La presenza del Cristianesimo Ortodosso nel Sud Italia risale fin all'epoca apostolica ed è andato soggetto a quelle stesse evoluzioni che lo avevano accompagnato in Oriente.
Una delle più antiche zone monastiche in Calabria era quella di Castrovillari che non era altro che un estensione orientale dell'Eparchia Monastica del Mercurion.
È importante tener presente che il territorio di Castrovillari era un passaggio obbligatorio per quei monaci che, dal Mercurion, dovevano recarsi a Rossano, centro Cristiano Ortodosso importantissimo, sia per rifornirsi del materiale occorrente allo studio o ad uso liturgico, sia per comunicare con le autorità imperiali di Costantinopoli.
Tra i monasteri Ortodossi più importanti del territorio di Castrovillari vi era quello dedicato a San Basilio Craterete, di cui non si sa nulla della sua vita, fondato forse nel secolo X, tra Castrovillari e l'attuale paese Arbëresh di San Basile; era un monastero che ha avuto un po' di storia ed è durato fino al principio del secolo XVI.
L'appellativo di Craterete deriva dal greco KRATEROS (il forte, il potente), e per suoi nessi vari, potrebbe nel suo nucleo primitivo riferirsi a una fondazione di San Fantino di Cerchiara.
Il monastero Ortodosso di San Basilio, in seguito fu abbandonato dai monaci Ortodossi a causa dell'occupazione cattolica e la persecuzione da parte di questi contro la chiesa Ortodossa, successivamente veniva annessa alla mensa vescovile cattolica della diocesi di Cassano da parte di Papa Giulio II sotto il napoletano Mario Antonio Tomacelli vescovo cattolico di Cassano.
Il territorio attorno al monastero abbandonato di San Basilio rappresentava solo un feudo rustico e non abitato, ma con l'arrivo degli immigrati Albanesi Ortodossi fuggiti dalle loro terre d'origine a causa delle invasioni turche dopo la morte dell'eroe albanese Skanderbeg, il vescovo cattolico Tomacelli di Cassano concesse agli Albanesi stanziati intorno al monastero una serie di Capitoli allo scopo di popolare quel territorio con manodopera fissa e migliorare la coltivazione delle terre abbaziali.
Così nacque il paese Arbëresh di San Basile 🇦🇱 che prese il nome dall'ex monastero Ortodosso di San Basilio Craterete.
Immediatamente dopo la costruzione del casale di San Basile, da parte dei profughi Albanesi, attorno alla fine del XV secolo, la chiesa dell'ex monastero prese il titolo di Santa Maria dell'Odigitria a causa di uno scambio avvenuto nei secoli circa il tipo di Immagine dipinta sul fondo della chiesa rappresentante il busto di Maria vestita di azzurro sotto il manto rosso e con la testa coronata e da cui scende, fin sulle spalle, un velo verdolino campeggiante su una grande aureola giallo-oro.
Con lo stanziamento degli Albanesi Ortodossi nel territorio il monastero ritornò ad essere Ortodosso ma a causa delle pressioni e persecuzioni della chiesa cattolica ben presto gli Albanesi vennero forzati a diventare cattolici.
Dopo più di un millennio circa, da quando veniva fondato da San Fantino o da qualche suo seguace, e, dopo più di quattro secoli dal momento in cui veniva abbandonato dai monaci Ortodossi, il cenobio di San Basilio è stato rifatto dalle fondamenta il 19 aprile 1932.
📷 Nella foto l'unica Icona esistente di San Basilio Craterete dipinta dal Sacerdote Greco Ortodosso Padre Basilio, commissionata dal Sacerdote Ortodosso Arbëresh Padre Giovanni Capparelli residente in San Basile.
https://t.me/DerekRasTafarI
Nessun commento:
Posta un commento