"I profughi di Parga", anche noto come "Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria", è un quadro del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato con la tecnica dell'olio su tela nel 1831. Le sue dimensioni sono di 201 × 290 centimetri. Con questo quadro di grandi dimensioni, Hayez volle tradurre in pittura il destino dei profughi della città Arvanita di Parga, ceduta dagli inglesi all'impero ottomano nell'anno 1819, trasformando l'esilio in un dipinto di denuncia senza tempo. È conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brescia.
Quest'opera di grandi dimensioni si ispira a un poemetto omonimo scritto da Giovanni Berchet nel 1823 e basato su un evento storico avvenuto pochi anni prima, nel 1819. Fino a quel momento, l'isola di Parga, situata nella regione Arvanita dell'Epiro, era stata un protettorato britannico, ma nel 1819 gli inglesi decisero di cederla all'impero ottomano durante delle trattative per il controllo delle vicine isole Ionie. Gli abitanti dell'isola, pur di non vivere sottomessi dai turchi, decisero di fuggire, migrando verso altre isole greche, come Cefalonia e Corfù.
L'opera ritrae i pargarioti che si apprestano a lasciare la loro isola. Alcuni guardano tristemente le loro case in lontananza, situate sul promontorio sullo sfondo, mentre altri osservano gli occupanti ottomani che stanno per entrare nella loro patria. In primo piano si trova un gruppo di uomini e di donne dagli abiti tradizionali realizzati meticolosamente, mentre per terra si trovano due donne: una è seduta davanti a un teschio e guarda lo spettatore, mentre l'altra sta raccogliendo della sabbia dell'isola per portarla con sé durante l'esilio. In basso a destra si trovano degli altri Arvaniti che aspettano di imbarcarsi per fuggire. A dividere queste due parti dell'opera è la figura di un Sacerdote Ortodosso (riconoscibile dall'abito nero e dal copricapo) raffigurato mentre prega, a simboleggiare come la Fede Ortodossa di questi Arvaniti non sia crollata neppure di fronte a un evento tale. 𓏙𓋹𓊽𓍑𓌀𓋴𓈖𓃀𓎟𓆖𓎛𓇳𓎛
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