastero Ortodosso di San Giovanni Theristì (il mietitore), a Bivongi, Calabria; un esempio di Santa Ortodossia nella Calabria Antica e di come le testimonianze storiche dell'Ortodossia nell'Italia Meridionale sono state distorte e volutamente distrutte... In visita con il mio papà e gli amici Stefano, Yosìf e Giuseppe che ringrazio di cuore. 🐂☿🔯🔥
Dalla lontana Siria Ortodossa, al tempo dell'imperatore Eraclio (610/41 d.C.), venne Giovanni in Calabria, fondando questo monastero; come albero piantato tra i fiumi Assi e Stilaro, produce molti frutti di Santità e un giorno miete in un attimo un gran campo di grano minacciato dalla tempesta.
Il Monastero Ortodosso, sopravvisse per molti e molti anni fino al 1457 quando iniziò la lenta agonia. Sequestrato dalle autorità pontificie, i sei monaci - buoni e devoti - che gli ispettori pontifici vi trovarono in quei giorni (10/22 novembre) furono allora ridotti a servi, braccianti agricoli di nuovi padroni: nel 1482 il Monastero - con tutti i monaci - fu venduto dalla curia pontificia a un laico. Nel 1551, dopo un'altra ispezione delle autorità pontificie, la biblioteca del Monastero, ricca di pregiati manoscritti, fu dispersa (in parte assorbita dalla biblioteca Vaticana) e nel 1662, il complesso monastico fu abbandonato. Da terremoti e frane si salvò solo parte del Katholikòn (la chiesa principale), usato come stalla sin quasi alle soglie del terzo Millennio. Grazie a Dio, nel 1992, i ruderi del monastero sono stati affidati a monaci dell'Athos con il monaco Epirota Arvanita Padre kosmàs che, riestaurando gli edifici, hanno insieme fatto rivivere il monachesimo Ortodosso in Italia Meridionale. 𓋴𓈖𓃀𓏜𓎟
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