Oggi 5 Aprile commemoriamo il Santo Nuovo Martire Arvanita-Arbëresh San Panagiotis.
Il suo martirio a Gerusalemme per mano degli Ottomani fu raccontato dall'inglese Joseph Wolff, un eccentrico missionario per gli ebrei che predicò in tutto il mondo nel XIX secolo.
San Panagiotis era un Arvanita-Arbëresh Cristiano Ortodosso originario della Morea nel Peloponneso, e crebbe a Magnesia, in Asia Minore. Era il servitore di un nobile turco di nome Osman Effendi. Un giorno, Panagiotis giunse con il suo padrone a Gerusalemme e lo accompagnò quando andò a pregare nella moschea di Omar.
Poco dopo, Osman Effendi intraprese un viaggio verso Damasco e lasciò Panagiotis ad attendere il suo ritorno. In quel periodo, un gruppo di turchi fanatici si presentò al Pascià di Damasco, giunto a Gerusalemme per il pellegrinaggio annuale, e accusò Panagiotis di aver profanato la Moschea di Omar, entrandovi come infedele.
Quando Panagiotis fu interrogato dal Pascià su queste accuse, rispose che era entrato nella moschea con il suo padrone, che era suo dovere seguire. Il Pascià disse a Panagiotis che aveva una scelta; avrebbe potuto accettare l'Islam, altrimenti sarebbe stato condannato a morte.
A questa minaccia Panagiotis esclamò: "Cristo è risorto, che è il Figlio del Dio vivente. Non temo nulla." Il Pascià esortò il santo a rinunciare alla sua fede; "Dì che Dio è Dio e che Maometto è il Profeta di Dio, e io ti adotto come mio figlio." Panagiotis pronunciò la stessa risposta; "Cristo è risorto, non temo nulla."
I soldati condussero il santo fuori dal Castello di Davide e lo circondarono con le spade sguainate. Panagiotis continuò a glorificare il Salvatore, anche mentre i soldati lo spogliavano, gli spezzavano il polso e gli tagliavano le dita dell'altra mano.
Mentre i cristiani esortavano il Santo ad accettare l'Islam e a porre fine alle sue sofferenze, egli esclamò: "Cristo è risorto! Non temo nulla." Il carnefice sollevò i lunghi capelli fluenti del martire e lo colpì più volte con la spada per fargli perdere sangue, nella speranza che rinnegasse Cristo.
"Gesù è il Figlio del Dio vivente". Ricevette infine la sua corona eterna mediante la decapitazione avvenuta in questo giorno 5 Aprile del 1820.
Eterna memoria ai nostri Santi Martiri Arvaniti-Arbëresh.
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